La nuovissima serie Il tatuatore di Auschwitz, dal 10 maggio in onda su Sky e NOW Tv, racconta una storia d’amore nata in un campo di sterminio. Basata sul best seller di successo di Heather Morris uscito nel 2018, Il tatuatore di Auschwitz racconta la storia vera di Lali Sokolov (che vi abbiamo raccontato qui), uno dei pochissimi sopravvissuti all’olocausto. Lali era uno dei tatuatori che aveva il compito di tatuare i numeri di identificazione sulle braccia dei suoi compagni prigionieri. La sua storia ce la racconta un Lali anziano (interpretato da Harvey Keitel), che si confessa all’aspirante scrittrice Heather Morris (interpretata da Melanie Lynskey).
La sua storia, toccante ed estremamente cruda, inizia dalla deportazione dei prigionieri nel campo di concentramento di Auschwitz-Birkenau. La narrazione, dolorosissima, non lascia assolutamente nulla all’immaginazione. Al centro, però, c’è la storia d’amore che nasce proprio all’interno del campo. Una cosa impensabile, perfino impossibile, eppure è proprio quello che è successo a Lali. La sua storia d’amore nasce in un luogo dove sembrava non esserci spazio per nient’altro che dolore e sofferenza. Eppure, incredibilmente, l’amore di Lali e Gita è riuscito a farsi spazio in un angolino remoto all’interno di una storia cruda e terrificante.
In un mondo crudele, spietato e inumano, Lali conosce l’amore. Il tatuatore di Auschwitz racconta di una struggente storia d’amore nata all’Inferno.
A Lali (interpretato da giovane da Jonah Hauer-King) e Gita (interpretata da Anna Pròchniak) succede una cosa che, all’interno della pagina più triste e immonda della nostra storia, sarebbe stata impensabile: innamorarsi. I due giovani hanno subito trovato complicità e sintonia dal loro primo incontro, avvenuto mentre Lali tatua Gita. Il ragazzo, infatti, è diventato il tatuatore di Auschwitz per puro caso, poiché è stato scelto per sostituirne un altro. I tatuatori all’interno del campo sono trattati in modo diverso rispetto agli altri prigionieri, godono di alcuni diritti, tra cui mangiare un pasto sufficiente e dormire lontano dalle camerate sovraffollate. Lali attira subito le attenzioni dell’ufficiale Stefan Baretzki (interpretato da Jonas Nay), che con il tempo diventano quasi morbose. È l’ufficiale, infatti, che cerca di aiutare Lali a ritrovare Gita all’interno del campo.
I due giovani iniziano una bellissima storia d’amore, che si consolida e si fortifica grazie soprattutto ai privilegi di cui gode Lali. È grazie alla sua posizione “privilegiata” (per la quale si sentirà costantemente in colpa), infatti, che Lali riuscirà a fare visita a Gita molto spesso. I due innamorati riusciranno anche a ritagliarsi momenti di intimità, sotto lo sguardo complice e severo degli ufficiali. Ma niente è dato per niente: Lali è costretto a fare le cose più impensabili per passare pochi momenti insieme alla sua amata. Il senso di colpa non lo abbandonerà negli anni, consapevole di essere uno dei pochi fortunati a poter raccontare la sua storia. Ma ne Il tatuatore di Auschwitz protagonista rimane sempre la struggente storia d’amore tra i due ragazzi.
Gli sguardi carichi d’amore dei due ragazzi si scontrano con gli orrori che imperversano intorno a loro.
Il tatuatore di Auschwitz racconta sì una storia d’amore, ma non trascura assolutamente il resto della narrazione. L’amore da una parte e l’orrore dall’altra si scontrano prepotentemente, e la serie ce lo ricorda in ogni momento. Ce lo ricorda soffermandosi sul volto di alcune delle milioni di persone che sono state uccise, che in ogni puntata sono un colpo al cuore. Ce lo ricorda anche mostrandoci le sofferenze, le torture, le vessazioni, le umiliazioni e le paure che predominavano, ovunque, in quei momenti terrificanti. Infine, anche quando vediamo Lali anziano che racconta e ricorda, tra le lacrime, tutta la violenza e gli orrori che i suoi occhi hanno dovuto sopportare.
Tra gli orrori e le brutalità possono nascere anche storie di speranza, per quanto possa essere difficile da immaginare o da credere. Il tatuatore di Auschwitz è un’incredibile storia vera, nonostante il libro sia stato criticato negli Stati Uniti per i molti errori che contiene (come la disposizione del campo o il percorso del treno). La storia di Lali e Gita è una storia di speranza, a dimostrazione che anche negli angoli più bui e remoti si può trovare sempre qualcosa in cui credere. Le prime quattro puntate le potete recuperare su Sky e NOW Tv, in attesa delle ultime due che usciranno questa sera. Intanto, vi lasciamo con una lista delle migliori serie tv Sky Original degli ultimi 3 anni.