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Il test MBTI delle 16 personalità – Will Byers: personalità Mediatore

Stranger Things
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Will Byers, il dolce ragazzino motore di tutte le avventure di Stranger Things, è un esempio di personalità Mediatore o INFP, secondo il test MBTI delle 16 personalità, che se non avete ancora fatto, potete fare anche voi qui.

Generoso, sensibile, altruista, leale, dotato di una spontaneità unica: Will Byers è l’amico che tutti vorrebbero avere. La sua personalità, così in contrasto con l’immagine di “macho” che molti ragazzini venerano, potrebbe farlo apparire debole per le logiche impietose della società. Ma Will, nonostante le sue insicurezze e il suo passato terribile, rimane coerente con i suoi ideali e dimostra uno straordinario coraggio, ritrovandosi da solo nel luogo più spaventoso che si possa immaginare, il Sottosopra, con l’unica compagnia di un mostro.

Se ci pensiamo, Will è il vero collante del gruppo di amici che compone il cuore pulsante di Stranger Things: nonostante tutti i traumi subiti e l’amore nascosto per Mike, è Will a tenere unito il gruppo, nel bene e nel male. Persino nell’assenza, se pensiamo che proprio la sua scomparsa, nella prima stagione, dà il via alle vicende che vedono in prima linea a cercarlo proprio i suoi migliori amici. Mike sarà anche il leader, Dustin quello che pensa fuori dagli schemi, Lucas la mente, ma Will è il cuore pulsante del gruppo, capace di sacrificare se stesso per raggiungere uno scopo e ristabilire l’armonia tra tutti.

La personalità Mediatore, che contraddistingue questo personaggio, è piuttosto rara, purtroppo: nel mondo ci vorrebbero più idealisti sinceri e puri di cuore, che possono apparire timidi (e lo sono), ma sono ricchi di saggezza e amore da donare al prossimo. Spesso queste personalità faticano a integrarsi, in un mondo che sembra privilegiare la logica, spesso spietata, delle personalità del gruppo dei Logici (qui potete leggere il ritratto della loro regina, Beth Harmon, e del loro leader, Thomas Shelby).

Stranger Things (640×360)

In una società che premia i più performanti, i più tosti e i più spietati, i Mediatori sono fieri di arrivare con i loro tempi, rispettando il prossimo e senza il ricatto morale di un premio ma solo perché credono in ciò che fanno.

C’è anche da dire che, spesso, le caratteristiche tipiche della personalità Mediatore sono maggiormente apprezzate nelle donne: negli uomini spesso vengono lette come debolezza, mollezza di carattere, femminilità.

A causa di ciò, per queste personalità è difficile aprirsi agli altri e dire ciò che pensano e ciò che sentono: se pensiamo a Will Byers, una delle immagini che più ci ha straziato il cuore è lui di spalle a Mike che piange silenziosamente, per nascondere i sentimenti che prova per l’amico e che non riesce a dire. Questo è stato l’indizio rivelatore, l’ultimo e il più decisivo di una serie di altri indizi che ci hanno fatto ipotizzare che Will Byers fosse gay, ipotesi confermata dall’interprete, Noah Schnapp: l’attore di Stranger Things ha detto di essere “più simile a Will di quanto credessi”.

Uno dei talenti dei Mediatori, che li rende degli artisti sensibili e geniali, è il parlare per metafore: esprimere ciò che hanno dentro non in maniera schietta e diretta, ma attraverso parabole, immagini, metafore. Proprio come fa Will in numerosi momenti di Stranger Things, incluso il famoso monologo della quarta stagione che fa definitivamente intendere la sua omosessualità.

L’unicità di pensiero dei Mediatori, che li fa apparire spesso persi nei loro pensieri, è dovuta alla loro funzione cognitiva primaria, il Sentimento introverso (Fi). Questa funzione porta le personalità INFP ad avere un loro personale modello di valori, che si sono costruiti da soli, non essendo influenzati da nessuno, e che utilizzano per leggere il mondo in modo genuino e slegato da logiche di controllo o interesse. Ciò li porta ad avere una sensibilità fuori dal comune ma anche a essere incompresi: le loro amicizie si orienteranno verso un gruppetto ristretto di persone ma, anche con loro, per i Mediatori sarà estremamente difficile aprirsi e dare voce ai propri pensieri e sentimenti.

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La funzione secondaria di Will Byers e degli altri Mediatori è l’Intuizione Estroversa (Ne): si tratta di una sorta di bilanciamento della funzione primaria, che si sviluppa nella tarda adolescenza e serve a far uscire la persona dalla “prigione” mentale che può portare l’eccessiva chiusura in se stessi e la difficoltà di esprimere il proprio mondo interiore. Per aprirsi al mondo esterno, il Mediatore comincia a utilizzare la sua sensibilità per cercare di comprendere gli altri e interpretarne i comportamenti: Will Byers utilizzerà questa facoltà nella quarta stagione di Stranger Things, quando sarà di supporto a Undici, isolata e infelice nella nuova scuola, e quando aiuterà Mike a ritrovarla, intraprendendo un lungo e rocambolesco viaggio nel deserto alla ricerca di tracce dell’amica.

Non per niente è “Will il Saggio”.

La funzione terziaria dei Mediatori, il Sentimento introverso (Si), è responsabile del lato forse più “oscuro” di Will Byers. Questa funzione, in generale, consente a queste personalità di fare tesoro delle informazioni del passato per agire sul presente e li rende, tra le altre cose, anche eccellenti studiosi. Nel caso di Will, i ricordi spaventosi del suo periodo trascorso nel Sottosopra lo perseguiteranno, influenzando negativamente il personaggio, che si chiuderà moltissimo in se stesso, ma consentendogli anche di poter essere d’aiuto agli amici quando si tratterà di dare la caccia al Demogorgone.

