Quello di Villanelle è senza ombra di dubbio uno dei personaggi più interessanti e meglio riusciti del panorama seriale attuale. L’assassina a sangue freddo di Killing Eve, nata dalla penna di Luke Jennings e riadattata per la televisione della fenomenale Phoebe Waller-Bridge – attrice, sceneggiatrice e commediografa inglese, madre di un altro capolavoro, Fleabag – è ispirata a personaggi realmente esistiti e non. Ma chi sono? Scopriamolo insieme.
In un’intervista, Phoebe ha rivelato di aver basato il personaggio di Jodie Comer fondamentalmente su due diversi personaggi, una realmente esistita e la protagonista dello spot di una famoso marchio di abbigliamento. Andiamo insieme a scoprire a chi si riferiva. Un avvertimento: non è un articolo per stomaci deboli!
La prima è l’omicida Angela Simpson. La storia che vede protagonista la Simpson è davvero impressionante, nella peggiore accezione del termine.
Il 5 agosto 2009 ha ucciso e smembrato Terry Neely, un uomo disabile che aveva torturato per tre giorni.
La Simpson ha convinto Neely ad andare nel suo appartamento promettendogli droga e sesso. Una volta lì, ha dato inizio alla tortura che è poi sfociata in omicidio. Tra i dettagli più inquietanti ce n’è uno molto particolare, Angela ha dichiarato di aver costretto Terry, confinato su una sedia a rotelle, a guardarsi nello specchio mentre lei lo picchiava, pugnalava e gli tirava fuori i denti per tre giorni interi.
Ma non è tutto. Dall’autopsia è emerso che Neely ha ricevuto diversi colpi duri alla testa e aveva un’unghia di sette centimetri martellata nella testa. È stato, inoltre, accoltellato all’incirca cinquanta volte, gli è stata tagliata la gola ed è stato smembrato.
L’ho pestato a morte… l’ho ucciso e l’ho fatto a pezzi.
Ha dichiarato la Simpson in un’intervista subito dopo il suo arresto nel 2009.
Il giorno della sentenza affermò che avrebbe preferito tenere Neely vivo e continuare a torturarlo per una settimana. Terry fu ritrovato in un bidone dell’immondizia bruciato in un parcheggio nei pressi di una chiesa di Phoenix. I detective arrestarono Angela che fu poi condannata all’ergastolo per omicidio premeditato più altri quattordici anni per rapimento.
Ciò che rende questa omicida così particolare e antropologicamente interessante sono le interviste seguite all’efferato crimine. Interviste raccapriccianti in cui la Simpson si è mostrata priva di qualunque tipo di rimorso. Anzi, afferma che – se ne avesse la possibilità – ucciderebbe ancora. La motivazione che l’ha spinta a uccidere Neely è che credeva fosse una spia. Ha precisato che se dovesse uccidere ancora le sue vittime sarebbero gli spioni e i pedofili.
Sono un po’ dispiaciuta di non poter, sai, uccidere più spie, ma non provo rimorso per averlo ucciso.
Ha dichiarato. E ha poi continuato:
Mi sta bene andare in prigione perché ci sono le mie sorelle lì. Non vedo l’ora di vederle. Non è proprio una punizione per me andare in carcere a spendere il resto della mia vita con la mia famiglia. Credo che la pena di morte sarebbe stata giusta.
Nella puntata a lei dedicata su Murder With Friends (che potete trovare qui), una rubrica di Pop Trigger su Youtube, è emerso – dall’analisi dei filmati delle sue interviste – che Angela ha avuto problemi psichiatrici già da bambina. Stando a quanto dichiara, già all’età di dieci anni. Non parla mai dei suoi figli, né del suo passato, motivo per il quale si presume che abbia subito qualche tipo di abuso nell’infanzia. Il metodo efferato che ha utilizzato per mietere la sua vittima è raramente riconducibile ad un’assassina donna. La Simpson, messa davanti a questa affermazione, ha dichiarato che lei è per la parità tra i sessi, motivo per il quale è scioccata da questo dato e crede che le donne debbano uccidere di più.
Sono sicuramente affermazioni forti e disturbanti la sue. Ed è proprio qui che arriva il collegamento con Villanelle. Guardando una sua intervista, in cui la Simpson si è preoccupata solo di come apparisse in camera, ridendo dell’omicidio commesso, Phobe Waller-Bridge l’ha trovata estremamente interessante e ha dichiarato che Angela le è sembrata più psicopatica di quanto chiunque altro le sia mai sembrato.
