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Il problema dei 3 corpi – La recensione di una Serie Tv visionaria e spettacolare

Il problema dei 3 corpi
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Sono bastati solo pochi minuti di visione a farci capire di trovarci di fronte a qualcosa di veramente fuori dal comune. Perché Il problema dei 3 corpi, in originale 3 Body Problem, è proprio questo: una serie davvero straordinaria. Un prodotto che conferma tutte le speranze e le aspettative che ci avevano preso sin dal suo annuncio da parte di Netflix, fino ai trailer mozzafiato delle ultime settimane, passando per le notizie e le dichiarazioni di chi ha avuto modo di lavorare alla produzione. Gli showrunner nonché co-sceneggiatori di questa serie, tratta seppur con molte libertà dalla Trilogia Memoria del passato della Terra dello scrittore cinese Liu Cixin, sono nomi oltremodo noti nel mondo seriale.

Al timone della serie troviamo la storica coppia formata da David Benioff e D. B. Weiss, nota per aver diretto Game of Thrones, assieme ad Alexander Woo, il creatore di True Blood.

Seppur ancora scottati dalla delusione dell’ottava stagione de Il Trono di Spade, non abbiamo infatti mai dimenticato la bravura che D&D hanno dimostrato nel corso della loro carriera e abbiamo scelto di fidarci. Mai fiducia fu meglio riposta: dopo la visione dei suoi otto episodi, possiamo dirlo senza timori: Il Problema dei 3 Corpi è senza dubbio una tra le migliori serie tv di Netflix. Un incredibile viaggio in un universo di profonde riflessioni scientifiche, intricati drammi umani e situazioni che sfidano le leggi del tempo e dello spazio regalando suspense, meraviglia, ma anche tanta introspezione.

Ma cosa ci ha colpito maggiormente di questo show? Cosa rende Il problema dei 3 corpi tanto straordinario? Per scoprirlo restate con noi con la nostra recensione senza spoiler.

Auggie e un misterioso visore

Cos’è il Problema dei 3 corpi?

Il quesito che dà il titolo alla serie Netflix allude al problema evidenziato nello studio del movimento di tre corpi celesti sotto una reciproca influenza gravitazionale. Parliamo di un dilemma mai risolto che da sempre tormenta i fisici e che, ancora oggi, offre uno spunto per riflettere su concetti complessi come il caos, la stabilità e la predizione dei sistemi dinamici. Elementi che risulteranno centrali nella serie, così come il teorema stesso.

Ma la trama?

Una ragazza che vive l’epoca della Rivoluzione Culturale cinese. Cinque giovani e brillanti ex studenti di Oxford che ai giorni nostri si trovano a sperimentare fenomeni fuori da ogni spiegazione. Devastanti morti di brillanti scienziati in tutto il mondo. Le leggi della fisica che smettono di avere senso… Questi sono solo alcuni degli spunti di partenza della serie Netflix. Con una narrazione intricata e in un’intrigante cornice fantascientifica, essa esplora infatti i profondi abissi della mente umana, tra dilemmi etici e le infinite possibilità che si celano nell’universo. In un’atmosfera che oscilla tra toni mistery-thriller e momenti in cui a dominare è un senso di meraviglia e stupore, Il problema dei 3 corpi riesce a catturare lo spettatore sotto ogni aspetto.

Grazie a una scrittura brillante la serie è in grado di regalare suspense e di centellinare le informazioni utili a ricomporre il puzzle finale. In questo modo il pubblico non può fare altro che continuare a divorare la serie, puntata dopo puntata, mentre cerca a suo modo di scoprire come le storie dei personaggi andranno a incrociarsi e a come gli autori andranno a risolvere situazioni che all’apparenza sembrano non poter trovare una risposta.

Se questo da un lato soddisfa la fame dei binge-watcher, vi è da dire che, visionando la serie, abbiamo rimpianto la scelta da parte di Netflix di pubblicare come suo solito gli episodi della serie in un unico blocco. Il Problema dei 3 corpi è infatti una serie che per molti versi avrebbe beneficiato di una pubblicazione settimanale.

Un metodo utile da un lato a rendere ancora più virale la serie, dall’altro a permettere allo spettatore di metabolizzare la grande quantità di informazioni e formulare ipotesi e teorie.

Il problema dei 3 corpi
Una tra le scene più evocative di 3 Body Problem

Le atmosfere thriller della serie sono costruite magistralmente e accumulano pian piano una tensione che arriva poi a esplodere nei momenti giusti, regalando scene impattanti sia visivamente che dal punto di vista della trama stessa. Ogni episodio diviene infatti un viaggio emozionante, tra colpi di scena che lasciano lo spettatore con il fiato sospeso e il desiderio irresistibile di sapere cosa accadrà ai suoi protagonisti. Le varie puntate si concludono infatti quasi sempre con cliffhanger con una grandiosa rivelazione o un evento sconvolgente.

