La Casa de Papel picchia subito duro, presentandoci una seconda puntata tutt’altro che introduttiva. Una puntata all’insegna dell’azione, che si snoda attorno al quesito fondamentale della terza stagione.
Come entrare nell’impenetrabile fortezza che è la Banca di Spagna?
La Casa de Papel 3×02 comincia con un flashback in cui Berlino, insieme con Palermo, illustra il suo piano per rapinare il Banco di Spagna. Scopriamo due cose, in questa puntata, due cose che fanno un po’ di chiarezza sulla figura del compianto dandy con la pistola. Uno, il piano per rapinare la Zecca è un’iniziativa del Professore, e il piano Chernobyl, che abbiamo visto in azione nella scorsa puntata, appartiene al piano di Berlino relativo alla banca.
Seconda cosa, e più importante, probabilmente Berlino era bisessuale, e Palermo era qualcosa di più di un amico.
La questione, che di per sé non dovrebbe stupirci né meritare particolari approfondimenti, diventa importante alla luce del tema de La Casa de Papel 3×02. Ovvero l’impronta indelebile che il fenomeno Dalì ha avuto in tutto il mondo. Nella riunione che il Professore tiene per spiegare il concetto di aikido con cui intende ritorcere gli strumenti e le forze dell’autorità spagnola contro di lei, l’appeal delle tute rosse diventa centrale.
Vengono mostrate immagini provenienti da tutto il mondo che ritraggono manifestanti mettere in armadio l’inflazionata maschera di V per Vendetta per indossare quella del pittore nazionale spagnolo.
Una scena che carica le aspettative dello spettatore a mille, alzando ancora di più la posta di questa terza stagione.
In quest’ottica, l’assunto “noi siamo la resistenza” diventa ancora più centrale rispetto alle precedenti stagioni. E la presunta bisessualità di Berlino viene implicitamente rivendicata come un segno dei tempi, qualcosa che ormai è assodato e normale attribuire anche a un esempio di mascolinità average come il compianto (ecco i 10 motivi per amare Berlino). Tra parentesi, noi vediamo benissimo il raffinato e impassibile Berlino insieme al passionale e folle Palermo.
Speculazioni arcobaleno a parte, la puntata monta un hype incredibile sulla questione Banca di Spagna. E mentre i nostri entrano, intravediamo Rio alle prese con un singolare interrogatorio, svolto da una agente visibilmente incinta, ma non per questo meno incline alla crudeltà. Il rapporto che i due sembrano aver sviluppato (Rio sente il bambino scalciare e due minuti dopo viene torturato) ci incuriosisce molto per la sua particolarità. Speriamo venga approfondito.
La Casa de Papel 3×02 ci mostra un altro aspetto della resistenza, finora non ancora approfondito. La resistenza rosa. Assistiamo infatti a un surreale dialogo tra Denver e Monica, alle prese con una lite coniugale. Denver ha dei dubbi sull’effettiva capacità militare della moglie, dubbi che si ingigantiscono se sommati alla preoccupazione per il figlio Cincinnati.
Monica risponde sdegnata che essere moglie, madre e rapinatrice non sono ruoli inconciliabili. Quella che, in occasioni normali, sarebbe stata un’osservazione sacrosanta, in La Casa de Papel 3×02 assume toni decisamente inverosimili, portandoci a parteggiare per il povero Denver.
Il piano per entrare nella Banca di Spagna, pur con i soliti contrattempi dell’ultimo minuto, riesce alla perfezione. Non tornano giusto le tempistiche (il vero convoglio militare, che fine avrà fatto?), e il fatto che nessun soldato riconosca Monica e Tokyo, facce che ormai avrebbero dovuto fare il giro del mondo.
La Casa de Papel 3×02 punta sull’adrenalina ma anche, e soprattutto, sull’assunto “squadra che vince non si cambia”, infatti la quarta stagione pare già essere stata confermata. L’ambientazione all’interno della Banca ricorda pericolosamente quella della Zecca. Ambientazione che, se aveva fatto la fortuna delle prime due stagioni, alla terza potrebbe rivelarsi un azzardo.
Squadra che vince non si cambia, ma si allarga: fino ad ora Palermo è una grande incognita. La prima scena con il Professore, in cui gli rimprovera la fine di Andrès, potrebbe servire a delinearne il carattere. Ma ancora c’è tanto da dire su questo personaggio che, se ben gestito, potrebbe non prendere il posto di Berlino ma almeno non farcelo rimpiangere.
Complessivamente La Casa de Papel 3×02 scorre molto più velocemente della prima puntata, investendo molto sull’azione e avendo già sbrigato le pratiche relative all’allestimento della trama. Ora è il momento di dimostrare che questa stagione non è la versione upgrade delle prime due. Mossa che sarà alquanto difficile, dal momento che finora sembra che la sceneggiatura sia stata concepita con gli stessi obiettivi e modalità.
Per non inciampare sui suoi stessi piedi La Casa de Papel ha una sola strada. Puntare tutto sul concetto di resistenza e di risposta alle ingiustizie, tema di questa seconda puntata. Senza indulgere troppo nel citazionismo (vedi il Professore che parla ai maxischermi in stile “voce del popolo”) e senza ricalcare le sue stesse orme.
Rendere i rapinatori più famosi del mondo dei paladini della giustizia e dell’uguaglianza sociale sarebbe un colpaccio per La Casa de Papel, se ci riuscisse. Vedremo cosa sarà in grado di fare nelle prossime puntate. Di sicuro, nonostante alcune pecche tecniche, si tratterà di un grande spettacolo.