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Kiss Me Licia, quando la sigla ci spoilerò già tutta la storia senza che ce ne accorgessimo

Kiss Me Licia
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Dopo tanti anni, abbiamo aperto gli occhi alla realtà, e abbiamo “scoperto” (in realtà non l’abbiamo scoperto, l’abbiamo sempre saputo, ma non ce ne eravamo mai resi conto sul serio) che le sigle di un tempo erano quasi tutte sigle-spoiler. Ci dicevano cioè, già all’interno della sigla, quello che sarebbe successo nella serie, attraverso il testo della sigla, o attraverso le immagini stesse. Dopo la verità su Dragon Ball, di cui abbiamo parlato qui, ora parliamo di un’altra serie animata che più che sigla-spoiler, era un vero e proprio riassunto di quello che sarebbe successo in tutta la serie, compreso, per giunta, il finale. Stiamo parlando di Kiss Me Licia.

La sigla estesa dura circa 3 minuti, e inizia raccontando l’incontro tra Licia ed Andrea, il bimbo dai capelli blu, che si scopre poi essere il fratellino di Mirko, il quale anch’esso “si incontra e si scontra con Licia”, per citare la frase nella sigla. Mirko, è il cantante di un gruppo rock in cerca di fama, i Bee Hive. All’interno del gruppo c’è anche Satomi, il batterista dai capelli lunghi e ricci di un colore assurdo, che vuole fare concorrenza ai Cugini di Campagna. Non che i capelli di Mirko siano migliori: ricordano il bicolor di Cristiano Malgioglio e il taglio del cantante dei The Kolors. Perfect combo.

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Licia ha una cotta per Satomi, e Mirko ha una cotta per Licia. Ovviamente questo triangolo amoroso finisce con lo scontro tra i due capelloni, che sembrano tenere talmente tanto a Licia che sono persino disposti a scompigliare le loro acconciature nella rissa, wow!
Ad ogni modo non voglio raccontare tutta la storia di Kiss Me Licia, perché prima cosa, dovreste già conoscerla, e secondo, potete leggere il testo e/o ascoltare la sigla completa, in cui ci sono praticamente tutte le informazioni importanti. E vi giuro che quando me ne sono accorta, non ci potevo credere. Soprattutto per la parte finale, dove si accenna anche al matrimonio di Licia, che è appunto, l’ultima puntata. Ma fanno attenzione a non dire il nome del fortunato sposo, in modo da lasciarci tutti nel dubbio! Come se non sapessimo che alla fine avrebbe scelto Mirko. L’abbiamo sempre saputo, ma dircelo così non è nemmeno giusto.

Comunque la cosa scioccante è che dopo tutti questi anni, solo adesso mi accorgo dell’usanza di mettere spoiler all’interno delle sigle. E se ci fate caso anche voi, vi accorgerete che gran parte delle serie (animate e non) che guardavate da piccoli, hanno sigle che dicono più di quel che devono. Per citarne un’altra ad esempio, è Rossana. Nella parte “romantica” della sigla, dove lei e lui si dicono cose dolci, compaiono Rossana ed Heric che si baciano. Dalla prima puntata ci vengono presentati come due acerrimi nemici, due che proprio non si sopportano, e nella sigla mi fai vedere che si baciano?! Ma così mi confondi e mi spoileri tutto! Roba che solo chi ha visto Rossana può capire l’importanza della scena. TRAUMA.

Rossana
A questo punto io mi chiedo: che senso ha fare un riassunto della serie nella sigla di apertura? Vuoi invitare le persone a non guardarla? Tanto saprebbero già tutto in 3 minuti, risparmio di tempo.

Bisogna sottolineare però, che la maggior parte delle volte, la sigla trasmessa prima della serie era spesso tagliata, e molte volte (ma non sempre) le parti dove vi erano spoiler, venivano eliminate. Non so se lo facevano di proposito, o se semplicemente era una questione di tempistica (la sigla tagliata era di circa un minuto e mezzo, e spesso nemmeno questa veniva trasmessa interamente), in ogni caso vi ringrazio, mi avete risparmiato un trauma infantile.
C’è anche da ammettere però, che anni fa era diverso. Si guardava la tv come intrattenimento, e ci si accontentava di quello che veniva trasmesso, senza preoccuparsi se non avevamo visto tutte le puntate precedenti, come pure se non riuscivamo a vedere il finale. Si pensava solo a quel momento, senza troppi pensieri. Ora invece consideriamo una serie tv molto più di semplice intrattenimento, un po’ forse perché è effettivamente così. Non si tratta più solo di intrattenere e divertire il pubblico durante la colazione, a pranzo o prima dei compiti. Ora le serie occupano uno spazio più ampio nella nostra giornata, e spesso vanno ben oltre il semplice intrattenimento.

A noi va benissimo così, ma dobbiamo ammettere che un po’ ci manca quel periodo, dove prendevamo tutto più alla leggera, e la parola “Spoiler” era solo una strana parola inglese.