ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Il Grande Gioco 1×05/1×06!!
Il dribbling è quel gesto tecnico che consente a chi è in possesso del pallone di guadagnare campo scavalcando l’avversario e di aprirsi un varco per andare in porta. Un dribbling discreto è tra le skills di ogni professionista. Ma solo i migliori sanno veramente utilizzarlo per far male. I giocatori de Il Grande Gioco sono tutti professionisti fini e scafati, col fiuto del gol e la fame del centravanti in astinenza. Ma solo i migliori tra loro sanno maneggiare gli strumenti del mestiere per bucare le difese avversarie e affondare il colpo. Man mano che si va avanti con gli episodi della nuova serie Sky, ci rendiamo conto sempre più che Il Grande Gioco ha poco a che fare col calcio e tanto invece con la politica, il potere, il business. Peccato, perché quello che ne viene fuori è il lato meno sentimentale del gioco. Quello più grigio, calcolatore, cinico, asettico.
Il Grande Gioco 1×05/1×06 segna il passaggio tra il primo e il secondo tempo della serie Sky.
I primi episodi ci hanno presentato il contesto e i personaggi in campo. Ora si fa sul serio, la lotta senza quartiere tra le due società di procuratori entra nelle fasi concitate di gioco. Sgambetti, falli al limite, cartellini, cross in area, assist a smarcare: vale tutto, l’importante è che si esca dal campo vincitori. Negli episodi precedenti, abbiamo assistito alla scalata di Elena (Elena Radonicich) alla ISG: approfittando della malattia di Dino De Gregorio (Giancarlo Giannini), la sua primogenita si è fatta nominare CEO della società e ha stretto un’alleanza che ha portato alla fusione tra la ISG e la Plustar di Sasha Kirillov (Vladimir Aleksić). Una mossa imprevedibile, un’improvvisa verticalizzazione per trovare la via della rete. Ma dietro le scelte del procuratore russo – più un misto tra un gangster moscovita e un agente finanziario che un procuratore di calciatori – ci sono finalità che con il calcio hanno poco a che vedere. I terreni della ISG dove sarebbe dovuta sorgere l’Academy di Federico si rivelano una delle poste in gioco più succulente. Il calcio diventa quindi un pretesto, un mero fine per raggiungere scopi diversi, che hanno come massimo comun divisore l’immancabile profitto.
Ne Il Grande Gioco i calciatori non sono altro che brand da lanciare sul mercato.
C’è chi riesce a fruttare di più, chi invece deve affidarsi alle cure del gusto sponsor per poter accedere al palcoscenico che conta. La serie Sky ha scelto di focalizzarsi in particolare su due figure di giocatori: la rockstar del pallone e il rookie sprovveduto. Carlos Quintana (Jesús Mosquera Bernal) rientra nel primo prototipo, Antonio Lagioia (Giovanni Crozza Signoris) nel secondo. Ne Il Grande Gioco 1×05/1×06 viene dedicato meno spazio al top player argentino. Dopo una sfuriata in allenamento, Quintana rischia di restare senza squadra. Elena e Kirillov provano a piazzarlo in un club di prestigio, ma anche sulla destinazione finale del calciatore si apre una guerra spietata dietro le quinte per far prevalere una scelta piuttosto che un’altra. La battaglia è scandita da una serie di colpi incrociati, nei quali finisce per esserci sempre lo zampino di Corso Manni (Francesco Montanari). Scagionato dalle accuse montate ad arte dalla sua ex moglie Elena, Corso prova a vendicarsi e a riprendersi il tesserino di procuratore per poter continuare ad esercitare la professione insieme alla giovane promessa del calciomercato Marco Assari (Lorenzo Aloi). La sua alleanza segreta con Dino De Gregorio è un’ulteriore rimescolamento delle carte in tavola. La miglior coppia di procuratori in circolazione riesce a far saltare l’accordo di Quintana al Milan, creando non poche grane sia ad Elena che a Kirillov.
Ma se da un lato c’è il grande marchio da piazzare, dall’altro c’è il nuovo prodotto da lanciare sul mercato.
Antonio Lagioia, appena arrivato al Milan, esordisce in amichevole con la prima squadra, spianandosi la strada per un futuro radioso tra i big del campionato. Quando i riflettori si accendono su qualcuno però, le attenzioni aumentano e con esse anche le pressioni. Lagioia è solo una delle tante carte che i procuratori giocano al tavolo del grande gioco. Un tavolo dove sentimentalismi e sogni contano poco e a prevalere è sempre il fiuto per gli affari. Antonio sembra intenzionato a lasciare Corso e Marco per rivolgersi alla ISG di Elena. Il Grande Gioco 1×05/1×06 ci mostra dunque la favola bella del giovane Lagioia e il tracollo della super star Quintana, lasciando intravedere però subito le insidie che si nascondono dietro il percorso sia dell’uno che dell’altro. I due calciatori – le scene di calcio giocato sono sempre così stringate e insignificanti – sono esclusivamente pedine finite in mezzo a una guerra più grande di loro. La faglia tra Corso Manni ed Elena è ormai aperta e ricucire il rapporto sembra adesso impensabile. Elena De Gregorio si è rivelata la degna erede di suo padre: spregiudicata, fredda, insaziabile. Non ha esitato un momento prima di tradire alle spalle gli uomini più importanti della sua vita. Il suo personaggio è interessante sotto certi aspetti, anche se talvolta prevedibile.
Il Grande Gioco 1×05/1×06 è prodigo di flashback e spezzoni di vita passata che riaffiorano. Ma il personaggio di Francesco Montanari prova a dribblare anche i sentimenti per infilarsi in area e sperare di lanciarsi nella porta avversaria senza più ostacoli davanti a sé. Se fosse ambientata nel Medioevo, questa serie Sky si avvicinerebbe a Game of Thrones, senza il carisma unico di Game of Thrones. Ambientata ai giorni nostri invece, guarda molto ai drammi famigliari in stile Succession per conquistare l’attenzione del pubblico. Cosa che non sempre gli riesce. Mostrare il mondo sommerso dietro il calciomercato poteva essere una grande intuizione. La corruzione e i giochi di potere muovono le pedine di quell’incredibile macchina da soldi che è il calcio e i personaggi che vediamo ne Il Grande Gioco sono una via di mezzo tra noiosi passacarte che speculano senza poter realmente prendere parte al gioco e divinità che invece tentano di piegare le regole di quello stesso gioco. Interpreti come Francesco Montanari e Giancarlo Giannini hanno indubbiamente attizzato la curiosità dello spettatore, ma manca ancora qualcosa per promuoverla definitivamente.