Se i nomi Lena, Cem, Yagmur, Neil, Doris e Metin vi dicono ancora qualcosa, allora anche voi siete rimasti colpiti dal fascino “etnico” di una delle serie più apprezzate e dimenticate del panorama televisivo: Kebab for Breakfast.
Kebab for Breakfast è una serie teen tedesca dei primi anni ’00, proposta nelle televisioni italiane da MTV riscontrando un discreto e doveroso successo. Ci sono tantissime serie che hanno segnato la storia dei primi anni ’00, ma non dilunghiamoci e concentriamoci su questa in particolare.
Elencarla all’interno del mondo Teen è giusto, ma forse sminuisce le qualità di questa serie che già dal titolo lascia trasparire l’intento dei produttori.
In tedesco, il titolo, rappresenta la volontà di spiegare dalle basi la cultura turca. In effetti è l’unica serie che analizza e che permette di conoscere la cultura turca/tedesca, anche se in un modo divertente e contornato da gag e intrighi sentimentali.
Prima di inoltrarci ancora di più nella descrizione del perché questa serie ci manchi così tanto, anche e soprattutto in questo travagliato 2020, rinfreschiamoci la memoria.
Per fare un esempio riconducibile a un prodotto nostrano, il format richiama le tematiche viste anche ne I Cesaroni, ma con l’importante aggiunta della multietnicità della famiglia.
Quindi si parla di una famiglia allargata, con padre turco, madre tedesca e i rispettivi figli avuti da precedenti relazioni.
Abbiamo la famiglia Schneider composta da Doris, la madre; Lena, la figlia ribelle impegnata politicamente e socialmente e Neil il figlio minore. Dall’altra parte del ring abbiamo la famiglia Ozturk con Metin, il nuovo compagno di Doris, commissario di polizia turco, e i figli Cem, esempio all’apparenza del maschio alfa, e Yagmur, devota e rispettosa delle regole.
Un mix evidentemente esplosivo che lascia trasparire sin dal principio quale sarà la trama della serie, con gli scontri culturali che si stagliano all’interno delle relazioni intime e familiari.
Kebab for Breakfast è un’accozzaglia di stereotipi che per qualche assurda ragione funziona da dio.
Una trama che vuole mettere in risalto le differenze culturali, dissacrandole e focalizzando l’attenzione del pubblico sulla bellezza della diversità e del multiculturalismo. Turchi e tedeschi, ma anche turchi e greci, nell’amicizia fra Cem e Costa, oltre che cristiani e musulmani, nei contrasti ideologici fra Lena e Yagmur.
Spiegata rapidamente la serie vogliamo concentrarci sulle qualità che questo prodotto televisivo possiede e sul perché dovreste tutti farvi un bel rewatch anche ai giorni nostri.
Prima di tutto parliamo di integrazione.
Una serie di questo tipo è ancora perfettamente al passo con i tempi, proprio per la sua volontà di spiegare l’integrazione culturale ai massimi livelli. Due famiglie, all’apparenza, completamente diverse che si uniscono e funzionano, seppur con grandi problemi iniziali.
Inoltre è integrazione in senso più ampio, nel momento in cui ci si focalizza su Metin. Uno straniero riuscito a raggiungere la carica più alta all’interno del corpo di polizia. Un padre di famiglia che sottolinea la perfetta integrazione raggiungibile dalle minoranze etniche in un paese.
Una bella immagine in un mondo che sta facendo della distanza culturale e della paura del diverso la sua base ideologica e che sta spingendo affinché scene di vita, come quelle viste in Kebab for Breakfast, non possano ritenersi normali.
Un altro punto fondamentale della serie e che ce la fa amare e nostalgicamente ricordare ancora oggi è la visione multiparte che ci permette di avere sul mondo sociale tedesco e quindi europeo in un certo modo.
Sì, perché non si parla solo di differenze culturali all’interno di un mondo evidentemente multietnico, ma si parla anche di differenze sociali ed economiche e soprattutto differenze generazionali.
Gli sceneggiatori ci pongono davanti tre generazioni che si interlacciano e si scontrano fra loro. La generazione progressista e aperta al diverso (nella figura di Lena e Neil prima e successivamente anche nei personaggi di Cem, Yagmur e Costa) dei giovani, la generazione “perbenista” e velatamente innovativa dei genitori, con l’amore fra Metin e Doris, e la generazione antiquata ed evidentemente intransigente dei più anziani con Nonno Schneider.
Una generazione, quella anziana, nemmeno lontanamente vicina all’integrazione culturale, che mette in risalto il passato di una Germania non inclusiva e apertamente filonazista. Scorretto, certo, ma realistico in un mondo completamente cambiato in una, massimo due generazioni.
Ed è proprio questo un altro dei motivi che rendono grande questa serie, che va oltre i cliché e le tematiche futili di una Teen, per inserirsi a gamba tesa sull’analisi culturale, generazionale e di integrazione della Germania post re-unificazione.
Una serie che rappresenta la crescita culturale e sociale di un popolo multietnico al passo con i tempi. Una crescita non facile, rappresentata nella vecchia generazione, certo, ma anche nelle nuove leve, che vediamo faticare nel mettere in pratica le idee moderne di innovazione e che spesso ricadono nell’allontanamento del diverso.
Per questo parliamo di crescita e non di modernità raggiunta.
Tralasciando la visione multiculturale, un altro grande punto su cui ci soffermiamo è l’amore ai tempi dell’adolescenza. Sono proprio quelle tematiche futili da teen che tanto ci mancano e che tanto apprezziamo.
I Cena o Lenam o come volete chiamarli. La coppia Cem e Lena, le loro vicissitudini, le loro lotte e le loro paci. I loro contrasti e i loro punti di incontro. Questa storia d’amore macchiata da mille taboo ci manca da morire.
Una relazione nata nella diversità culturale, certo, ma soprattutto nata all’interno di un contesto familiare e quindi colpita dal secondo taboo, molto più grande. Quello dei fratellastri.
Un taboo che rivediamo serenamente anche in serie come I Cesaroni, ma che prende un’accelerata in Kebab for Breakfast grazie agli scontri culturali e di pensiero fra i due protagonisti. Un amore maledetto in partenza che ci fa sognare e che ci rende speranzosi nell’amore a tutti costi e senza regole, nell’amore da favola anche ai giorni nostri.
Questa incredibile serie tedesca, un po’ sottovalutata e spesso dimenticata, ci manca da morire. Una serie fresca, a tratti ancora attuale, che con leggerezza e senza cadere nelle solite banalità ci catapulta nel suo mondo trattando tematiche importanti, divertendoci e facendoci emozionare.
Cosa volete di più da una serie?