4) LE REAZIONI DEI PERSONAGGI
Altro elemento che mina alla base la sospensione dell’incredulità. Agli eventi incredibili a cui si trovavano di fronte, i personaggi rispondono con reazioni fredde e poco empatiche. Per non parlare di quanto fatti sconvolgenti siano stati metabolizzati in fretta. Ancora una volta ci viene comodo prendere a esempio il personaggio di Joy, disposta a credere perfettamente alla resurrezione del padre, senza remore. Allo stesso tempo liquida la collera di Harold con uno sguardo perplesso, dimenticando il tutto appena la scena successiva.
5) LE SCENE D’AZIONE
Tutte quelle citate finora sono situazioni sulle quali non sorvoliamo semplicemente perchè Daredevil e Jessica Jones ci hanno abituato a concepire in maniera totalmente diversa una comic series. Ma se i problemi di Iron Fist si riversano anche sull’intrattenimento – componente imprescindibile per la natura del prodotto – allora possiamo considerarlo davvero uno show di basso livello.
I combattimenti sono un costante “vorrei ma non posso”. Nelle prime puntate si percepiva senza il minimo sforzo quanto fossero finti i combattimenti. Col passare delle puntate la qualità degli scontri migliora sensibilmente, ma questi vengono liquidati troppo velocemente: basti citare il combattimento di Colleen con Bakuto, interrotto sul più bello. L’unico veramente soddisfacente, sia concettualmente che dal punto di vista scenico, è quello tra l’Iron Fist e il maestro dallo stile ubriaco.