Knightfall è un continuo indovinello, una catena di domande che si susseguono e si rinnovano ad ogni scena.
Nel nostro immaginario la ricerca del Graal è sempre stato questo, a partire da Indiana Jones e l’Ultima Crociata fino al Codice Da Vinci. La ricerca del Graal è un enigma da cui l’essere umano è sempre stato affascinato, e Knightfall ci vuole raccontare come è nato tutto questo, o forse come tutto è finito tra le fauci dell’oblio del tempo.
Chi ha ucciso Godfrey? Ecco, questa è la prima grande domanda, il primo enigma da risolvere. Ma il primo quesito è al tempo stesso il primo indizio per una ricerca che un episodio dopo l’altro si articola e si complica, ed è proprio quella morte l‘elemento catalizzatore della vita di tutti i personaggi che vediamo delinearsi in questa Serie Tv. Stiamo lentamente imparando a conoscerli, e ciascuno di loro ha un segreto nascosto che è inevitabilmente destinato allo svelamento.
Questo terzo episodio di Knightfall trova la sua chiave di volta proprio nel concetto di segreto.
Il segreto di Godfrey era la sua vita. La sua stessa esistenza tenuta nascosta per almeno due decadi. Nessuno conosceva il Lupo Nero, nessuno poteva immaginare che un tempo il più puro dei cavalieri templari fosse un nobile viziato e ambizioso assetato di potere e ricchezze. Nessuno avrebbe potuto scorgere in quel suo sguardo profondamente buono e giusto il ragazzo che un tempo aveva accoltellato il fratello per ereditarne le ricchezze. Un segreto che apre la porta a un segreto ancora più grande.
Marcel De Caux era morto nel momento in cui quel fratello ormai paralizzato l’aveva perdonato, e in quel perdono era nato Godfrey, il cavaliere che avrebbe dedicato la sua vita a Dio pur di fare ammenda. E quel Dio, sebbene tanto crudele e lontano, in un qualche modo realizzò le sue preghiere e gli permise di salvare il fratello da una vita da infermo.
Dalla coppa che è il potere di Dio sulla Terra sgorga la vita, la speranza e la resurrezione. Così Godfrey trovò il modo di espiare il suo peccato. Ma perché riportò quella coppa a casa del vecchio Marcel e non nel Tempio dei Templari? La ricerca del Graal è la quest cui si dedicavano i cavalieri delle canzoni antiche. È la ricerca di Dio, è il cammino dello spirito più che della carne, e per percorrerlo quei peccati vanno lasciati alle proprie spalle.
Solo il Penitente potrà passare…
Nella vita si ha sempre una scelta, e Landry sceglie lo spirito al posto della carne. La sua strada probabilmente era sempre stata quella, ma lungo il cammino il cavaliere si è perso come ciascuno di noi prima o poi nella vita si trova a smarrirsi nel bosco. Tuttavia non tutti coloro che vagano si sono persi, ma forse sono solo in cerca di una nuova strada.
La strada di Landry era il Graal, ma nella sua anima qualcosa di molto più semplice e potente ha messo radici. Joan è il segreto di Landry. Il suo amore, la passione, quel desiderio che è carne e spirito è al tempo stesso una vergogna e una benedizione. Nella confessione al Papa, Landry svela il proprio segreto, il proprio peccato e comprende che il tempo per l’amore è finito, ma può davvero un cuore innamorato lasciarsi alle spalle la propria regina?
Il segreto di Joan è l’illusione, un sogno di fanciulla che in cuor suo sa di dover abbandonare. Ma lasciare andare la speranza non è facile quando quella è l’unica cosa che ti mette la vita in corpo. La speranza della fuga, di un futuro insieme all’uomo che ama, la speranza che il figlio che porta in grembo non sia solo una condanna non farà altro che gettarla in un baratro di completa disperazione.
Un’ampolla con il potere della vita e della morte può essere al contempo inizio e fine, ma è solo dopo il primo assaggio che se ne può comprendere davvero l’inestimabile potenza.
Una Coppa, una Croce, una Spada: semplici simboli, che messi l’uno con l’altro danno il potere a chi sa come usarlo. E De Nogaret dall’alto del suo ateismo ne è ben consapevole. Lui sa che il suo potere risiede nella propria capacità di conoscere e di utilizzare le sue informazioni con astuzia. Non ha bisogno di celare la sua propria essenza. Lui è un malvagio, così come ha chiaramente detto (e non certo confessato) al Papa nel secondo episodio di Knightfall. Lui è un malvagio, ma non importa, perchè lui fa il proprio dovere per servire il proprio paese. Una sorta di perfetto connubio tra Lord Baelish (di cui vi ho parlato qui) e Varys, per chi di voi segue Game of Thrones.
È un malvagio che sa bene ciò che fa, e non vuole permettere ai desideri umani di sconvolgere i propri piani e con essi il bene per la Francia. E per quanto tutti noi siamo pronti a schierarlo tra i cattivi, non sarebbe forse l’Inghilterra in questo momento un nemico troppo pericoloso per la Francia? Giusto o sbagliato che sia, sarà il segreto di Isabella e Luis a permettere alla storia di proseguire così come è stampato nei libri di storia. Un segreto capace di cambiare il destino di un principe, di una principessa e del mondo intero.
Il Graal rappresenta il segreto del potere di Dio sulla Terra. Un segreto che qualcuno non vuole che venga svelato. Landry e Tancredi si stanno avvicinando a quel segreto, ma qualcuno è sulla loro stessa via e cerca di avvertirli. Di nuovo come in Indiana Jones e l’Ultima Crociata, due saraceni si frappongono tra loro e il prossimo indizio. La voce del primo di loro è familiare, è qualcuno che Landry per una qualche ragione ha già incontrato: ma chi? Forse uno dei Saraceni del tempo di Acri? Ma il Saraceno fugge, lasciando dietro di sè una scia di nuove domande.
Tuttavia l’altro è ferito, delirante ma vivo. E nel suo delirio donerà ai Templari l’avvertimento che ciascuno di loro avrebbe dovuto seguire.
Il Graal vi distruggerà tutti. Parigi brucerà, il vostro tempio brucerà, voi brucerete. Il Graal distruggerà il mondo.