Attenzione: evita la lettura se non vuoi imbatterti in spoiler di One Piece, Fargo, Mad Men, Dr. House, I cavalieri dello zodiaco, Bosch, Il capo dei capi, Alone, Stargate SG1, Blue Mountain State
Infinity è una piattaforma che viene spesso sottovalutata non tanto a causa di quello che offre. Eppure, andando oltre i troppi pregiudizi che spesso la colpiscono, Infinity è un’ottima piattaforma che vede nel suo archivio molte serie che non ci aspetteremmo e che vale la pena vedere o recuperare. Le serie che stiamo per elencare sono ottimi prodotti, di generi diversi e sicuramente per palati molto diversi fra loro. Le accomuna sicuramente una cosa, in diversi casi: il fatto di essere troppo sottovalutate e forse troppo nascoste agli occhi di tutti. Infatti, se prendiamo One Piece, Mad Men e poche altre come eccezioni che confermano la regola, troppe delle serie che fanno parte di questa classifica non sono campioni di incassi né sono mai state al centro dell’attenzione mediatica come invece avrebbero meritato. Conosciamole meglio attraverso una classifica delle valutazioni che hanno ottenuto a oggi su IMDb e badate bene, l’ultima non è quella che pensate.
10. Blue Mountain State
Partiamo col genere teen che Infinity puntualmente ha e che fa dell’irriverenza una certa bandiera. Blue Mountain State è una serie che oggi definiremmo demenziale, figlia di American Pie, molto americana e con un target di pubblico molto specifico e selezionato. Può non sembrare degna di essere vista e invece, se si cerca qualcosa di leggero e assolutamente fuori dal comune, Blue Mountain State può colmare quel vuoto. La trama è molto basica: Alex, il nostro protagonista, arriva al college Blue Mountain State e si afferma molto presto come quarterback nella squadra di football; intorno a lui succedono tante cose, conosce i suoi compagni, le feste non mancano, gli intrighi amorosi nemmeno, la vita da college è perfettamente delineata nella sua cornice. Insomma, una sorta di trattato su tutti quelli che possono essere gli stereotipi che orbitano intorno ad un adolescente americano al college, nonché sull’istituzione stessa. Blue Mountain State ha tre stagioni, tutte su Infinity, e non è mai andato oltre causa una brusca chiusura. Probabilmente a causa di un mancato successo che non ha fatto sì che si consacrasse nell’olimpo delle serie teen che hanno accompagnato chiunque durante l’adolescenza. Ma Infinity vi dà l’opportunità di vedere cose diverse, non si sa mai che lasciandosi andare si possa rimanere stupiti.
9. Stargate SG1
È una serie andata in onda per la prima volta nel 1997, quando la fantascienza aveva già delle basi di appoggio ma non era ancora il genere battuto che è oggi. In qualche modo, quindi, Stargate è una madrina del genere e Infinity la propone nel suo catalogo per soddisfare una fetta di pubblico che, ad oggi, è sicuramente enorme. Non è di certo il nome più inflazionato, ma Stargate è un prodotto di qualità che ha modo di sorprendere. La storia parte dall’omonimo film del 1994, diretto da Roland Emmerich. Il regista inizialmente aveva in mente una vera e propria trilogia cinematografica (prima ancora che fosse una prassi) ma il progetto cambiò quando MGM propose, invece, di farne una serie tv. Così, dopo il primo film che ha dato il via alla saga, arrivarono le prime stagioni di una serie fantascientifica assolutamente fedele all’originale ma anche molto indipendente. I produttori della serie, infatti, fecero centro mantenendo una linea adiacente a quella del film da cui deriva ma allo stesso tempo donando alla serie uno spirito tutto nuovo, a partire dai suoi personaggi e dalle sue trame che vanno via via distaccandosi dalla storia di base. Avevano assolutamente ragione, tanto che la serie è continuata per ben dieci stagioni, tutte presenti su Infinity.
8. Alone
Alone è un reality particolare, che non ci aspetteremmo di vedere e che a cui non daremmo grande fiducia. Eppure, a differenza di tanti reality, è interessante e può essere stimolante da vedere. Dieci individui, uno lontano dall’altro, sono isolati in un deserto (i paesaggi e i luoghi fisici cambiano spesso in base alla stagione ma sono sempre luoghi desertici), devono sopravvivere il più a lungo possibile e devono affrontare vari ostacoli per arrivare fino in fondo al gioco. Detta così potrebbe sembrare una sorta di Isola dei Famosi meno divertente; invece, Alone è particolare perché permette allo spettatore di immergersi nella natura insieme ai partecipanti e, per qualche secondo, si traveste da documentario. Se non ci fosse un premio finale, che ci ricorda che stiamo guardando un reality, Alone potrebbe sembrare un corso di sopravvivenza nel deserto, incorniciato da viste mozzafiato e da paesaggi unici. Anche stavolta, siamo di fronte a una delle tante scelte che Infinity ama dare al proprio spettatore, che è libero di vedere qualcosa di leggero ma che sia allo stesso tempo quasi educativo, immersivo e coinvolgente. Questo è Alone.
