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Il Conte di Montecristo 1×03/1×04 – La Recensione: la vendetta di Edmond Dantes

Il Conte di Montecristo
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Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler de Il Conte di Montecristo

Ci siamo, la vendetta di Edmond Dantes comincia a prendere forma. Lunedì 20 gennaio, su Rai Uno e anche su Rai Play, vanno in onda la terza e la quarta puntata della miniserie italo-francese Il Conte di Montecristo (qui la recensione dei primi due episodi). La produzione Rai Fiction che ha fatto parlare di sé già dai primi annunci, comincia a entrare nel vivo della storia di vendetta che tutti conosciamo, ispirata alle vicende di Edmond Dantes, uno dei personaggi più famosi, nato dalla penna di Alexander Dumas.

Per la produzione Rai, Dantes è interpretato da un bravissimo Sam Claflin che sempre di più riesce a incarnare lo spirito maligno e vendicativo del Conte di Montecristo, ma anche i rari momenti di dolcezza e malinconia che lo pervadono alla vista di Mercedes o al ricordo del padre.

Con la seconda puntata avevamo lasciato Dantes toccare terra, dopo essere fuggito grazie a un inganno dalle prigioni del Castello d’If. Ottimo marinaio e grande nuotatore, Edmond Dantes si era affidato proprio al mare per ricercare la sua libertà e, con un sentimento di vendetta più acceso che mai e forte degli insegnamenti dell’abate Faria, ritrova la salvezza dopo quindici anni di prigionia.  

Il Conte di Montecristo
credits: Rai Fiction e Palomar

Quello che succede tra l’approdo di Dantes sulla terraferma e il suo arrivo a Marsiglia è leggermente confuso. Quando parliamo della miniserie de Il Conte di Montecristo va ovviamente sempre inteso che ci sarà sempre qualcuno che la storia la conosce già, e che quindi avrà in qualche modo chiare determinate vicende. Insomma, i lettori del libro Il Conte di Montecristo potrebbero fare meno caso ad alcuni dettagli, tendendo a darli per scontati. Per chi, invece, non avesse letto il romanzo, l’arrivo di Edmond Dantes a Marsiglia, risulta leggermente confusionario. Lo vediamo fare alcune tappe, percorrere alcune strade che non ci è dato conoscere.

E poi, quasi come se niente fosse, lo vediamo cambiato, con la barba più corta, con dei vestiti diversi e soprattutto a Marsiglia.

Nel mentre, quello che intuiamo meglio del resto è che incontra Jacopo (Michele Riondino), fuggiasco con le manette alle mani. Dantes, che ha già dei piani ben congeniati in mente, lo aiuta e approfitta del suo passaggio a Talamone prima e a Marsiglia poi, passando per l’isola di Montecristo. E quindi Edmond Dantes è di nuovo a casa, dove chiederà del padre e ovviamente anche di Mercedes. Il modo in cui ci siamo arrivati è stato molto frettoloso, ma alla fine ci siamo arrivati. 

Chiaramente Dantes, che nel frattempo ha recuperato il tesoro di Faria sull’isola di Montecristo, ha tutte le intenzioni di utilizzarlo per mettere in atto la sua vendetta. La terza puntata si focalizza più che altro sul compimento del piano, sulla messa in pratica di tutte quelle ipotesi che Dantes aveva fatto in prigione e che ora hanno modo di prendere corpo. Così assoda Jacopo, poi ritrova Caderousse (il locandiere che aveva provato a difenderlo dalle accuse) e inizia a progettare per davvero le mosse del piano di vendetta più complicato della storia della letteratura occidentale.

Dantes, che si fa chiamare Conte di Montecristo anche da chi conosce la sua vera identità ha delle mire precise, scopre chi mai ha avuto l’ardire di mettere in prigione un ragazzo innocente e innamorato quale era lui quando tutto è iniziato.

Il Conte di Montecristo
credits: Rai Fiction e Palomar

E una volta scoperti i nomi di Fernando, Danglars e De Villefort escogita degli inganni che hanno modo di avvicinarli e dar loro quello che meritano. Perchè lo scopo del Conte di Montecristo non è solo vendicarsi, ma farlo in modo coerente con l’onta subita. Quando Jacopo gli chiede perché non limitarsi a ucciderli e basta, Dantes risponde che la vendetta, per essere tale, deve essere pari alla loro colpa.  