L’ultima funzione cognitiva degli INFP, il Pensiero estroverso (Te), è un altro dei lati meno luminosi del “cucciolo” di Stranger Things. Questa caratteristica porta i Mediatori a essere pessimi giudici di cosa sia vero e cosa non lo sia, dal momento che l’alto tasso di emotività e propensione al sentimento piuttosto che alla logica li rende più propensi a considerare le cose in base a “giusto” o “sbagliato”, “bello” o “brutto”. Vediamo questa caratteristica all’opera soprattutto nella terza stagione di Stranger Things, quando il suo personaggio forse è stato sfruttato peggio dagli sceneggiatori.

Will, in questa stagione, dimostra di non essere cresciuto rispetto ai suoi compagni e di essere rimasto irrimediabilmente indietro: non gli interessano gli appuntamenti galanti, non ragiona come un giovane uomo come iniziano a fare i suoi amici. A lui importa solo di continuare a giocare a Dungeons & Dragons con gli amici nella sua cameretta, come ha sempre fatto. Ma non è possibile, perché bisogna crescere, e la frase di Mike lo riporta crudelmente alla realtà: “Credevi che avremmo giocato a D&D per tutta la vita?”. La reazione di Will, stupita e infantilmente convinta che le cose non sarebbero mai cambiate, ci fa capire che il personaggio è in un momento di stasi: è ancora troppo bambino per questo mondo.

Non certo solo per colpa sua, ma comunque resta il fatto che Will Byers viene clamorosamente lasciato indietro, in questa stagione di Stranger Things.

Questa caratteristica del personaggio, estremamente tenera ma anche pericolosa, è propria degli INFP: se non fanno attenzione, queste personalità rischiano di chiudersi eccessivamente in se stesse e rimanere indietro, perse nel loro mondo fatato in cui possono essere bambini per sempre e in cui le cose vanno come vorrebbero. Per fortuna, il richiamo del loro altruismo e la loro necessità di fare del bene ed essere d’aiuto agli altri li fanno uscire da questo nido caldo e comodo ma anche insidioso: e infatti Will nella quarta stagione si riprende alla grande il suo ruolo di cuore del gruppo, essendo di supporto a tutti, anche a costo di soffocare i propri sentimenti (questa è una costante, non ci potete fare niente, Mediatori che state leggendo).

Ciò che questo personaggio ha passato nel Sottosopra è terribile: solo, senza possibilità di tornare indietro, braccato dal Demogorgone, perso in un luogo allo stesso tempo familiare e inquietante. Non c’è da stupirsi se i ricordi di questa esperienza lo perseguitino e lo facciano sprofondare in un loop di ricordi, crisi e terrore. Il passato può perseguitare il Mediatore, ma può anche essere uno sprone per utilizzare le sue qualità migliori al servizio della comunità. Will, infatti, sarà un aiuto prezioso quando si tratterà di affrontare i mostri del Sottosopra nel mondo reale e utilizzerà i suoi ricordi e le sue esperienze peggiori per capire i punti deboli di questo nemico.

I Mediatori sono la linfa vitale del loro gruppo di amici: quando Will è in crisi, anche il resto della banda rischia di prendere strade diverse. Mike è troppo preso da Undici, Lucas comincia a frequentare brutte compagnie, Dustin non accetta di essere solo lo “strano” della compagnia. Il ritorno di Will segna anche il ricomporsi del gruppo, che si trova ad affrontare nuove minacce e battaglie sempre più sanguinose ma ha finalmente recuperato la propria coscienza critica, oltre che l’elemento più valido (insieme a Undici) per sconfiggere i demoni.

Stranger Things (630×360)

Anche all’inizio della quarta stagione, quando Will viene separato dal resto del gruppo e ricomincia una nuova vita lontano, rimane sempre una figura collante: Undici, senza di lui, sarebbe del tutto persa nella nuova scuola. Grazie alla sua presenza sa di avere qualcuno su cui poter contare, un amico prezioso che le ricorda che non tutto è perduto e che deve continuare a lottare per non lasciarsi emarginare a causa della sua diversità. Will e Undici sono due outsider: la loro diversità difficilmente viene capita e accettata. Sono anche due sopravvissuti: hanno visto il lato peggiore del mondo e ne sono usciti.

Undici è una guerriera, un’Esploratrice nata, capace di andare fino in capo al mondo per combattere il male. Will, invece, è un cuore puro e fragile, ma capace di ricostruirsi sempre, al servizio degli altri e nato per rendere il mondo un posto migliore.

La speranza di tutti i fan di Stranger Things per il personaggio di Will Byers è che possa finalmente trovare la la pace e che abbia anche lui una persona speciale al suo fianco.

Perché anche lui merita di trovare la felicità, dopo aver passato tutto questo tempo a cercare di rendere felici gli altri.

Tra i personaggi delle serie tv che rientrano nella personalità INFP – Mediatore ricordiamo Fox Mulder, Anne Shirley, Sybil Branson, Lance Sweets, Wanda Maximoff, Marshall Eriksen, Cassie Ainsworth, Victor Hargreeves, Britta Perry, Brandon Stark, Rajesh Koothrappali, Hughie Campbell, Merlin.

Giulia Vanda Zennaro