7. Il capo dei capi
Infinity è a tutti gli effetti un canale Mediaset e, in quanto tale, punta molto anche sulle produzioni italiane. E spesso fa bene; come nel caso de Il capo dei capi, miniserie di sei puntate che racconta la vita di Totò Riina. Si parte da zero, dalla sua infanzia, fino ad arrivare al potere nei ranghi di Cosa Nostra. Riina è interpretato da un bravissimo Claudio Gioè che riesce nell’impresa di essere obiettivo e portare avanti il suo personaggio senza giudizi e senza sovrastrutture, semplicemente dandogli vita. Ovviamente, in questo caso, siamo di fronte ad una serie storica se vogliamo, o comunque biografica, basata su fatti realmente accaduti e soprattutto siamo davanti ad una storia complessa, grave e anche tumultuosa, da vari punti di vista. Infinity, giustamente, tende a variare il suo catalogo e a dare la possibilità ai suoi spettatori di scegliere davvero cosa guardare. Nel caso de Il capo dei capi, la produzione era già Mediaset e quindi Infinity gioca in casa, proponendo un prodotto difficile ma anche giusto, complesso ma anche inevitabile. La miniserie è ben fatta e merita di avere una possibilità , dal punto di vista storico sicuramente.
6. Bosch
Ispirata ai romanzi di Michael Connelly, Bosch è una bella serie crime che segue le vicende del suo protagonista, Harry Bosch, a Los Angeles, più precisamente nella sezione di Hollywood. È ben scritta e ben assestata e Infinity ha scovato la serie per farla entrare nel suo catalogo crime, genere che sicuramente attrae un pubblico vastissimo. Purtroppo, al momento su Infinity si può trovare solo la prima stagione, un primo assaggio delle sei che speriamo seguiranno anche sulla piattaforma Mediaset. Ogni stagione è ispirata ad un libro di Connelly, a casi specifici e a personaggi distinti; oltre a questo c’è però anche il filo conduttore di un caso mai risolto che ossessiona il protagonista, quello dell’assassinio della madre. Come spesso succede nelle serie crime, quindi, anche in Bosch c’è una trama di fondo che va a incorniciare tutti gli altri casi che si susseguono episodio dopo episodio. Non solo, il detective Bosch è tormentato anche da una famiglia complessa da gestire composta da una ex moglie e da una figlia adolescente che gli danno continuamente filo da torcere e che spesso lo costringono a mettersi in gioco come persona prima ancora che come detective.
5. I cavalieri dello zodiaco
Infinity ci dà due opzioni per rivivere le avventure dei cavalieri più famosi della televisione per ragazzi: guardare l’ultimo film che è uscito, oppure cominciare da zero quella serie che vedevamo tutti i pomeriggi senza essere consapevoli della sua bellezza. Centoquattordici episodi, uno degli anime con maggior successo in Giappone e nel mondo, I cavalieri dello zodiaco continuano a conquistarci. La storia la conosciamo, e non è nemmeno una sola, le trame si intrecciano vorticose (come spesso succede nei manga e negli anime giapponesi), i personaggi evolvono (spesso letteralmente) e i sogni galoppano. Ispirati alla mitologia greca e alle sue costellazioni, I cavalieri dello zodiaco combattono il male e portano avanti le loro storie nelle galassie più sperdute, lasciandoci immaginare che tutto è possibile e che il bene possa sempre vincere. La fortuna de I cavalieri dello zodiaco è dovuta sicuramente alla sua qualità , ma anche e soprattutto ad un massiccio lavoro sulla generazione cui è rivolta; come si diceva, infatti, l’anime andava già in onda su una rete Mediaset, dando una cadenzata abitudine a tutti i ragazzini che tornavano da scuola e che non vedevano l’ora di sedersi a vedere la serie animata. E questo accadeva ovunque: I cavalieri dello zodiaco, infatti, è ancora uno degli anime più tradotto in tutto il mondo.
