Volto gonfio, mascella perennemente curvata, sopracciglie alzate, simpatico imitatore di Al Pacino, grilletto facile, fedifrago consumato, uomo predisposto alla risoluzione netta dei problemi, amante della gestione del denaro sporco e delle donne di facili costumi.
Tony Soprano e la cosca DiMeo hanno il loro contabile di fiducia, Silvio è semplicemente quello di cui Tony più si fida. Silvio è il principale e peccaminoso gestore del libidinoso Bada Bing, nonchè fedele soldato a servizio della famiglia. Chris è schiavo dell’eroina e del suo malessere, Paulie è una mina vagante avida e folle, Silvio è decisamente il più efficace del clan, il più leale, perlomeno.
Silvio Dante è uno dei fantastici quattro: il boss Tony, lo scapestrato Chris, il violento Paulie sono gli altri soci del malaffare. L’attore Steven Van Zandt , ex chitarrista di Bruce Springsteen, all’inizio avrebbe dovuto vestire i panni del boss Tony Soprano, poi un cambiamento di rotta ha fatto sì che quel ruolo, ormai eterno e ben saldo nell’Olimpo della serialità, spettasse all’inimitabile James Gandolfini. Il resto è ormai storia.
È un’operazione ostica, proibitiva e difficile quella di condensare tutte le situazioni tragicomiche, violente, ridicole e paradossali in cui Silvio è stato protagonista assoluto, ma un tentativo andava fatto. Parliamo di uno dei migliori personaggi di una delle primissime (se non la prima) Serie-Tv della storia, dati oggettivi e non soggettivi.
Silvio aveva un sogno, cantare. Silvio ha ora un compito, gestire un hot club e le variegate finanze criminali della cosca mafiosa. Silvio è il braccio destro di Tony che non disdegna gli omicidi su commissione. Proprio nel corso della seconda stagione, Tony diviene finalmente il boss, Paulie capitano della cosca e Silvio consigliere-tesoriere.
Uno dei momenti più intensi è rappresentato dall’uccisione di ‘Pussy‘ Bonpensiero, amico di tutto il clan ma macchiatosi della pena capitale più nefasta in ambito malavitoso: il tradimento.
Una scena sontuosa: la barca oscillante, le gradazioni chiaroscurali di luce, l’espressione incazzata, febbrile e delusa di Tony, le emozioni e le divergenti mimiche dei personaggi, la confessione di Pussy che rivela di “aver cantato” all’Fbi.
La pistolettata rancorosa di tre amici che uccidono un vecchio amico, ormai ridotto dalla situazione a solo Giuda-traditore.
L’ormai iconico diverbio tra Tony e Silvio poco prima di questa cruda uccisione è ormai pura storia seriale, in questo passaggio decisivo il buon Silvio, non può eludere il peso della sua coscienza.
“Piccole cose, nulla di cui preoccuparsi Tony” (Pussy)
Tony è deluso e rabbioso, Paulie inizia ad avventarsi come una iena sugli orologi e catenine d’oro del malcapitato, Silvio mantiene una compostezza temeraria, anche se il volto di Pussy ritornerà a scuoterlo sotto forma di materia onirica.
Ma anche questo indimenticabile momento drammatico, non raggiunge ancora il momento di massimo spannung emotivo. Silvio deve uccidere un altro traditore, una traditrice meglio, una ragazza a cui è affezionato come ormai tutto il clan, una donna raggirata dall’Fbi per possesso di stupefacenti, Silvio deve uccidere Adriana La Cerva.
In una scena violenta e disperata, Chris ascolta la confessione della sua Adriana. Il raptus omicida sta per ultimarsi, ma il cugino di Carmela e Tony, non riesce a finire la sua amata Adriana. Il post strangolamento mancato è subito seguito dalla duplicità e reciprocità di un pianto straziante, il pianto di disperazione di Chris ed il pianto di liberazione di Adriana.
Chris rivela l’accaduto al boss Tony. Il destino della bionda e disinibita Adriana, è già segnato. Il contabile deve riporre la penna ed impugnare la pistola.
Il peccaminoso contabile deve ritornare ad essere il sicario senza emozioni. Il malessere e la voglia d’evasione di Adriana non possono essere assecondati, non in questo ambiente.
Passano gli episodi, le stagioni, le azioni violente, ma Silvio è sempre al suo posto. Nel penultimo episodio della serie, lo spettatore ha vissuto momenti al cardiopalma, vedendo vittima l’iconico personaggio.
Clan Lupertazzi contro clan DiMeo: due auto, due uomini, due tandem criminali l’uno contro l’altro armati. Dopo aver eliminato Bobby Baccalieri del clan Soprano, l’atavico e spietato Phil Leotardo, pianifica l’uccisione di Silvio.
Il parcheggio del Bada Bing diviene l’epicentro dello scontro tra queste famiglie rivali, legate alla dicotomia sempre più insostenibile tra i leader Phil Leotardo e Tony Soprano. Patsy riesce a fuggire mentre Silvio è ferito brutalmente e finisce in stato comatoso.
Tony va a salutare uno dei suoi migliori amici ed il suo alleato migliore, il caro e fedele Silvio Dante.
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