L’adattamento seriale de Il problema dei 3 corpi, seppur stravolgendo l’ambientazione e l’impianto dei personaggi dei libri, regala un campionario di individui interessanti e sfaccettati magistralmente da una grande profondità e dalle complesse relazioni che li legano. Mentre essi di confrontano con la grandezza dell’universo e i suoi pericoli, la serie ci porta a sondare tutte le sfumature dell’animo umano. Sotto questo punto di vista un plauso va non solo alla meravigliosa sceneggiatura, alle sue concatenazioni e ai suoi incredibili dialoghi, ma anche al cast della serie. Le performance attoriali sono infatti di altissimo livello, con interpreti che si immergono completamente nei loro ruoli, trasportando lo spettatore in un vortice di emozioni. Dai protagonisti alle figure di contorno, ogni attore offre una prestazione memorabile, dando vita a personaggi che rimangono impressi e che si fanno subito amare, caratterizzati in ogni singola sfaccettatura.

Accanto ad attori semi-emergenti come Jess Hong, il pubblico potrà trovare infatti tanti volti noti nel panorama seriale. Tra essi spiccano senza dubbio Liam Cunningham e John Bradley (rispettivamente Ser Davos e il Samwell Tarly di Game of Thrones), Benedict Wong (Wong nei film Marvel) e il grandissimo Jonathan Price.

Ma, al di là del folto e talentuoso cast della serie, a colpire maggiormente è lo stupefacente comparto visivo della serie.

Questo risulta possibile grazie a effetti speciali di livello, che danno valore aggiunto alla produzione e che riescono a rendere credibili e grandiose situazioni che altrimenti avrebbero rischiato di sembrare ridicole.

Il problema dei 3 corpi (640x36'0)
Will Downing

Immagini che sfidano la mente e l’anima, spingendo gli spettatori a riflettere su ciò che significa essere umani in un universo così vasto e misterioso. Uno scenario davvero visionario. Un immaginario capace di meravigliare e di lasciare a bocca aperta, reso ancor più interessante da una buona regia, che insiste sui giusti particolari e che trova sempre il modo di lasciare il segno, sia nelle sequenze più dinamiche che in quelle più introspettive.

A incorniciare il tutto troviamo poi una colonna sonora particolarmente memorabile. La musica aggiunge infatti un ulteriore strato di profondità emotiva a una serie già di per sé ricca di significato. Ciò è subito ravvisabile a partire da una sigla in cui abbiamo rivisto un omaggio a quella di Westworld, ma anche nella scelta dei brani non originali e originali della serie. Dalle note ora più ipnotiche e ricche di tensione ora più epiche ed emozionanti tutto si armonizza perfettamente con le atmosfere della serie

Il problema dei 3 corpi inoltre riesce in quello che è da sempre il primo scopo della fantascienza come genere.

Parlare di umanità in tutte le sue accezioni pur puntando l’attenzione su tecnologie incredibili, mondi lontani e creature di cui non sospettavamo l’esistenza. Ed è questo che fa la serie, toccando le corde più profonde dell’animo umano. Dall’amore alla perdita, dalla speranza alla disperazione, pace e conflitto, scienza e fede. Il problema dei 3 corpi offre un’esperienza emotiva che rimane impressa nel cuore degli spettatori, ponendolo a riflettere su alcuni dei quesiti che da sempre ci tormentano. In cosa scegliamo di credere? Cosa siamo disposti a fare per proteggere ciò che amiamo? L’umanità può salvare sé stessa?

Una scrittura di qualità, performance attoriali eccezionali, atmosfere thriller mozzafiato, immagini evocative…

Ci sentiamo piuttosto sicuri nell’affermare che questa serie è destinata a diventare un classico del genere fantascientifico seriale. Nonostante ciò, dubitiamo che essa possa diventare il fenomeno virale a cui Netflix pare puntare. Il problema dei 3 corpi non è infatti una serie adatta a tutti i tipi di pubblico: a causa della sua complessa e articolata trama e delle tematiche etico-morali e scientifiche essa rischia infatti di non ottenere la popolarità che meriterebbe. Altra nuvola grigia sul suo percorso riguarda poi il suo ingente budget (si parla di 20 milioni a episodio). Ciò rappresenta infatti un grosso ostacolo perché sicuramente richiederà che la serie raggiunga un elevatissimo numero di visualizzazioni prima di vedere i propri sforzi ripagati.

Il problema dei tre corpi
Jack (John Bradley) in Il problema dei tre corpi

Speriamo quindi che la serie possa andare forte nei prossimi mesi e che Netflix, nonostante vari ostacoli, decida di rinnovarla al più presto, così da permetterci di poter scoprire come i tanti filoni aperti della narrazione potranno trovare compimento. Noi restiamo già da ora in fervente attesa di una rinnovo, con il cuore ancora pieno di emozioni e la mente aperta alle infinite possibilità che ci attendono. Quindi, se ancora non lo avete fatto, seguite il nostro esempio e recuperate al più presto questa straordinaria serie tv, disponibile solo su Netflix.

Il Problema dei 3 corpi: la serie si ispira a un film con Cillian Murphy