Attenzione! Il seguente articolo contiene spoiler su Jane the Virgin.
Nel corso degli anni, noi addicted abbiamo avuto modo di vedere davvero di tutto grazie allo streaming e agli innumerevoli prodotti che giornalmente vengono rilasciati dalle varie piattaforme che abbiamo a disposizione. Abbiamo avuto a che fare con show comici, drammatici, horror, di fantascienza e chi più ne ha più ne metta. La maggior parte di noi, ormai, sa già su cosa focalizzarsi quando cerca qualcosa di nuovo da guardare: se ci piacciono le serie storiche ci butteremo su un determinato tipo di prodotto, se invece guardiamo le serie tv più che altro per essere spensierati e farci quattro risate, sicuramente punteremo su una comedy.
Per questo motivo, quando per la prima volta abbiamo sentito parlare della telenovela Jane the Virgin, molto probabilmente abbiamo storto il naso con disappunto. Le telenovelas non sono prodotti che generalmente vengono apprezzati da un pubblico più giovane e vengono associate nella maggior parte dei casi a qualcosa di non particolarmente valido e volutamente fin troppo trash. Ma, come si suol dire, non bisogna mai giudicare un libro dalla sua copertina e con Jane the Virgin lo abbiamo capito sin dai primi episodi.
La serie in oggetto ci racconta di Jane Villanueva, un’aspirante scrittrice ventitreenne che frequenta il college ed è felicemente fidanzata con Michael Cordero, un ambizioso detective. Jane vive con sua madre, rimasta incinta a sedici anni, e sua nonna Alba, una donna fortemente legata ai dogmi cristiani e che ha messo in guardia sua nipote sin da quando era una bambina sulle conseguenze del sesso prematrimoniale. La protagonista della serie, molto legata alla propria famiglia, prende così a cuore le parole della nonna che arriva effettivamente ai suoi ventitré anni ancora vergine.
All’inizio della serie, Jane si sottopone a un normale controllo ginecologico, durante il quale tuttavia la dottoressa Luisa Solano pratica accidentalmente su di lei un’inseminazione artificiale utilizzando l’unica provetta di Rafael Solano, suo fratello. Dopo qualche settimana, tra lo stupore di tutti, Jane si ritrova incinta pur essendo ancora vergine e dà inizio alla nostra telenovela.
Ciò che nessuno si aspettava, tuttavia, è che Jane the Virgin non fosse soltanto la parodia di una telenovela, ma molto di più. Che fosse, nonostante le aspettative, una serie di qualità. Il merito principale dello show è infatti quello di essere innovativo, divertente, a volte addirittura profondo e soprattutto di non avere pretese. Jane the Virgin non nasce per essere esclusivamente apprezzata e per dare vita alla “serie tv dell’anno”, ma per intrattenere in maniera leggera e non convenzionale. Nessun conflitto morale, nessun protagonista forte e vigoroso né zombie o mostri di alcun tipo. Soltanto una ragazza romantica, un’aspirante scrittrice rimasta incinta per caso e la sua famiglia. Da buona telenovela non mancano ovviamente le scelte di regia volutamente trash, ma è proprio questo l’aspetto più singolare e positivo di Jane the Virgin: è trash, ma non troppo. Lo è al punto giusto. I personaggi morti ritornano magicamente in vita, i cliffhanger sono all’ordine del giorno e c’è una visione perennemente romantica di tutto ciò che circonda la protagonista, ma il tutto è perfettamente dosato e non ci stanca mai, nonostante tutto.
Uno dei punti di forza della serie in questione è senza ombra di dubbio la crescita dei personaggi femminili e lo stravolgimento degli stereotipi di genere. Jane the Virgin analizza in maniera abbastanza dettagliata tre generazioni: quella di Jane, quella di sua madre Xiomara e quella della sua abuela, Alba. Le personalità delle tre donne Villanueva verranno plasmate dagli eventi, che le renderanno più mature e più consapevoli, pur senza perdere la semplicità che contraddistingue la serie. Ma non sono soltanto i personaggi positivi a mostrare una vera e propria evoluzione. Prendiamo, per esempio, Petra; quest’ultima ci viene presentata come una vera e propria mangiatrice di uomini. Un’abile manipolatrice, pronta a tutto per avere un proprio tornaconto personale. Sin dall’inizio, tuttavia, nonostante compia delle azioni malvagie e dettate dal puro egoismo, è chiaro che è sostanzialmente molto insicura. L’apice viene probabilmente raggiunto nel momento in cui decide di inseminarsi da sola con il seme di Rafael, per tentare di tenerlo vicino a sé e non farlo tornare con Jane. E, paradossalmente, sarà proprio Jane ad aiutarla a tirare fuori la Petra “vera”: a poco a poco scopriremo qualcosa in più del suo passato, arriveremo a capire la sua insicurezza e ad apprezzarla realmente per ciò che è.
Ma come parlare di Jane the Virgin senza nominare uno dei personaggi più amati di tutta la serie? Il simpatico e sensibile Rogelio De La Vega ha completamente stravolto qualsiasi stereotipo sui personaggi maschili delle telenovelas. Nonostante sia un attore famoso e amatissimo per le sue performances negli show e per il suo aspetto, Rogelio si è sempre mostrato per quel che è: un uomo sensibile, che non si fa problemi a mostrare i suoi veri sentimenti. E così come le Villanueva e come Petra, anche Rogelio ci mostra un grande cambiamento nel corso delle stagioni. Se quando lo abbiamo conosciuto era infatti un po’ immaturo e pensava soltanto ad apparire, col tempo capisce che “non è tutto oro ciò che luccica” e che ciò è che è davvero importante è altro: la sua famiglia, per esempio.
Jane the Virgin è dunque una serie senza troppe pretese, a volte trash e che ci mette davanti situazioni che possiamo considerare davvero al limite del possibile, ma che ha un grande merito: ci mostra dei personaggi reali, nel bene e nel male. La loro evoluzione, il loro non essere esclusivamente “bianco o nero” ma avere molte sfumature di colori e le tematiche affrontate – seppur sempre in maniera leggera – ci portano ad apprezzare particolarmente questa serie, che ha come unico obiettivo l’intrattenimento e che proprio per questo ci piace ancor di più. E che è dunque leggera, sì, ma non troppo.