ATTENZIONE: l’articolo contiene spoiler sulla prima stagione di Koala Man!!
Qualche mese fa, è apparsa su Disney+ una serie animata Hulu in nove episodi, ideata da Michael Cusak e incentrata su un supereroe di mezza età che tenta di proteggere la sua cittadina dalle forze del male. Koala Man è una serie animata per adulti, a cui ha collaborato anche Justin Roiland, co-creatore di Rick and Morty e Solar Opposites. Nove episodi assurdi, che hanno spaccato in due il pubblico, tra chi si è divertito a guardarli e chi invece ha faticato ad andare oltre il primo episodio. Ragion per cui, non ci sono ancora certezze sul rinnovo dello show. Koala Man è la storia di Kevin, un padre di famiglia australiano fissato col rispetto delle regole. Sempre ligio al dovere, autoerottosi a paladino della legge, Kevin ha una doppia vita, come il più classico dei supereroi: di giorno si divide tra lavoro e famiglia, di notte indossa la sua maschera e diventa Koala Man. Al contrario di Clark Kent però, Kevin è un eroe con una particolarità: non ha alcun superpotere. Niente ragnatele, niente raggi X, niente forza sovrumana e nessuna skill da supereroe. Il suo unico tratto distintivo è la passione civica che lo anima e che lo spinge a dare sempre il massimo per proteggere la comunità.
Koala Man è quindi la storia di un improbabile paladino del bene sul quale nessuno scommetterebbe un centesimo.
Nei nove episodi della serie, Kevin cerca di stanare le forze del male e, soprattutto, di vigilare sui suoi concittadini, molto spesso distratti nell’espletamento dei loro doveri civici. Quando una comunità dimentica di adempiere ai propri compiti, c’è bisogno di qualcuno che si addossi sulle spalle ogni responsabilità e che faccia il lavoro sporco per tutti. Tuttavia, Koala Man crea più disagi che benefici. È una macchina attira-guai, che riuscirà a compromettere quasi sempre l’incolumità della cittadina di Dapton. Koala Man è sbarcata a gennaio su Disney+, suscitando – come dicevamo – reazioni contrastanti nel pubblico e nella critica. Michael Cusack – il creatore di Smiling Friends e YOLO – ha preso parte al progetto doppiando sia la voce del protagonista Kevin che quella di suo figlio Liam. Al suo fianco, nella stanza del doppiaggio, c’erano anche attori come Hugh Jackman, Hugo Weaving e Miranda Otto.
La serie avrà una seconda stagione? Non ci sono ancora notizie ufficiali sul rinnovo. Ma mentre cerchiamo di capire se questo show ci piaccia oppure no, facciamo un paio di considerazioni semiserie sulla prima stagione.
1) Numero uno: il koala è un mammifero maruspiale, non un orsetto. Guai a fare confusione. Una delle prime cose che si imparano guardando Koala Man è che, anche se noi siamo abituati ad associare il koala a un orso di piccole dimensioni, in realtà non c’è alcun tipo di legame tra le due specie di animali. Per cui, segnatevelo: il koala non è un orsetto.
2) L’anti-ecologismo sembra essere la nuova frontiera del crimine. Negli episodi di Koala Man, i criminali contro cui combatte Kevin sono cittadini incivili, persone che dimenticano di portare fuori la spazzatura e individui che appiccano incendi per sbaglio. Lo show di Cusack spinge molto sull’ecologismo, al punto da etichettare come cattivi tutti coloro che sembrano non avere a cuore le sorti del pianeta.
3) È una serie “molto australiana”. Non nel senso in cui lo intenderebbe Stanis. O forse sì. Sta di fatto che molte trovate dello show non risultano sempre comprensibili per un pubblico che australiano non è. Leggendo le reazioni del pubblico di casa, si intuisce che Koala Man sia riuscita ad avere molto più seguito in Australia che nel resto del mondo. E questo probabilmente perché quel tipo di humor è prettamente indirizzato agli australiani. Per cui, tranquilli se non sempre riuscite ad afferrare il senso di alcune battute.
4) Se doveste trovarvi in un pub di Sydney a mangiare patatine fritte, non osate chiedere il ketchup: si chiama “salsa di pomodoro”. Su questo, Koala Man è stato piuttosto chiaro. Il ketchup è un retaggio dell’influenza americana sul mondo. In Australia, come Liam ha imparato a sue spese, esiste la salsa di pomodoro ed è buonissima lo stesso.