Perché più in alto si arriva, più tragica sarà la caduta. Il Conte di Montecristo lo sa e la sua bontà, quella che vedevamo negli occhi del giovane innamorato di Mercedes, scompare completamente. Per lasciare spazio a una crudeltà silenziosa e poco palese (almeno per ora) che gli permetta di riprendersi la sua vita, e le vite di chi lo ha condannato. La terza e la quarta puntata de Il Conte di Montecristo sono quindi il preludio della vendetta di Edmond Dantes.

Sono il principio di una trama ancora piuttosto lunga e complessa che comincia a dispiegarsi e che comincia anche a diventare più appassionante. Persino per chi la storia la conosce già. La miniserie Il Conte di Montecristo ha infatti una buona presa sul romanzo originale, si discosta da esso solo in alcuni dettagli e dimostra un’aderenza soddisfacente.

Quantomeno per una serie tv tratta da un romanzo del genere. Anche nella terza e quarta puntata, notiamo un ottimo lavoro sui personaggi con un occhio particolare al protagonista, come è ovvio, che risulta veramente convincente e anche piuttosto simile a quella che può essere l’immaginazione del lettore di Dumas. Con una piccola postilla facilmente trascurabile ma che potrebbe essere fondamentale capire per assorbire meglio l’esperienza di Dantes nel suo nuovo mondo. 

Il Conte di Montecristo
credits: Rai Fiction e Palomar

Per quanto Sam Claflin possa impersonare meravigliosamente e in maniera aderente il Conte di Montecristo ci sarà sempre un’oggettiva difficoltà a rendere il suo volto irriconoscibile. Nel romanzo di Dumas, quando Dantes torna sulla terraferma e comincia a incontrare le sue vecchie conoscenze, il suo volto è sfigurato dal tempo e dalla fatica, dalla fame e dalla depressione profonda sperimentata in prigione. La barba è più lunga e gli occhi sono segnati dal tempo e dalle difficoltà. Chi lo guarda, non riesce a riconoscerlo, o almeno fa molta fatica.

Anche chi, poi, ci riesce. Nella miniserie Il Conte di Montecristo il lavoro estetico su Sam Claflin, in questo senso, c’è ma non può che essere meno preponderante.

Riconosceremo sempre il suo volto, anche con la barba e anche con qualche chilo in meno. Potrebbe venire quindi spontaneo chiedersi come facciamo noi a riconoscerlo, rischiando però di perdere tutto il senso del viaggio di Dantes e soprattutto tutta l’esperienza e la forza dell’incontro di Dantes con i suoi vecchi aguzzini. Ciò che si apprezza molto, sempre in merito, sono i dialoghi che il Conte di Montecristo ha con i suoi nemici. 

La terza e la quarta puntata, quindi, non ci dicono molto di più sullo stile narrativo che Rai Fiction e Palomar hanno deciso di utilizzare per Il Conte di Montecristo, ma iniziamo ad aggiungere delle informazioni molto importanti sulla narrazione vera e propria. Sulla storia di vendetta di Edmond Dantes. Quello che cominciamo a capire meglio, inoltre, è anche il ritmo che la storia di Dantes sta prendendo. Non denso di colpi di scena, né prettamente serrato.

Il Conte di Montecristo
credits: Rai Fiction e Palomar

Un ritmo leggermente lento e ragionato che ben si sposa con la razionalità del personaggio di Dantes. E anche con alcuni passi del romanzo di Dumas che sono riconducibili più alla filosofia che alla letteratura.

In definitiva, la terza e la quarta puntata sono assolutamente funzionali all’entrata in scena di nuovi personaggi importanti. Come Jacopo, che abbiamo detto, ma anche Luigi Vampa (Lino Guanciale) e Albert, il figlio di Mercedes e Fernando, interpretato dal volto noto della Rai (per Mare Fuori), Nicolas Maupas. Ma anche Gabriella Pession e Poppy Corby-Tuech, a conferma di un cast internazionale e variegato. Ora che la storia di vendetta è entrata nel vivo, siamo pronti a vedere come andrà avanti, e Il Conte di Montecristo è pronto a stupire. In un modo o nell’altro.  

Il Conte di Montecristo – La Recensione dei primi due episodi della miniserie Rai