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Le cose sottili hanno bisogno di tempo per essere comprese. E, nel carcere San Michele, sottile โ anzi, sottilissima โ รจ la linea che separa i buoni dai cattivi, il bene dal male. Giuseppe Gagliardi, il regista della serie, inquadra spesso le celle aperte, i passaggi tra un ambiente e lโaltro, i corridoi quasi sempre calpestati da agenti o detenuti. Le sbarre danno il senso del dramma che si vive in prigione, ma la scelta di riprenderle di frequente nel momento in cui sono aperte, quando lasciano confluire da una parte allโaltra i personaggi, non puรฒ essere una scelta casuale. Cโรจ un significato astratto, metaforico, nellโintenzione del regista di mostrarci lโinterno del San Michele come un tuttโuno indistinto e vago. Sfocato. Indecifrabile. Le sbarre delle celle si aprono per lasciar passare i detenuti, ma in quellโammassamento che potrebbe essere una riedizione infelice di un qualsiasi abitato di periferia, transitano tutti, indistintamente. Buoni e cattivi, guardie e ladri. Il Re 1ร05/1ร06 conferma la sensazione che avevamo avuto giร con i primi episodi: al San Michele, in quella piccola fortezza medievale dimenticata dal mondo, orientarsi seguendo una bussola morale รจ difficile.
Quinto e sesto episodio sono andati in onda su Sky Atlantic venerdรฌ 1 aprile e sono sempre disponibili su On Demand e NOW.
La storia riprende da dove lโavevamo lasciata: cโรจ una minaccia che incombe sul carcere diretto da Bruno Testori, una minaccia che potrebbe essere un problema non solo tra le mura del San Michele, ma anche fuori. Negli episodi della scorsa settimana, il direttore aveva iniziato a tenere dโocchio lโala musulmana del carcere, preoccupato per i proseliti che la dottrina fondamentalista avrebbe potuto fare allโinterno della prigione tra i detenuti islamici. Il libro Le mille e una notte, rinvenuto in una delle tante perquisizioni al limite ordinate da Testori, conteneva delle favole con un significato ambiguo, interpretabile anche come un invito alla rivolta e una chiamata alle armi da parte degli islamici. Le manie di controllo del direttore avevano fatto scattare immediatamente lโallarme, ragion per cui era stato interpellato Ibrahim, il mediatore culturale che avrebbe dovuto togliere ogni dubbio sui sospetti di Testori.
Ma Il Re 1ร05 parte con unโaltra morte, stavolta esterna, lontana, estranea.
In Medio Oriente viene ritrovato il cadavere di Al-Iraqi, un capo jihad morto durante un raid. Il dettaglio che incuriosisce Bruno รจ la coincidenza di date tra il rinvenimento del corpo e il tentativo di fuga di Lackovic, il detenuto serbo โ probabilmente convertitosi allโIslam โ โsuicidatosiโ dopo lโomicidio del comandante Iaccarino. Poche ore dopo, Ibrahim viene investito nel bel mezzo della notte. Testori ci mette poco a collegare tutti i punti e a capire che sul carcere โ sul suo carcere โ incombe una seria minaccia jihadista. Lโaffare diventa molto piรน grande di quanto avesse potuto sospettare: una cellula terroristica allโinterno di un carcere italiano diventa una questione di sicurezza nazionale. Bruno decide allora di informare i servizi segreti e lasciarli infiltrare allโinterno del San Michele per avviare le ricerche. Ma contemporaneamente, come diretto responsabile della struttura, avvia le proprie indagini interne servendosi del supporto dellโImam Amir.
Cโรจ perรฒ unโaltra questione che anima i corridoi della prigione, una questione piรน intima e contorta che mette a nudo contraddizioni lampanti: da quando Lackovic รจ morto, lo spaccio di droga ha subito un piccolo smottamento, al quale il direttore ha subito cercato di rimediare affidandosi alle persone giuste. Tutto scorre in maniera molto naturale tra le pareti del San Michele: i detenuti spacciano, gli agenti incassano, Testori sa. Il Re รจ a conoscenza di ogni singola mossa, ma non fa nulla per ripristinare la legalitร . Al contrario, si prodiga per assicurarsi che tutto venga gestito senza intoppi e senza incidenti, convinto di avere il controllo della situazione. Sonia, appena promossa comandante e inizialmente allโoscuro di tutto, scopre la rete di traffici e viene posta difronte al grande dilemma morale che anima tutta la serie: denunciare o chiudere un occhio?
Il Re 1ร05/1ร06 ci mostra anche la determinazione con cui il pm Lombardo prova a stanare il controverso direttore.
Il trojan installato sul cellulare di Testori non ha prodotto grandi risultati, ma la dottoressa Lombardo รจ decisa a scovare le crepe nella grande fortezza del re. Anche se โTestori non si toccaโ, il magistrato continua a seguire la propria pista, incrociando i dati della vita privata del suo principale indiziato con quelli delle sue mansioni allโinterno del San Michele. La Lombardo sospetta che dietro la morte del serbo Lackovic possa esserci proprio Bruno. Nelle puntate precedenti, il regista ci ha mostrato solo una parte di veritร , finora ancora allโoscuro di tutti: che dietro quellโassaggio di veritร si nasconda lโassassinio commesso da Testori? Lโattesa รจ quasi finita, venerdรฌ prossimo andranno in onda gli ultimi due episodi de Il Re, per cui scopriremo presto quanto oscuro sia realmente il personaggio di Bruno Testori.
Luca Zingaretti ha fatto un buon lavoro con il suo personaggio. Prendere le distanze dallโaria bonaria del commissario Montalbano non era unโimpresa facile, ma per il momento pare che sia riuscito nello scopo di dare credibilitร a un personaggio contorto e contraddittorio.
La tv generalista tende a dare delle etichette, a far emergere subito le distinzioni tra buoni e cattivi. Se deve presentare un personaggio malvagio, lo fa rendendone i tratti negativi immediatamente percepibili. Nei prodotti Sky cโรจ invece una certa attenzione, una certa cura nella scrittura dei personaggi. Di Bruno Testori non viene mostrato solo il contenuto marcio, ma anche il contorno ancora intatto. Non tanto il buio o la luce, quanto piuttosto il chiaroscuro. Il re del San Michele รจ un uomo che ha letto una veritร sottile tra le sbarre del carcere: nel mondo reale non funziona niente. Non esiste la giustizia, neanche dopo il terzo grado di giudizio. Esiste solo una maniera piรน o meno accettabile di amministrarla personalmente. Le sue scelte, le sue decisioni da sovrano assoluto che non risponde a nessuno se non a se stesso, hanno perรฒ delle conseguenze. Sballottano la morale degli altri personaggi e creano dei fasci dโombra che rischiano di avvilupparli tutti senza una via dโuscita.