2) Errori religiosi
Enrico è un monarca assolutista, re per diritto divino, in origine orgoglioso difensor fidei e acerrimo nemico del riformatore Lutero, salvo poi diventare lui stesso riformatore.
Non per condannare le malversazioni e la corruzione del papato romano, quanto piuttosto per poter sposare una donna diversa da Caterina d’Aragona.
Sfida il Papato, nonché gli stati cattolici, Francia e Impero di Spagna ed è un vero miracolo che non sia scoppiata nessuna guerra di religione, per quanto venga sempre minacciata.
Immaginate di vivere nelle campagne dello Yorkshire o del Lancashire, di essere analfabeti e braccianti e di crescere per tutta la vita con la ferrea regola di obbedire ad un culto religioso, salvo poi vedere la propria convinzione religiosa annullata e dichiarata fuori legge, una regina Cattolica deposta ed umiliata, i monasteri depredati e distrutti.
Enrico si aspetta che il popolo accetti perché è lui che detta legge: i sudditi devono obbedire ed è superficiale ad agire in tal senso.
Una scena, tra le tante è da brividi: per soffocare le ribellioni dei fedeli, Enrico finge di accettare le loro richieste, salvo tradirli e giustiziarli per impiccagione davanti a mogli, figlie e madri disperate, mentre, da lontano, il braccio destro di Enrico e capo del suo esercito, Charles Brandon, osserva la scena inorridito.