2) Il Sud, la creazione di Mordor e la mancanza di chiarezza geografica
Nel finale della prima stagione abbiamo assistito alla creazione di Mordor quando la spada nera, che possiede Theo, attiva un misterioso meccanismo. Nel momento in cui la spada viene inserita in un congegno, l’acqua dai fiumi devia in una rete sotterranea di tunnel costruiti dagli Orchi. Questi ultimi poi riversano l’acqua nel vulcano, causando l’eruzione del Monte Fato. L’eruzione trasforma drasticamente l’ambiente circostante, dando origine alle terre desolate e oscure che diventeranno note come Mordor.
La velocità con cui avviene questa trasformazione ha lasciato molti spettatori perplessi. Nelle opere originali, Mordor si sviluppa nel corso di lunghi periodi, come conseguenza del lavoro continuo di Sauron e delle forze oscure che plasmano lentamente la terra. Un’altra questione problematica è la meccanica stessa dietro la creazione del Monte Fato. In Gli Anelli del Potere, la rete di tunnel costruiti dagli Orchi per convogliare l’acqua è in qualche modo collegata all’eruzione vulcanica. Come è possibile che gli elfi installati lì da tempo non se ne siano mai accorti? In che modo hanno fatto gli Orchi a scavare indisturbati per anni? E cosa è davvero la spada che viene utilizzata per scatenare l’esplosione?
Non ci sono molte informazioni sull’origine di questa spada. O sul perché qualcuno l’abbia progettata come chiave di un sistema così complesso e sul come tutto questo si inserisca nella mitologia tolkieniana. Un altro aspetto critico è la geografia e la rappresentazione delle Terre del Sud, che nella serie si trasformano in Mordor. Nella tradizione di Tolkien, Sauron sceglie Mordor come sede del suo regno per ragioni strategiche. Si tratta di una terra naturalmente isolata, protetta dalle montagne, con il Monte Fato come fulcro del suo potere.