4. Dr. House
Sono presenti tutte le otto stagioni del medico più irriverente della serialità televisiva; per fare un salto nel passato e godersi di nuovo quel piglio sgarbato del Dr. House si può fare affidamento su Infinity. Anch’essa una serie che siamo abituati a vedere sui canali Mediaset e che molti di noi hanno visto per la prima volta proprio in televisione, la sera dopo cena. Per chiunque non abbia mai visto Dr. House, la trama è davvero semplice: in un ospedale c’è un medico scorbutico che però ha una mente geniale e risolve con facilità molti dei casi cui viene sottoposto, ha tre aiutanti che fanno parte del suo team e che non smette mai di denigrare ma anche di tenere sotto controllo. E poi ovviamente c’è Wilson, lo yang del suo ying, il bianco del suo nero, la parte buona del Dr. House. Insomma, è una serie sulla medicina. Ma Dr. House è davvero difficile da semplificare perché quello che conquista non sono tanto le storie o la trama generale, quanto il metodo che si utilizza nella serie per spiegare varie malattie o disagi, la psicologia palesata che c’è dietro ad ogni disturbo. E soprattutto dietro alla mente contorta dello stesso Dr. House.
3. Mad Men
Che dire su Mad Men, andrebbe visto nelle scuole. Quantomeno per analizzare la portata del cambiamento mediatico, visto con gli occhi di due personalità che sono diametralmente opposte: Don Draper e Peggy Olson. Mad Men è sicuramente una punta di diamante nel catalogo di Infinity che, troppo spesso oscurata da altre piattaforme, punta su serie come questa per assicurarsi una certa qualità . E con Mad Men può stare tranquilla: la serie ha fatto la storia non solo delle serie tv ma anche e soprattutto di quella tematica così controversa che avrebbe, nel tempo, inglobato le stesse. Don Draper è il direttore cretivo della Sterling Cooper, un’agenzia pubblicitaria, negli anni Sessanta, a New York. In sintesi, è un personaggio iconico che, grazie Jon Hamm che lo interpreta, acquista un fascino e un magnetismo unico nel suo genere. Sull’altro fronte c’è Peggy Olson, che entra nell’agenzia come segretaria del protagonista e farà carriera facendosi valere in un mondo che non contempla la sua libertà di parola, almeno non in modo palese. Peggy combatte, Don ha tutto quello che vuole. Eppure, i due scopriranno di avere molto in comune in un mondo che non guarda in faccia nessuno e che morde chiunque non sappia tenergli testa.
2. Fargo
È vincitrice di un Emmy e di un Golden Globe, rispettivamente nel 2014 (anno di uscita della prima puntata) e nel 2015. Fargo non ha davvero bisogno di presentazioni e, su Infinity, è una delle serie tv più conosciute e una di quelle su cui la piattaforma punta molto. La serie è antologica, ogni stagione (al momento in totale sono quattro, su Infinity sono tre, una quinta è in arrivo) è a sé stante, ha una storia diversa e personaggi diversi. Il filo conduttore è sempre il tema della criminalità o della moralità , analizzato sempre in versioni diverse e secondo delle ottiche anche molto diverse tra loro. La prima stagione è ispirata all’omonimo film dei fratelli Cohen, i quali figurano anche tra i produttori della serie come a dare il loro benestare e il loro consenso. Dopodiché, pur essendo la seconda stagione leggermente legata alla prima, le trame cambiano e le storie diventano originali o ispirate a fatti di cronaca diversi. Fargo è uno dei gioiellini presenti nel catalogo di Infinity, che va sicuramente recuperato e a cui va sicuramente data una possibilità . Il consiglio è di recuperare anche il film e assaporare la serie come un omaggio splendidamente impacchettato di quest’ultimo.
1. One Piece
Eh già perché One Piece, ben prima di essere una serie tv campione di incassi nei primissimi giorni d’uscita, è un bellissimo anime, e prima ancora un bellissimo fumetto. Infinity è una delle poche piattaforme di streaming a vantare delle puntate dell’anime di One Piece, che prende le sue storie da uno dei manga più letti e più tradotti in tutto il mondo, dalla penna di Eichiiro Oda. Infinity, al momento, conta tre stagioni di One Piece, il cartone che tutti conosciamo dalla sigla e non solo. Chiunque sia nato alla fine degli anni Novanta, infatti, conosce le vicende di Luffy detto cappello di paglia e della sua improbabile quanto tenace ciurma di pirati, intenti a trova il famoso One Piece, un tesoro nascosto chissà dove; l’anime andava in onda proprio su un canale Mediaset quando si tornava sa scuola e, seduti a mangiare, si guardavano in silenzio quei cartoni che avrebbero formato generazioni di ragazzi. Infinity, che per l’appunto aveva già nel catalogo Mediaset One Piece, giustamente ne rivendica i diritti senza sapere di cavalcare un’onda che la storia di Luffy sta al momento cavalcando. One Piece è una storia di passione e tenacia, quello che in Italia conoscevamo come Rubber (ma che nel manga originale si chiama Monkey D. Luffy) ci insegna a sognare e ci insegna a perseguire a tutti i costi il nostro sogno.