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Indovina la Serie (Seconda Stagione)

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Indovina la Serie accompagna ormai le settimane seriali di tutti noi mettendoci costantemente alla prova e testando la nostra enciclopedica conoscenza delle opere televisive più varie. Questa settimana qualcosa cambia, però. Già, perché vi chiediamo di ribaltare la vostra prospettiva, cambiare orizzonte e calarvi nella parte. Non saremo infatti noi a presentare la misteriosa serie in questione. Sarà un personaggio di quella stessa Serie Tv. Un personaggio che dal suo personalissimo punto di vista ci fornirà un quadro nuovo e inaspettato. Ma bando alla ciance: siete pronti per dimostrare la vostra abilità? Iniziamo!

Quello che ho fatto l’ho fatto per noi, per tutti noi. L’ho fatto per un mondo che non aveva più una direzione, che seguiva un inevitabile declino che lo avrebbe portato alla perdizione. Il mio è un racconto poco noto, un racconto che è stato alterato, manipolato e reso orrore. Forse c’è davvero dell’orrore in tutto questo. Forse poteva andare diversamente. Ma un cambiamento era necessario.

Ho preso in mano la rivoluzione, ho ribaltato un’intera nazione. Mi hanno dato ascolto.

Forse non avrebbero dovuto. Ma lo hanno fatto. Come me, più di me, molti si sono rivisti nelle mie parole. Non era demagogia, non voleva essere politica spicciola. Credevo davvero a ogni cosa e, in un certo senso, ci credo ancora. Anche se adesso è tutto diverso. Ho agito per amore. Per amore di un’umanità stanca e sofferente, vittima di passioni perverse e vizi. Un’umanità che aveva perso umanità.

Attorno a me c’è ordine ma nello stesso tempo disordine. Sento che tutto è come volevo che fosse. Ma ora che è realtà, ogni cosa sembra così sbagliata. Ora me ne rendo conto più che mai. Perché ora capisco che il mio amore era paura, il mio grido era un urlo di terrore e il bisogno di ordine nient’altro che aridità interiore.

Il mondo è diviso in due. C’è il nuovo mondo in cui la mia utopia è finita per concretizzarsi in qualcosa di profondamente distorto. E c’è il vecchio mondo che mi guarda come a un boia nazista. Non semplicemente uno dei tanti ma probabilmente il più colpevole. “Com’è possibile, proprio tu che sei…?”, ve lo chiedete vero? Come posso aver consapevolmente tolto a me e aumentato le discriminazioni sociali? Ho imparato il senso del sacrificio molto tempo fa. L’amore è così: significa sacrificarsi per l’altro, togliere a sé per il bene di tutti. Questo molti lo hanno compreso.

C’era però qualcosa di profondamente fallato nel mio amore. Non fatemene una colpa. Sto scrivendo, in fondo. Quindi mi sto pentendo. La troppa libertà aveva finito per renderci schiavi. Schiavi della tecnologia, schiavi del sesso e del bisogno di appagare costantemente i nostri stimoli più biechi.

Il consumismo ci divorava giorno dopo giorno e la punizione alla fine si è abbattuta su tutti noi.

Ho avuto paura, lo so. Ho voluto vedere ordine, disciplina, sacrificio coatto là dove c’era solo un percorso umano di incontro col divino. E ho fatto l’errore di cadere nel formalismo perché provavo sollievo e sicurezza nel sapere che seguendo certi comandi tutto sarebbe andato bene. Ho voluto rinchiudere Dio, crearmene uno a mia misura. Ma Dio non può essere interpretato, non può essere circoscritto. Per mia bocca è passato tanto orrore finché di quell’orrore altri se ne sono fatti artefici.

Da quel momento tutto è precipitato. Di me non rimane che un’ombra, il fantasma di ciò che fui. Vago stancamente crogiolandomi nell’illusoria consolazione di avere un ruolo. Un ruolo e un potere ben definiti. Ognuno qui ha un compito. E tutti devono assolverlo per il bene collettivo. C’è stata violenza, il clima si è infiammato, lo scontro da politico è diventato militare.

Ecco, ora siamo in un mondo militarizzato. Le cose sembravano funzionare, sembrava che ognuno potesse fare la sua parte. Che illusione è stata! È bastata una scintilla, un clic, per mandare in frantumi anni di lotte e battaglie politiche e militari. È bastata una sola persona che nella sua ostinazione, nella sua testarda volontà di non piegare la testa ha detto basta. Da quella goccia si è generata una cascata. Una cascata che, già lo so, finirà per travolgere ogni cosa. E che, anzi, sta travolgendo già me.

Perché in quella goccia c’era qualcosa di estremamente potente. C’era un grido disperato ma privo di timore. Quella goccia gridava una cosa sola: “Amore”.

Da amore è seguito amore, da un gesto di carità un altro, da un atto di resistenza un nugolo di partigiani. Ha sussurrato ‘amore’ e come un virus quella parola così potente ha investito ogni cosa. Ha colpito anche e soprattutto i membri che pensavamo essere più intrisi della nostra propaganda. L’autenticità dell’Amore ha portato al sacrificio, quello vero, per sé e per l’altro. E ci ha insegnato a leggere il cuore del Messaggio. Quel Messaggio che abbiamo ribaltato e strumentalizzato per nostro tornaconto. E che ora torna prepotentemente alla sua autenticità originaria.

Ho imparato ad amare anch’io. L’ho fatto passando da un amore sbagliato, l’ennesimo. Un amore che era nient’altro che desiderio di qualcosa, bisogno di quel qualcosa. Rinunciando a quel bisogno ho riscoperto l’amore vero, ho chiamato le cose col loro vero nome e ho sentito di morire dentro. Perché ho sacrificato il mio desiderio per il suo bene. E ora sono qui e prego che tutto vada al meglio. Non vivo più per me ma per quell’amore. E in nome di quell’amore voglio, ora, un mondo migliore in cui si possa avere diritto alla felicità.

Il mio racconto non è il racconto di questa storia.

Eppure, spero verrà ugualmente ascoltato e gli sarà dato un giusto spazio. Sto raccontando per me ma soprattutto perché nulla vada perso e si sappia che ho sbagliato e mi pento dei miei umani errori. Non mi aspetto perdono, non me lo merito di certo. Ma che nel futuro si sappia la verità. Quella verità che abbiamo celato e alterato a piacimento. Che abbiamo sfruttato per imporci e che ora esige vendetta.

Mi auguro un mondo migliore. Migliore del precedente e dell’attuale. Un mondo in cui conoscenza, sensibilità e amore si impongano sopra tutto. Ho fatto tanto per impedire a quel mondo di emergere anche se avrei voluto il contrario. Ora sto provando a ricostruire dalle fondamenta. So che non c’è posto per me in quel mondo nuovo che verrà. Spero ci sia tanto verde, tanti bambini. Tanto amore.

C’è chi dice di non giudicare un libro dalla copertina.
Beh, noi la copertina l’abbiamo strappata direttamente: provateci voi a capire di quale Serie Tv stiamo parlando! E oltre alla serie riuscite a capire anche chi è il personaggio?

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