ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler su White House Plumbers- Infiltrati alla Casa Bianca!!
White House Plumbers – Infiltrati alla Casa Bianca è quantomeno stravagante. È la serie sul Watergate che non ti aspetti, dopo che anni di cinema e televisione hanno provato a raccontare in tutte le salse i contorni di quella sporca vicenda. Erano gli anni Settanta, quella della Guerra in Vietnam e delle grandi contestazioni di massa. La scoperta di alcune intercettazioni illegali effettuate all’interno del Comitato democratico da parte di un gruppo di repubblicani legati al Presidente Nixon fece scoppiare lo scandalo che travolse la Presidenza degli Stati Uniti e il sistema di potere che attorno ad essa si era consolidato. Da un reato di modeste dimensioni, messo in atto da personaggi secondari nella scena pubblica americana, si arrivò a uno dei momenti più traumatici della recente storia politica degli Stati Uniti, con la richiesta di impeachment per il Presidente Nixon e lo smantellamento di una rete di attività di spionaggio illegali che coinvolsero gli uomini più in vista di quella stagione politica. Arrivata nel bel mezzo di una crisi politico-sociale che non aspettava altro che una valvola di sfogo per manifestarsi con tutta la sua potenza devastatrice, la vicenda del Watergate contribuì a cambiare la storia degli Stati Uniti e, di riflesso, in un mondo ormai inter-collegato, le sorti dell’intero pianeta. C’è tutta una cinematografia che si è occupata dello scandalo, dagli anni Settanta ad oggi. Tutti gli uomini del Presidente, con Robert Redford e Dustin Hoffman, è uno dei film più famosi. Ma ci sono anche la pellicola di Oliver Stone, Gli intrighi del potere – Nixon, il film con Michael Sheen e Frank Langella, Frost/Nixon – Il Duello, i più recenti The Post e The Silent Man, fino alla serie tv Gaslit, di cui si è parlato forse troppo poco, con Julia Roberts e Sean Penn nei panni di John Mitchell e di sua moglie Martha.
Si è parlato e riparlato dello scandalo del Watergate, tornato al centro dell’interesse pubblico soprattutto in anni più recenti come conseguenza dei risvolti che sta assumendo la vicenda politica degli Stati Uniti, polarizzata attorno alla figura di Donald Trump e dei suoi avversari.
Ma White House Plumbers – Infiltrati alla Casa Bianca sceglie di addentrarsi nell’intricatissima materia con una chiave di lettura tutta sua. Niente di serio, almeno non troppo. I cinque episodi della serie HBO sono ispirati al libro di Egil Krogh e Matthew Krogh, Integrity, che racconta proprio i retroscena di uno degli scandali politici più chiacchierati della storia. Si tratta di una commedia satirica, disponibile in Italia su Sky Atlantic. Dunque non una spy story, non un dramma impegnato, non una docu-serie e nemmeno un period drama a tutti gli effetti. White House Plumbers – Infiltrati alla Casa Bianca sceglie il registro comico e la via della satira per raccontare il Watergate, ma non solo. L’intento di ogni opera satirica, dopotutto, è quello di parlare del presente. Di ridere delle tragedie contemporanee, di far emergere le idiosincrasie meno evidenti, i difetti della società moderna, passandoli al setaccio con la lente inclemente dell’umorismo sprezzante. White House Plumbers si serve del passato per parlare del presente e, su questa falsariga, imposta il suo messaggio di base, quello da leggere tra le righe di una vicenda stramba e dai contorni surreali.
Howard Hunt (Woody Harrelson, che aveva svelato di poter essere il fratello biologico di Matthew McConaughey) e Gordon Liddy (Justin Theroux) sono i protagonisti di questa serie dai tratti grotteschi. Il primo è un agente della CIA incamminato sulla via del tramonto, ansioso di restare a galla, narcisista e ambizioso. Padre di quattro figli che non hanno grande stima di lui, marito di una donna caparbia (Lena Headey) che tenta di mantenerlo in carreggiata, Howard scrive libri sulle sue passate missioni segrete e sembra vivere apparentemente di ricordi. L’astinenza da adrenalina, i conti che pian piano si prosciugano, la smania di rivalsa sociale, lo spingono a osare ancora per tentare di entrare nell’inner circle del Presidente e per vedere il suo nome scritto nelle liste chiuse di quattro diversi club d’élite. L’altro protagonista di White House Plumbers, Gordon Liddy, è invece un avvocato con simpatie neo-naziste, un personaggio folle e scollegato dalla realtà, legato alla causa in maniera quasi fanatica. Entrambi vengono assoldati dalla Casa Bianca per scoprire cosa è andato storto nella fuga di notizie che diede vita ai famosi Pentagon Papers. Ma nell’eseguire con maldestra sconsideratezza il proprio compito, Howard e Liddy finiscono per essere coinvolti nello scandalo del Watergate. Meglio ancora: sono proprio loro, nella convinzione di star agendo per una giusta causa contro l’avanzare del comunismo, a dare avvio allo scandalo del Watergate.
Dissacrante fino al punto da celebrare la stupidità, White House Plumbers – Infiltrati alla Casa Bianca ha ricostruito quella vicenda attraverso le gesta sconclusionate di due fantomatici patrioti goffi e incapaci.
Alcune trovate sfiorano il ridicolo, altre lo oltrepassano di gran lunga. Sembra una presa in giro, eppure c’è qualcosa di vero in ciò che vediamo nei cinque episodi dello show HBO. White House Plumbers ha il ritmo dell’heist movie, sembra prendersi gioco di una certa cinematografia che, da Ocean’s Eleven a The Italian Job, ha celebrato l’arte di fregare il Sistema, ma ha un finale tragicomico che mostra l’altra faccia della medaglia, quella del Sistema che riesce a ingannare te. I protagonisti della storia non riescono a portare a termine la loro missione. Il loro fallimento ha delle conseguenze non più controllabili, che incidono sulla Grande Storia, quella su cui nessuno, in fondo, ha il controllo. White House Plumbers – Infiltrati alla Casa Bianca è un elogio parodico della stupidità, condensata nelle scelte di Howard, Liddy e della loro combriccola di spie improvvisate. È una serie volutamente esagerata, volutamente grottesca, che proprio gonfiando l’assurdo riesce a smascherare l’ipocrisia di una certa ideologia conservatrice che ancora oggi rimane ancorata alle sue contraddizioni. Perché è vero che lo scandalo del Watergate appartiene al passato, ma tutto ciò che ha portato a quello scandalo – il clima politico che si viveva negli anni Settanta, l’ambiguità di certi suoi protagonisti, le convinzioni sbagliate e quelle esagerate – è ancora tristemente e profondamente attuale. In questo White House Plumbers riesce ad essere al livello delle grandi serie politico-satiriche. La comicità irriverente di questa serie non arriva subito – e non arriva a tutti -, ma la pone in una categoria di prodotti televisivi che sanno scegliere con coraggio il linguaggio della satira per dirci ancora qualcosa del nostro presente.