2) I PERSONAGGI
Alcuni sono stati letteralmente buttati lì a caso: sembravano importanti e poi hanno avuto una parte marginale (si guardi allo psichiatra e la giornalista, introdotti nelle prime puntate, salvo essere completamente abbandonati in seguito). Tutti quelli principali, inoltre, eccezion fatta per Colleen e Ward, non hanno entusiasmato.Persino Claire Temple, il collante tra tutti i Defenders, comincia a peccare di ripetitività.
Difficile capire dove si fermano i demeriti degli attori e dove comincia la colpa di chi li ha scritti. Nel caso di Joy, ad esempio, è lampante la carenza di una scrittura adeguata. Il personaggio è soggetto a numerose contraddizioni, schierandosi ora dalla parte di Danny, ora da quella di Ward, ora da quella di Harold, senza un coerente percorso psicologico.
3) I VILLAIN
Come per Luke Cage, troppi nel calderone e troppo poco interessanti. Non spetta a me sottolineare quanto in un comic movie o una comic series sia importante questo ruolo. Ad eccezione di Gao, la quale però era già stata introdotta magnificamente in Daredevil. I vari Bakuto ed Harold impallidiscono al confronto con cattivi del calibro di Wilson Fisk e Kilgrave, i quali godono di un background psicologico di tutt’altro rango.
A tratti si rivela veramente fastidioso Harold, per il quale non aiuta l’aver alimentato il clichè del traditore/assassino del socio in affari. Soltanto la scena del gelato, in cui ammazza brutalmente il suo assistente, si rivela una scena sui generis, per quanto i risvolti siano più comici che spaventosi.