Una seconda stagione a lungo attesa a dirla tutta, visto che Jessica Jones è stata una delle prime sfornate dalla Marvel su Netflix, nel lontano 2015. Come mai tanti anni a separarle? Per non rischiare e vedere se questo format così rischioso avrebbe avuto presa sul pubblico. Perché non è una Serie Marvel come la si sarebbe immaginata, ma una crime story dai toni noir in cui i personaggi non sono mai eroi in maschera, ma sempre e solo persone vere che devono fare i conti con i poteri o con chi ha i poteri. Prima di elencare cosa non va nella seconda stagione, bisogna spezzare una lancia a favore.
Il tema della fobia sociale in Jessica Jones
Questa, secondo me, è l’innovazione più interessante di Jessica Jones e l’aspetto che rende la trama speciale rispetto a quanto visto in altre Serie Tv “supereroistiche”: che cosa succede alle persone comuni quando entrano in contatto con i super. Nella prima stagione questo era un tema molto ben mostrato in diverse scene iconiche. Come quando vediamo l’infermiere che ha donato entrambi i reni a Kilgrave perché lui ha usato i suoi poteri per costringerlo a farlo. E l’infermiere è costretto a vivere il resto della vita attaccato a delle macchine sbavando. Grazie a una sola immagine drammatica e molto pesante per una Serie Tv di genere, si apre un interrogativo: se Kilgrave esistesse e potesse usare realmente i suoi poteri, che cosa accadrebbe a noi comuni mortali?
Nella seconda stagione di Jessica Jones si fa un passo ulteriore. Le persone, dopo la battaglia di New York vista in Avengers, hanno giustamente una certa paura nei confronti dei Super. Molti hanno perso delle persone care nello scontro titanico tra Avengers e Loki. Non solo, c’è chi ricorda molto bene le malefatte di Kilgrave e come si sentiva quando era sotto il suo controllo mentale. Questo genera una vera problematica sociale: la paura delle persone nei confronti dei super. E allora abbiamo un carcere apposito per le persone che hanno i poteri e ancora episodi di razzismo nei confronti dei super.
Se hai i poteri, io sono spaventato da te e voglio starti lontano, perché sicuramente sei pericoloso. Il che, in realtà, è vero. Un episodio interessante è il momento in cui il tuttofare della palazzina in cui vive Jessica scopre che lei ha i poteri e le notifica lo sfratto: nessuno vuole un super nel proprio palazzo. Ma, a parte questa tematica, la Seconda Stagione ha numerosi problemi.
Il villain
Inutile girarci attorno: il principale problema di questa stagione di Jessica Jones è che nella prima si aveva uno dei migliori villain del panorama odierno delle Serie Tv, ossia Kilgrave. Talmente era interessante questo personaggio che tutti si chiedevano se in qualche modo sarebbe tornato nella storia e le indiscrezioni dicevano di sí. Così passi tutti i dieci episodi della seconda stagione ad aspettare che appaia lui, seguendo tuo malgrado le trame di personaggi di cui ti interessa molto di meno. E poi appare per una sola puntata e solo come proiezione mentale di Jessica. Ora, se devo essere sincero l’attesa di Kilgrave è stata l’unica cosa che mi ha spinto a sorbirmi tutta questa Serie. Perché manca del tutto un personaggio che possa anche solo lontanamente avere la presenza scenica che aveva lui, magistralmente interpretato da David Tennant.
Il conflitto
Una storia è interessante se il conflitto che il protagonista si ritrova a vivere è forte, immediatamente comprensibile e ci porta a immedesimarci, chiedendoci come lo vivremmo. E il conflitto di cui parla questa seconda stagione di Jessica Jones è quello tra madre e figlia. Si tratta di un rapporto viscerale, profondo, primordiale e che ogni donna che vedrà questa Serie riuscirà a comprendere.
E qui c’è il problema: il pubblico maschile potrà essere coinvolto solo fino a un certo punto in tutte le implicazioni del rapporto madre/figlia, ma per ovvi motivi non potrà immedesimarsi fino in fondo. Questo non impedisce ovviamente di comprendere l’intensità della battaglia interiore di Jessica, ma valeva la pena di basare l’intera stagione solo su questo?
La risposta, secondo me, è che se fosse stata la prima stagione sì, sarebbe anche bastato. Ma dopo che hai una prima stagione come quella che abbiamo tutti visto, questa finisce per sfigurare.
Stereotipi
Jessica Jones è una Serie Tv da punto di vista femminile. Se scegli di vederla sapendolo, non ti puoi dopo lamentare. Ma c’è modo e modo di mostrare il mondo secondo questa ottica. E, in questo caso, c’è la prima stagione e la seconda. La prima era una riflessione interessante e da un punto di vista femminile su diverse problematiche legate al mondo in cui viviamo, mostrato con brutale sincerità. Dopo averla vista mi sono sentito profondamente schierato dalla parte delle donne.
La seconda stagione invece ha diversi aspetti poco realistici. Sarebbe un po’ ridondante parlare di tutti gli aspetti che sono apparsi forzati, quindi meglio limitarsi a uno solo: come sono rappresentati gli uomini. Nella prima stagione veniva raccontato Kilgrave con un’accuratezza impressionante e priva di filtri. Kilgrave, ovviamente, è la metafora del narcisista, eterno bambino, che non distingue il bene e il male. Ancora prima che appaia subito vengono mostrati i suoi atti più turpi, si arriva anche a parlare di una forma di stupro non convenzionale, ossia quello psicologico (tramite la metafora: i poteri di Kilgrave gli permettono di costringere le persone a fare quello che lui ordina, di conseguenza ordina a Jessica di stare con lui).
Ma viene anche spiegato cosa non ha funzionato nella vita di Kilgrave, cosa lo ha portato a diventare così, cosa gli ha impedito di crescere e lo ha fatto rimanere un bambino nel corpo di un uomo. Non viene detto: Kilgrave cattivo e basta. Viene spiegato il perché esistono delle persone di questo tipo. Non vengono dati giudizi, viene solo detto: le cose stanno così, ai posteri l’ardua sentenza.
Nella seconda stagione manca una rappresentazione dei personaggi maschili così approfondita: sono tutti molto stereotipati, quasi delle comparse in un mondo al femminile. Possono essere riassunti tutti in poche parole: Griffin è l’uomo perfetto, eroico, ma che Trish non sposerà perché troppo perfetto ed eroico.
Malcolm è l’ex tossico pieno di dipendenze, ha un profondo rispetto delle donne al punto che non ha problemi ad avere un capo donna. Oscar l’uomo pratico nei lavori manuali che dopo un passato di piccoli reati vuole fare il bravo padre. Oltre queste poche righe non c’è molto da dire su di loro. Va detto, comunque, che ce lo siamo meritato. Quanti film/serie nella storia sono talmente dal punto di vista maschile da mostrare le donne in modo abbozzato, stereotipato e poco credibile? Decisamente troppi.
Ciò non toglie, ripeto, che, mentre vedi la seconda stagione di Jessica Jones a un certo punto stai lì e ti chiedi: “ma quando torna David Tennant?”
Per fortuna c’è Jessica
La nostra Jessica fortunatamente salva la Serie. Anche orfana di Kilgrave riesce a rubare la scena a tutti gli altri personaggi. Ma, in questo caso, bastava poco.