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Il Conte di Montecristo 1×07/1×08 – La Recensione finale

Il Conte di Montecristo
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Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler de Il Conte di Montecristo

Edmond Dantes è giunto alla fine del suo piano di vendetta, gli intrighi che ha escogitato sembrano volgere al termine, nel peggiore dei modi per tutti i suoi nemici. La vendetta di Edmond, quindi, è effettivamente compiuta. Ma sarà abbastanza soddisfacente da far vivere il nostro conte nella serenità tanto agognata? La settima e l’ottava puntata sono le due conclusive della miniserie di Rai Fiction Il Conte di Montecristo che nasce dal romanzo di Alexander Dumas. Sam Claflin (qui per un approfondimento sull’attore), che interpreta in modo assolutamente convincente Edmond Dantes, si conferma un’ottima scelta: freddo e severo ma anche malinconico e moralmente impegnato. Le ultime due puntate non fanno che confermare un certo stile di regia e di sceneggiatura, molto in linea con i prodotti Rai che siamo abituati a vedere ma non per questo scontato o prevedibile.

La serie Il Conte di Montecristo si prende il suo tempo, gioca con le pause d’effetto e punta dove deve fare male, sul finale. Esattamente come fa Edmond Dantes che, nelle puntate finali, arriva al suo obiettivo e, nonostante qualche intoppo, riesce a trovare la sua vendetta.

Sarà davvero abbastanza? Chi sarà Edmond Dantes dopo l’avventura più paurosa della sua vita? 

La settima puntata si apre con la vendetta che, tra le tre, aspettavamo di più. Quella contro Fernand, che ora è un uomo rispettabile e aristocratico ma che Edmond conosce come l’uomo che lo ha incastrato, condannandolo alla prigionia. E che, oltretutto, ha sposato Mercedes, l’amore della vita di Edmond Dantes. Fernand, la cui boria non ha permesso di riconoscere gli occhi di Dantes e che anzi, gli ha dato piena fiducia, dovrà pagarla più cara degli altri. Dovrà pagare il furto di un amore attraverso l’inganno, dovrà pagare il furto di una vita intera. Non possono non esserci conseguenze.

Il Conte di Montecristo
credits: Rai Fiction e Palomar

Il Conte gli toglie tutto, la famiglia e la dignità e poi, infine, la vita. Senza mai sporcarsi le mani, senza mai avvicinarsi più di tanto. Ma prendendosi la rivincita morale, ammettendo la sua identità così che Fernand possa conoscere il suo aguzzino.

Così che Fernand possa sapere chi tiene in mano la sua vita, ribaltando un vecchio destino. Destino che viene spesso fuori in queste due ultime puntate, il Conte parla di divina provvidenza, di giustizia. Un tema carissimo a Dumas e che viene trasportato nella miniserie. Dantes sa di essere un mezzo per la provvidenza, ma quando è Mercedes a metterlo in dubbio, sembra persino vacillare. Colto da un dubbio morale che inizia a insinuarsi in lui

Il primo a metterlo in guardia sui piani di vendetta era stato l’abate Faria, con delle parole che Dantes non ha scordato ma che ha preferito tenere per sé, per farne i conti in privato. Solo dopo che la vendetta fosse stata compiuta. Dopo Fernand è il turno di Danglars, il malizioso marinaio che ora è un banchiere e che ha aiutato Fernand a rendere la vita di Dantes un inferno. Danglars, tra tutti, è quello che si fida di più del Conte di Montecristo, con una ingenuità quasi comica. Ma per Danglars c’è un destino affine a quello di Edmond Dantes: la prigione.

Con una severissima ironia della sorte e una decisione che rimanda ad uno strano contrappasso, Danglars dovrà marcire in prigione come Dantes.

Dovrà pagare per la sua avidità e per la sua ingenuità, dovrà pagare anche sua moglie e chi lo ha sempre aiutato (salvo la figlia, che scappa felice grazie all’aiuto del Conte). Seguendo degli intrighi politici, tipici della serie Il Conte di Montecristo, Danglars pagherà per la sua tracotanza con la severità del suo destino. Emblematica, in questo senso, la sua risata finale (seguita da un urlo) quando comprende le mire di Dantes. Il Conte vince ancora, sull’uomo e sulla provvidenza. 