5) Big Greg è in assoluto uno dei ruoli più strani di Hugh Jackman. Tra le voci del cast di Koala Man, quella di Hugh Jackman è una delle più famose. L’attore interpreta un personaggio che è un misto tra il Johnny Bravo di Cartoon Network e il Chris McLean di A tutto reality, tra i personaggi più odiati delle serie tv animate. Big Greg è il principale di Kevin e anche colui a cui vengono attribuiti tutti i meriti quando Koala Man riesce a far trionfare la giustizia sul male. Michael Cusack avrebbe pensato a una parodia delle più famose star australiane per realizzare il personaggio.
6) C’è una vena di follia che accompagna la serie o siamo solo noi ad aver mangiato pesante? Vi siete chiesti che cosa facciano esattamente i Tigglies? Davvero mangiano i bambini col talento per la musica? E il fiore gigante che divora la spazzatura? Per non parlare dell’espediente con cui vengono spente le fiamme del gigantesco incendio finale. Koala Man ha decisamente un qualcosa di delirante, non trovate?
7) Kevin è l’eroe della serie o piuttosto un villain dai modi garbati? Le sue intenzioni sono buone, non c’è che dire. Ma a volte abbiamo come l’impressione che il vero “cattivo” della serie, dopotutto, sia proprio Kevin. L’eccessiva solerzia con cui con cui divide gli individui in buoni e cattivi lo porta anche a commettere delle crudeltà assolute. Come spingere un uomo a non urinare per oltre trent’anni!
8) I veri nemici della collettività sono quelli che non portano fuori la spazzatura. Come dicevamo, gli anti-ecologisti sono i nuovi criminali. In Koala Man tutto parte da una semplice dimenticanza: la spazzatura da portare fuori nei giorni stabiliti. Se tutti fossero attenti al calendario della raccolta dei rifiuti, il mondo sarebbe un posto migliore.
9) Koala Man è il prodotto dell’unione forzata dei peggiori script della Marvel con il nosense dei Griffin. Kevin è solo un Capitan Australia nei panni di Peter Griffin.
10) La più estenuante lotta per il potere, in ogni luogo, in ogni serie, ad ogni latitudine, è quella che si combatte per un titolo preciso: la reginetta della scuola. Roba da far tremare i polsi agli sceneggiatori di House of Cards. Se c’è un personaggio di cui abbiamo avuto davvero paura, guardando Koala Man, questo è Alison.
11) God Save The Queen: Nicole Kidman. Abbiamo capito che eravamo finiti in un universo alternativo quando abbiamo visto Nicole Kidman con una corona in testa essere acclamata dalla folla come regina dell’Australia.
12) È una serie che inizia a carburare dopo quattro o cinque episodi. Peccato che in totale ne abbia otto.
13) Il civismo esasperato è nemico del civismo. E il personaggio di Koala Man ne è la prova vivente. Talmente ligio al dovere da causare con le sue azioni più danni di quelli che avrebbe fatto semplicemente stando fermo.
14) Alzi la mano chi non ha cercato “La guerra degli emù” su Google…
15) …scoprendo che una Guerra degli emù è esistita sul serio. “In quanti la staranno cercando su internet?”. Non appena Koala Man lo ha detto, siamo andati tutti a fare una ricerca su Google. Le avevamo sentite tutte, ma della guerra combattuta dal 2 novembre al 10 dicembre del 1932 contro la fauna selvatica in Australia, davvero non avevamo mai sentito parlare.
16) Il preside della scuola di Dapton è il villain più improbabile degli ultimi tre secoli di storia. Dietro quell’aria rassicurante da dirigente scolastico si nascondeva Kookaburra, il vero cattivo della serie che nel finale ci spiega come tutti i punti siano collegati tra loro e come dietro ogni macchinazione ci sia stato lui sin dal primissimo momento. Diventato cattivo dopo che Kevin gli aveva rovinato la vita non consentendogli di andare in bagno, il preside Bazwell ha trattenuto la pipì dalla pubertà fino all’età in cui si perdono i capelli. La rabbia che ha incamerato nel corso degli anni lo ha tramutato in un uomo-uccello ansioso di vendetta. Non sarà proprio Joker, ma siamo lì…
17) La trasformazione di Alison in un dingo ci ricorda le nostre peggiori giornate stressanti. È stato come guardarsi allo specchio in quelle mattine in cui i semafori sono tutti rossi, la batteria del telefono ci abbandona a metà giornata, l’unico parcheggio libero è occupato da un motorino e la barretta di cioccolato si incastra nel distributore automatico. Più o meno quella roba là.
18) Grazie al personaggio di Vicky abbiamo scoperto cos’è la “meccanofilia”, ossia un’attrazione sessuale, morbosa, per macchine come biciclette, veicoli, elicotteri e aeroplani.
19) Dapton è solo una Hawkins con qualche problema di autostima. Di stranger things ne capitano parecchie anche qui, fidatevi.
20) La scena del cervello parlante è la sintesi in 30 secondi degli 8 episodi di Koala Man.