Phil Leotardo, in nomen omen, un uomo dal destino già scritto dallo stesso nome. La spiegazione del destino, solcato e indelebile come una ruga sulla fronte, è l’atavica spiegazione semantica dell’onomastica del cognome di Phil.
L’invidia di altri compatrioti in cerca di buona sorte che per snobbarlo decisero di ribattezzarlo parodisticamente come ‘Leotardo’, non ‘Leonardo’ come l’artista-scienziato-ingegnere più celebre della storia. Da questo parte uno dei dialoghi più sontuosi di sempre.
Deduzione sintetica, punto di vista fermo e incontrovertibile, spiegazione onomastica, acceso protagonismo, desiderio di rivalsa. Un dialogo che è ormai storia, puro amarcord.
“La mia debolezza, certe volte penso che è nel mio Dna. Gli americani hanno fatto mangiare merda alla mia famiglia sin da quando è sbarcata. Leotardo, il mio destino sta in questa minchia di nome… Ora basta Butch, è finita un’epoca“
Incalza sempre più il ritmo tambureggiante e propiziatore di “Evidently Chickentown“, simile ad una post-moderna marcia bellica. Phil dichiara guerra ai Soprano, non solo per vendicare una morte. Il volume aumenta, le parole cessano, gli occhi di Phil passano in rassegna tutte le foto dei boss italoamericani del New Jersey più influenti.
Phil Leotardo copula con quell’iconografia del crimine e immagina il suo posto tra quelle foto.
Spiegazioni antropologico-sociali e nomignoli come derisioni, fissazioni ossessive ci fanno capire molto sulla storica figura di Phil. Ma qualcosa è cambiato, Leotardo è pronto alla scalata gerarchico-malavitosa, Phil è pronto a dichiarare guerra al boss Tony Soprano.
Questo è uno dei momenti magici della sontuosa Serie Tv Hbo, uno dei momenti che meritano di entrare nell’immaginario collettivo degli amanti di questo show eccelso.
Le deduzioni malavitose, ignoranti ma con un fondo di logica, primitive ma valide in contesti di guerre tra affiliati e nemici. Phil Leotardo non vuole più aspettare, vuole diventare il boss di New York. Leotardo è uno degli uomini del clan Lupertazzi e dopo un ventennio di detenzione punitiva, esce dalla prigione reclamando la sua mansione criminale e i suoi diritti sulla famiglia Lupertazzi, riproposizione telefilmica dei Lucchese tanto attivi nel New Jersey.
Da capitano a boss della famiglia Lupertazzi, la scalata è agli albori.
Lo spirito di associazione fa sì che il nome di Phil Leotardo si colleghi direttamente alla memoria indelebile di alcuni momenti chiave della serie. Phil è un vecchio manovale che ha sempre pensato in grande, uccide senza remore, condanna senza diritto di appello, si macchia le mani di sangue senza crisi di coscienza.
Dopo aver conosciuto, odiato ed amato Ralph Cifaretto, l’instabile e il delirante, lo show ci presenta Phil Leotardo. Sguardo truce e scavato, uomo che non vuole imboccare la via della redenzione, ma vuole compiacersi soltanto del più avido potere criminale.
‘Pensiero e azione’ è il motto del buon Leotardo.
Un uomo che sconta oltre vent’anni di carcere dopo accuse di più di venti omicidi compiuti non vuole e non può più cambiare, può soltanto reclamare uno spazio d’interesse e margini di profitto maggiori in quest’ambiente corrotto e animale. Phil è decisamente colui più s’avvicina all’idea del non cambiamento.
Il caso Spatafore è il classico incidente che riaccende i contrasti. Vito Spatafore appartiene al clan Aprile e dopo la dipartita di Ralph Cifaretto è proprio Vito a subentrare alla prestigiosa mansione criminale di reggente della cosca. L’omosessualità in ambiente malavitoso è uno dei principi basilari dell’uccisione di Vito, grande imprenditore per la Soprano Family, grande problema per la moglie.
Phil risolve per la famiglia e per l’interesse, Vito muore. Tony Soprano voleva sorvolare sull’atavica concezione malavitosa che prevede l’eliminazione fisica di ogni fonte di disonore, l’omosessualità di Vito è strumentalizzata e propiziatoria. Tony non può più fingere, la questione deve essere risolta.
Leotardo fa uccidere Bobby Baccalieri, il fido di zio Corrado Junior e spedisce in coma Silvio Dante, due pezzi storici eternamente al fianco di Tony. Tony fa uccidere Leotardo in una stazione di servizio. Una morte tragicomica con il corpo esanime travolto e fracassato dalla sua stessa auto.