Ogni generazione ha il suo eroe o, in questo caso, la sua eroina. Negli anni ’90 c’era Buffy Summers, oggi c’è Jessica Jones. La prima è la tipica adolescente californiana che, però, nasconde una doppia vita. Buffy è la prescelta, la Cacciatrice che lotta contro i demoni, i vampiri e le forze del male proprio sulla Bocca dell’Inferno, salvando il mondo innumerevoli volte.
Jessica è un’investigatrice privata che soffre di un disturbo da stress post traumatico in seguito a un grande trauma avuto in passato e alla tragica conclusione della sua carriera da supereroe. Per far passare i momenti di panico e di ansia si rifugia nel fondo di una bottiglia di Whisky. È complicata, piena di difetti e fragilità. Il ritorno di Kilgrave, l’uomo che si è approfittato di lei, la costringerà ad affrontare il suo passato.
Superficialmente le due non potrebbero essere più diverse. Buffy Summers è una biondina tutto pepe, pignola e ottimista. Jessica Jones è una ragazza dark, pungente, cinica e piuttosto pessimista anche a causa del suo passato. Una vive nell’assolata e apparentemente tranquilla Sunnydale, l’altra nella New York fisicamente ed emotivamente danneggiata da attacchi alieni. Hanno due situazioni familiari ben diverse: Jessica, dopo aver perso i genitori in un incidente stradale, è stata adottata dalla madre di Trish. I genitori di Buffy sono separati e lei vive con la madre Joyce. Eppure queste due ragazze così poco simili tra loro hanno parecchie cose in comune.
Innanzitutto hanno praticamente lo stesso potere: una forza fuori dal comune. L’hanno acquisito in maniera diversa ma nessuna delle due l’ha chiesto. I membri del Consiglio – l’organizzazione dedita all’individuazione, all’addestramento e alla supervisione delle Cacciatrici – hanno scelto Buffy per diventare un’ammazzavampiri senza nemmeno consultarla. Jessica di certo non si è sottoposta volontariamente agli esperimenti dell’organizzazione IGH che le hanno regalato la sua forza.
Non indossano un costume, un mantello, e non hanno firmato da nessuna parte per servire il loro Paese. Portano un pesante fardello e, nonostante non l’abbiano chiesto e volessero vivere le loro vite in maniera tranquilla, lo accettano.
Avere una superforza, però, non rende la loro vita più facile. Il sessismo quotidiano che Jessica affronta nel 2015 è altrettanto problematico come quello con cui ha avuto a che fare Buffy. I clienti di Jessica Jones non la rispettano perché non ha il tipico aspetto da investigatore privato e nei bar che frequenta per alleviare il suo malessere, viene molestata dagli esseri più squallidi possibile. Senza contare Kilgrave, il quale è uno stupratore seriale che riesce a controllare la mente degli altri. Tutti sottovalutano Jessica così come Buffy, che di minaccioso ha ben poco. Quest’ultima ha affrontato gli stessi stereotipi di Jessica Jones, trasformando le supposizioni sbagliate dei suoi avversari su di lei in un vantaggio.
Ciò che rende Jessica Jones e Buffy ancora più interessanti e più simili è la loro umanizzazione. Non sono eroine senza macchia e senza paura, con la morale sempre intatta. Non abbiamo bisogno che siano perfette perché non ci potremmo identificare in loro, non proveremmo empatia ma solo noia.
Jessica Jones e Buffy Summers sono intelligenti, dirette, sarcastiche e dalla battuta sempre pronta. Buffy non affronta solo i vampiri ma anche i problemi di una qualsiasi adolescente americana. Si preoccupa dei ragazzi, dei soldi, dei voti, del college, dei vestiti e della popolarità. Jessica è sempre a corto di rotoli di carta igienica, si dimentica di ricaricare il telefono e, dopo aver fatto sesso occasionale, si sente in imbarazzo. Il suo appartamento a Hell’s Kitchen funge da ufficio e il palazzo dove vive è popolato da strani hipster e da un drogato della porta accanto. Il suo unico obiettivo è arrivare a fine mese, pagare le bollette e trovare nuovi clienti.
Jessica sembra solo una ragazza che lotta contro la solitudine in un mondo minaccioso in cui il rumore sinistro in cucina può essere facilmente un intruso oppure un amico qualsiasi. Allo stesso modo, Buffy ha grandi capacità di combattimento ma è mortale, vulnerabile e umana. E non hanno un bel rapporto con l’amore considerando le loro precedenti storie. Purtroppo è uno dei conti che devono pagare per essere quello che sono.
Ma queste due ragazze non sono sole: hanno un team che le aiuta e le supporta. Al fianco di Buffy troviamo il suo Osservatore che per lei è come un padre e i suoi amici (e anche qualcosa di più): Xander, Willow, Cordelia, Anya, Angel e Spike. La squadra di Jessica è meno consapevole di esserlo ma all’occorrenza c’è sempre. Ed è formata dalla sua sorellastra Trish, dal poliziotto Simpson, dall’avvocato Jeri Hogart e dal vicino di casa Malcolm.
Insieme al suo team Buffy ha salvato il mondo innumerevoli volte ma la sua storia raramente ha lasciato Sunnydale. Nonostante i mondi ad alto rischio presenti in queste due serie tv, Jessica e Buffy rimangono perlopiù ancorate alla loro città. Di settimana in settimana, i demoni di Buffy sono metafore di problemi personali e conflitti, proprio come Kilgrave è per Jessica Jones.
Sono le nostre azioni e scelte, riluttanti o meno, a definire chi siamo. Imparare ad abbracciare il proprio potere per salvare le persone e fare la cosa giusta, anche quando è difficile e i propri sforzi passano inosservati, richiede sacrificio, è eroico. Jessica e Buffy lo hanno fatto, segnando un nuovo tipo di eroe.