3) Kingdom
Questa serie da 6 puntate è ambientata nella Corea medievale (nell’era della dinastia Joseon) ed è ispirata a fatti storici realmente accaduti. Durante quest’epoca infatti, la Corea è stata segnata da lunghi periodi di carestie, epidemie e intrighi di palazzo. Kingdom è una storia che parla non solo della fame degli zombie, ma anche di quella della povera gente. A ciò si sovrappone la sete di potere dei ricchi, che non si faranno scrupoli a sacrificare la vita di migliaia di persone pur di raggiungere i loro scopi.
Nel raccontare tutto questo, Kingdom si concentra sul viaggio del principe ereditario (interpretato da Ju Ji-hoon) che, tenuto all’oscuro sulla salute del padre, va in cerca di risposte. Lungo la strada incontra orrori oltre la sua immaginazione, gli stessi che gli permetteranno di uscire dalla bambagia della vita di corte e crescere come leader del popolo.
I costumi, l’accuratezza della ricostruzione storica e l’attenzione alla componente estetica appagano visivamente. La fotografia è memorabile e per una volta, in una produzione con gli zombie, l’elemento gore non è prevalente – come accade in The Walking Dead -. Anzi l’elemento jump scare è minimo anche per i più sensibili.
A differenza di molti drammi coreani, questa non è una serie da mille e passa puntate. La storia si svolge in sei episodi e la narrazione ha un buon ritmo. Tuttavia il tempo per la caratterizzazione dei personaggi e della loro evoluzione è appena sufficiente per essere godibile. Poiché è stata confermata la seconda stagione possiamo aspettarci un loro approfondimento con l’avanzare della storia.