Il Conte di Montecristo
credits: Rai Fiction e Palomar

E poi, finalmente, arriviamo a Villefort, l’uomo che ha firmato la condanna a morte di Dantes. L’uomo che non si fa scrupoli e sentirsi Dio, che decide sulla vita e sulla morte di molte persone, compreso il suo stesso figlio. Villefort, avido e insensibile persino col suo stesso padre, è anche l’unico ad avere sospetti sul Conte di Montecristo ma li prende sottogamba e sottovaluta l’uomo che ha davanti. La sua spocchia non gli permette di vedere la realtà, che è molto più paurosa di quello che può pensare.

Sempre per un gioco di contrappasso, Villefort è anche l’unico che farà vacillare Dantes, che si rende conto di avere esagerato su un livello morale, di fronte al cadavere di un bambino innocente.

Ma il Conte di Montecristo è fermo sulle sue idee, fermo sulla sua vendetta. Triste per un finale non aspettato forse, ma mai pentito di aver dato ai suoi aguzzini quello che meritavano. Un dilemma morale, come si diceva, affrontato in maniera egregia da Dumas e accennato nella miniserie, che comunque riesce a restituirci la nascita del dubbio, seppur per un unico momento topico. Per uno strano scherzo del destino, appunto, Villefort è il vero carnefice di Dantes ma è anche l’unico che lo costringe a porsi delle domande e a chiedere perdono a Dio. 

Potrebbe sembrare un controsenso ma la vita intera di Edmond Dantes è in costante equilibrio tra moralità e severità. La vendetta che brama nelle celle del Castello d’If diventa la sua ragione di vita, nel momento in cui la sua vita sembra non avere più un senso. La sua spiccata moralità, che vacilla quando conosce la verità sui suoi nemici, diventa sfiducia nell’umanità, che lo porta alle azioni più efferate nel nome della rivincita sulla sua vita. Ed è ovvio che tifiamo tutti per lui, è un villain con una storia intensa, uno di quelli che ci convincono di avere dei buoni motivi per fare quello che fanno.

Il Conte di Montecristo
credits: Rai Fiction e Palomar

Edmond Dantes, che lotta prima di tutto con se stesso e poi con gli altri, è il buono e il cattivo della sua stessa storia.

È l’uomo che non ha paura di vendicarsi, che è disposto a fare i conti con la sua stessa moralità per arrivare al suo scopo. È un uomo che sa anche rinunciare all’amore, nel nome della vendetta. Perché Mercedes sa chi è, l’avevamo lasciata che lo aveva riconosciuto, ma non sapeva come rivelargli il suo amore ancora perpetuo. Nell’ultima puntata, quella finale, Mercedes e Dantes si ritrovano senza mai ritrovarsi davvero.  

Non possono perché Dantes ha voglia di viaggiare, di vedere il mondo, di ritrovare quel suo senso di moralità perduto. E anche se “l’amore può guarire”, come dice Mercedes in chiusura della serie Il Conte di Montecristo, Edmond Dantes ha bisogno di ritrovare l’amore per il mondo e per l’umanità, più che per una donna. È un peccato, in questo senso, che nella serie non ci sia stato tempo per approfondire la storia di Dantes con Haydèe, che diventerà (nel romanzo) la sua compagna di vita. Comprensibile, senza dubbio, ma un peccato. Mercedes rimane, nella serie Il Conte di Montecristo, l’unica nel cuore di Dantes, anche se sono costretti a dirsi addio.

Un addio malinconico, un finale che potremmo quasi definire aperto e poetico. Una scena finale che induce sicuramente alla riflessione e alla malinconia ma che convince in quanto chiusura.

Si è chiuso il cerchio che Dantes ha aperto per noi, i piani in cui ci ha coinvolto sono giunti al termine e la sua vita ha messo un punto per poter ripartire da zero. Con una consapevolezza diversa, con una ferita da ricucire e una fiducia da ritrovare. Edmond Dantes ci lascia con delle domande ma ci dà anche tantissime risposte sulla vita, sul destino e sulla provvidenza, sull’amore e sull’intimità. Diventa il nostro maestro, come Faria lo era stato per lui.