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Il Re 2×05/2×06 – Punto di non ritorno: la Recensione del quinto e del sesto episodio

Il Re 2
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ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su Il Re 2×05/2×06!!

Due episodi palpitanti, angosciosi, pieni di tensione: Il Re 2×05/2×06 (disponibile su Sky e NOW) ha alzato il livello di suspense ed è tornato, questa settimana, con tutta l’intenzione di inchiodarci alla storia e ai suoi drammatici risvolti. Dopo le puntate della scorsa settimana, in questi due nuovi episodi aumentano nervosismo, angosce e dissidi. Siamo all’apice del climax di questa seconda stagione, pronti per il finale della settimana prossima. Avevamo capito sin dalle primissime battute di questo nuovo capitolo de Il Re che gli interessi in ballo nella seconda stagione sono molto più rilevanti dei destini dei singoli personaggi.

Non è più una questione che riguarda solo il San Michele e i suoi detenuti. Si tratta di una faccenda ben più complessa. Che abbraccia interessi trasversali, che tocca sfere troppo alte.

Ciò su cui stava indagando il magistrato Mancuso (Thomas Trabacchi) rischiava di sfiorare fili ad altissima tensione. Quando entrano in gioco i funzionari dei Servizi segreti, in Italia, c’è sempre qualche verità indicibile da insabbiare. Gli agenti che si muovono nell’ombra hanno il compito di occultare, inabissare, silenziare. Mancuso stava provando a far luce su una situazione losca che toccava interessi economici e rapporti commerciali tra aziende petrolifere e lo Stato. Che ci fosse qualcosa di grosso sul tavolo, era chiaro. Ciò che rimane ancora un mistero è chi siano i personaggi che si muovono dietro le quinte, i manovratori che non devono essere disturbati.

Il Re 2x05/2x06
Luca Zingaretti è Bruno Testori ne Il Re 2×05/2×06

L’agente Verna (Fabrizio Ferracane) parla sempre al plurale (“ci pensiamo noi”, “ce ne occupiamo noi”), a dimostrazione di come ci siano mani invisibili che orchestrano il gioco dietro la scenetta apparecchiata per lo spettatore. Il Re è un prison drama italiano che vuole raccontare una storia tutta italiana (ecco altri titoli interessanti per gli amanti del genere). E quale modo migliore per farlo se non uno sporco affare di Servizi segreti, criminalità, affaristi e oscuri manovratori? Bruno Testori è incappato per puro caso in questo gioco perverso. Mancuso ha scelto di fidarsi di lui, perché ha capito che è l’unico modo per tirarsi fuori dai guai. E lo stesso vale per Bruno, che ha in Mancuso la sua unica ancora di salvezza per sfuggire al cappio dei Servizi.

Sono due personaggi, Bruno Testori e il magistrato Mancuso, molto diversi tra loro, eppure legati l’uno all’altro.

Hanno a disposizione un solo salvagente per non affondare in un mare di casini. E il solo modo per trarsi in salvo entrambi è di tendersi la mano e nuotare nella stessa direzione. Mancuso rivela al direttore alcuni particolari delle indagini su cui stava lavorando. Viene fuori il nome di un testimone che potrebbe collaborare con la giustizia e aiutare a far luce sulla vicenda. C’è però bisogno di un magistrato che sia disposto ad accogliere la testimonianza e a caricarsi sulle spalle il fascicolo. Un magistrato incorruttibile, con un alto senso del dovere e della giustizia. Un magistrato come il pm Lombardo (Anna Bonaiuto), la stessa persona che aveva sbattuto tra le sbarre Bruno. Il direttore si rivolge alla donna che voleva arrestarlo e togliergli il comando del San Michele. Una scelta che appare folle e paradossale e che invece è la più sensata che Bruno potesse fare.

Il Re 2x05/2x06
Il pm Lombardo ne Il Re 2×05/2×06

La fiducia è un aspetto cruciale ne Il Re 2×05/2×06.

