Quando Ezra incontra Maddie sente che la sua vita da vagabondo sentimentale è al capolinea. Lei non è semplicemente bellissima; lei è la risposta a tutte le domande che Ezra aveva nel cuore ma non aveva mai avuto il coraggio di fare. Maddie è perfetta, gli è piombata addosso come il più dolce dei fulmini e perfino la famiglia di Ezra la adora. Insomma, sembra troppo perfetta per essere vera… e infatti non lo è! Poco dopo il matrimonio, Maddie abbandona Ezra scomparendo dalla sua vita e portandogli via il cuore, la dignità e tutti i suoi soldi. Il ragazzo, disperato, è pronto a fare il gesto estremo, ma proprio quando fallisce il tentativo di impiccarsi (seguendo un tutorial su Youtube!), qualcuno bussa alla sua porta. Forse la partita è tutt’altro che chiusa: benvenuti nel mondo di Imposters.
Imposters è una commedia nera andata in onda per 2 stagioni (2017-2018) su Bravo e i suoi 20 episodi (10 a stagione, da circa 40 minuti l’uno) scendono giù che è una meraviglia, invogliando lo spettatore a un salutare e catartico binge-watching.
Perché la truffa di Maddie (aka mille altre identità, come vedremo nello scorrere delle puntate) è troppo perfetta perché non ci sia dietro qualcosa di molto più grande e perché Ezra dovrà scendere sul terreno della truffatrice per compiere la sua vendetta. E no, non ha affatto intenzione di farlo da solo.
Il segreto di Imposters è quindi nei gruppi di personaggi (e, come vedremo meglio dopo, in un cast sopraffino) che servono fedelmente uno spunto di trama che sa essere al contempo comico e profondo.
L’arma letale di Maddie è la fiducia: portando le vittime a innamorarsi, le persuade ad aprirsi, a essere veri, perché sono convinti di avere accanto una persona che li ha già accettati per quello che sono. E una volta abituatisi a essere la vera versione di sé stessi, non tornano più indietro neanche a truffa scoperta. Allo stesso tempo, però, i personaggi “sinceri” convincono gli altri proprio per via della loro sincerità; per questo, quando bluffano, hanno spesso successo.
Imposters quindi ci pone davanti a una domanda: cosa siamo capaci di diventare per ritrovare chi si è fidato di noi?
Domanda alla quale, nel corso della serie, se ne aggiunge un’altra: cosa accadrebbe se Maddie trovasse un “impostore” più abile di lei?
Imposters si guarda semplicemente lasciandosi andare al suo ritmo vertiginoso, senza chiedere e soprattutto senza mai provare a capire se chi abbiamo davanti sta fingendo o è davvero sincero. La potremmo definire “la sincerità di Schrödinger”: ogni personaggio è al contempo sincero e bugiardo, finché non è costretto a svelare per l’ultima volta le sue carte in una partita dove i ruoli cambiano all’infinito in un universo pitagorico di personaggi assolutamente riuscito e che sopravvive benissimo a qualche buco di trama ben più che evidente.
Da questo punto di vista la fine della 1×02, che ci apre completamente un nuovo mondo, è geniale, fatta di illusioni disattese e nuove trame aperte quando invece si sarebbero dovute chiudere. E allora capiamo che mentre Ava/Maddie/Saffron gioca con i suoi pretendenti, tutta la serie gioca con noi, con le nostre percezioni, e l’unica cosa che possiamo fare è lasciarci intrappolare in una commedia che diventa tutto un gioco di probabilità e incastri.
Con in cima una Inbar Lavi (Sons of Anarchy, ma anche, recentemente, Lucifer) dalla bellezza semplicemente disarmante, truffatori, truffati e gendarmi (l’immancabile FBI) si incontreranno e scontreranno in un viaggio che si snoderà lungo l’America del Nord-Est, dall’Indiana all’Ohio, alla Pennsylvania, fino a Seattle, cavalcando la Route 29, segreti e misteri, alla ricerca della verità, o solo di quello sguardo che fatica davvero ad andarsene dalla mente e dal cuore.
Ed è quasi impossibile non voler bene al trio di truffati: Ezra (dolce, colto, tenero, cucciolo) e Richard (sfrontato, sessuomane, con una cura maniacale per il proprio corpo – ricorda Capitan Fenomeno di Chuck); infine Jules, ironica, sarcastica, folle, ma che si dimostra il perfetto anello mancante e la protagonista di una delle scene più piccanti della serie.
Altro punto forte è la ragnatela di citazioni più o meno sottili messa in bocca ai personaggi e presente nella trama. Ciò che avviene potremmo averlo rivisto in altre 1000 serie tv ma raramente sarebbe riuscito a essere così fresco e coinvolgente. E il giochino “indovina chi mi ricordi?” dà i suoi frutti molto presto. Ezra e Richard sembrano Ted e Barney in una inedita versione di How I Met Your Maddie, mentre il nostro “Dottore” sembra la versione umana di Samaritan che sceglie le sue “Persons of Interest“, e così via in un caleidoscopio potenzialmente infinito.
Se poi a tutto questo associamo un’attrice da urlo per un personaggio pazzesco, allora abbiamo davvero una serie che ha tutte le carte per farci divertire non poco. Uma Thurman nei panni del sicario mandato a “risolvere problemi” sembra semplicemente perfetta!
Purtroppo, dopo vari tentativi, è ufficiale che Imposters 3 non si farà. Un peccato, ma neanche troppo: una miscela così esplosiva non ama lunghi tempi d’attesa e ciò che ha saputo darci (anche se di materiale a cui attingere ne restava a iosa) basta e avanza per farsi ricordare.