Ma non è tutto, se per la Waller-Bridge l’ispirazione per il personaggio seriale è arrivata dalla Simpson, Luke Jennings, nella scrittura di Villanelle per il romanzo Codename Villanelle – che ha ispirato Killing Eve – ha fatto riferimento ad un’altra assassina, si tratta di Idoia López Riaño conosciuta come La Tigresa (la tigre). In un’intervista online, il creatore del romanzo ha affermato:
Ha ucciso ventitré persone e chiaramente è una completa psicopatica, senza un briciolo di empatia.
Mentre cercava l’ispirazione per Villanelle, Luke lesse di come La Tigresa fu incarcerata per attività terroristiche per conto dell’ETA (organizzazione armata terroristica basco-nazionalista separatista d’ispirazione marxista-leninista), ma che era allo stesso tempo una narcisista, innamorata del suo stesso riflesso. E fu proprio questo elemento ad attirare la sua attenzione. Questo aspetto della sua persona era così forte da distrarla al punto da farle perdere di vista uno dei suoi obiettivi durante un assassinio.
Jennings ha affermato:
Al momento chiave, Idoia, che avrebbe dovuto compiere l’omicidio, non l’ha visto [la sua vittima] perché era così rapita a guardare la vetrina di un negozio di abbigliamento in cui scorse il suo stesso riflesso.
Un altro ex terrorista, Juan Manuel Soares Gamboa – stando a quanto riporta la rivista inglese The Sun – confermò che La Tigresa era più ossessionata da se stessa e dal suo aspetto che dagli omicidi. Ma non c’è solo questo perché, a quanto pare, Idoia usò la sua leggendaria abilità sessuale per sedurre e poi avere rapporti con degli agenti di polizia prima di assassinare i loro colleghi. La Tigresa ha scontato ventitré anni in prigione ed è stata rilasciata nel 2017.
La sua storia e quella di Angela Simpson non sono gli unici elementi reali che i produttori di Killing Eve hanno utilizzato come riferimenti per la serie. Il corrispondente per la sicurezza della BBC, Gordon Corera, ha rivelato di aver stilato una kill list ovvero una lista di omicidi per i produttori dello show affinché rendessero realistico il mondo delle spie e degli assassini. Uno abbastanza interessante riguarda un omicidio commesso da Villanelle nella serie che, a quanto pare, è ispirato all’assassinio del fratello di Kim Jong-un, leader nordcoreano.
Ricordate il raccapricciante omicidio in cui l’assassina di Killing Eve uccide un magnate del profumo proprio con una spruzzata di profumo? Bene parliamo proprio di quello. La scena è basata – come accennavo prima – sull’omicidio di Kim Jong-nam. Kim Jong-nam si trovava all’aeroporto di Kuala Lumpur in Malesia quando una donna vietnamita, Doan Thi Houng e una indonesiana, Siti Aisyah – stando a quanto si dice – si sarebbero affrettate a raggiungerlo e a spruzzargli addosso un liquido non identificato. Per entrambe le accuse sono, poi, cadute.
È stato poi rivelato, grazie all’autopsia, che sul viso, negli occhi, nel sangue, nelle urine, nei vestiti e nella borsa di Kim Jong-nam ci fosse un agente nervino utilizzato come arma chimica di distruzione di massa, comunemente chiamato gas nervino. Perciò molte persone hanno cominciato a credere che dietro la morte di Kim Jong-nam si celasse proprio suo fratello, il leader nordcoreano.
Ma c’è un ultimo riferimento degno di nota. In merito alla fisicità di Villanelle, Phoebe Waller-Bridge si è ispirata alla pubblicità del marchio Kenzo per un profumo. Scritto e diretto da Spike Jonze, lo spot vede come protagonista la giovanissima attrice Margaret Qualley che si destreggia con eleganza ed estrema abilità in una coreografia che mozza il fiato e fa emozionare. L’attrice ci mostra la molteplicità delle emozioni umane e lo fa usando tutto il suo corpo sulle note della canzone originale di Sam Spiegel & Ape Drums feat. Assassin, Mutant Brain.
Guardando lo spot, è facile individuare le somiglianze col personaggio di Killing Eve, sia nello stile, negli abiti e nel trucco che nei movimenti e nelle espressioni. Ve lo allego qui di seguito nella sua versione integrale, cosicché possiate rendervene conto con i vostri occhi.
È proprio questo il video che la Waller-Bridge ha mandato a Jodie Comer per permetterle di capire a fondo la sua visione, di capire come avrebbe voluto Villanelle. E possiamo affermare con sicurezza che la Comer è riuscita a renderle onore, dando vita a uno dei personaggi meglio realizzati nel panorama seriale attuale.