Nessuno è in grado di dare garanzie, nessuno può offrire certezze. Accordare o meno la propria fiducia alla persona che ti chiede di complicarti la vita diventa perciò una questione di pancia, di sensazioni, di percezioni. Lo stesso vale anche per gli altri personaggi. Gloria e Claudia scelgono di aiutare Bruno, consapevoli di compromettere la propria sicurezza. Ma lo fanno perché mosse da sentimenti più grandi. Nel caso di Claudia (Caterina Shulha), si tratta di una questione di principio, di seguire il proprio istinto e di cercare la verità a tutti i costi. Nel caso di Gloria (Barbara Bobulova), è anche per una questione di legami di affetto, che le impediscono di essere indifferente a tutto ciò che capita al direttore.

Barbara Bobulova è stata bravissima nel mostrare la maturazione del suo personaggio. L’attrice è stata in grado di essere una professionista che lavora nel reparto di cybersecurity dei Servizi, una ex moglie che ancora si preoccupa per il marito, una madre che tenta di proteggere sua figlia e una donna che combatte per i propri ideali. La sua uscita di scena, ne Il Re 2×05/2×06, incornicia una grande performance e chiude un arco narrativo che ha seguito il suo naturale sviluppo.

Ma se c’è una cosa che più di tutte Il Re 2×05/2×06 riesce a fare è mostrare il lato umano dei suoi personaggi.

Bruno Testori, Il Re 2×05/2×06

I protagonisti di questa serie sono tutti individui complessi, abituati a non mostrare le proprie crepe, a silenziare la propria coscienza e a tenersi tutto dentro. Il Re ce li ha mostrati sempre in equilibrio precario su pericolosi dilemmi morali, ma ancora nessun episodio ce li aveva restituiti così vulnerabilmente umani. La prima a crollare e Sonia. Da quando ha assunto il comando del San Michele, ha dovuto combattere costantemente con i propri sensi di colpa. L’agente Massini (Isabella Ragonese) è entrata in contrasto con il direttore. Non riesce più ad eseguirne gli ordini, non è più in grado di condividerne le battaglie. Tutti gli stati d’animo repressi fino a questo momento iniziano a venir fuori in maniera così prepotente da costringerla a rassegnare le proprie dimissioni.

La sua coscienza ha scelto di parlare sempre molto poco, ma quando lo ha fatto, non le ha permesso di dormire la notte. Il lato più umano di Sonia, che già avevamo visto vacillare negli episodi precedenti, ne Il Re 2×05/2×06 prende il sopravvento sulla corazza che si è costruita per assolvere quotidianamente al suo compito. Ma le sue non sono le uniche fragilità ad emergere nel corso di questi episodi. È lo stesso Bruno che si abbandona alla propria vulnerabilità. L’evento scioccante del sesto episodio compromette tutto. Quando si tocca una persona nei suoi affetti più cari, la si porta a sgretolarsi dentro. Bruno accusa il colpo, vacilla, fa a botte con i suoi sensi di colpa. Precipita nell’oscura spirale del rimorso. Si mostra vulnerabile ai suoi uomini, crolla per la prima volta in un pianto terribile, accarezza l’idea di togliersi la vita e metter fine a tutto.

Dura solo un attimo, ma è un attimo molto intenso.

Il direttore ha iniziato questa seconda stagione da detenuto, prigioniero della sua stessa fortezza. Poi lo abbiamo visto rialzarsi e riassumere il comando. Ma il suo era un potere condizionato. Ricattabile e manovrabile, “il Re” era diventato un fantoccio arroccato nel suo piccolo castello. Messo con le spalle al muro, Bruno ha reagito, provando a seguire la sua morale contorta. Ambigua, cervellotica, ma pur sempre volta a preservare valori inviolabili. Solo che il prezzo più alto di tutti lo ha pagato lui. Ora Bruno torna nell’unico posto dove si sente realmente al sicuro. Nella sola fortezza nella quale può essere davvero sovrano. Nessuno entra o esce dal San Michele. Il direttore si è asserragliato tra le sue mura ed è pronto a dare battaglia. Il Re 2×05/2×06 ci lascia con una frase che ci accompagnerà al finale di stagione:

Noi siamo pronti. E voi?