Il quarto episodio de La Casa de Papel 4 apre la caccia all’uomo, eppure sembra che ad essere braccata sia l’intera banda e non Gandìa. La guardia, così esperta e calcolatrice, è pronta ad attaccare nell’ombra sfruttando la tensione sempre più palpabile tra i Dalì
È più importante quello che non si vede di quello che si vede.
Tokyo
Sostiene Tokyo nell’ennesima narrazione fuori campo. È una considerazione che coglie la gravità in cui l’egocentrismo di Palermo, mascherato dietro un amore mai veramente dimostrato per il piano, li ha gettati. All’inizio dell’episodio Berlino aveva affermato che sarebbe stato il lupo a proteggerlo nella tana, ma la banda si è trovata davanti un nemico ben più difficile da contrastare: Gandìa. Questo nemico, scaltro e invisibile, ha determinato la degenerazione ulteriore di un piano già andato in frantumi.
La quarta puntata de La Casa de Papel 4 punta molto sull’effetto sorpresa, ma cade spesso nella violenza gratuita.
L’ex militare e assassino, come apprendiamo dalla ricerca che Palermo aveva condotto sul soggetto cinque anni prima, è disposto a tutto pur di vendicarsi ed è proprio per questo che come primo obiettivo sceglie Nairobi.
Rancoroso inizia a soffocarla con un cuscino. Si tratta di un momento dinamico in cui la lotta tra i due ci lascia con il fiato sospeso perché ancora non sappiamo con certezza se il destino di Nairobi sarà quello di sopravvivere a tutto questo. Purtroppo, per quanto avvincente sia lo scontro, è impossibile ignorare il fatto che la protagonista, dopo aver subìto un importante intervento ai polmoni effettuato per altro da medici improvvisati, riesca a muovere braccia e busto pur di opporsi alla morsa dell’uomo perfettamente in salute. Siamo al limite della fantascienza per una serie che tenta di narrare di una rapina messa in atto da persone comuni.
Ma l’azione vendicativa contro Nairobi era solo l’inizio, perché la freddezza di Gandìa si manifesta specialmente nel momento in cui cerca di impiccare Helsinki. La quarta puntata de La Casa de Papel 4 è un campo di battaglia in cui sembra si sia voluto puntare su una violenza continua e a tratti gratuita, cercando di emulare vari film di spionaggio per attirare lo spettatore.
Dopo aver constatato che Lisbona è viva il Professore sembra aver ripreso il controllo della situazione.
Lottando tra amore e ragione riesce persino ad ottenere la tanto desiderata tregua. Purtroppo si tratta di qualcosa di effimero e di breve durata perché Gandìa agisce ancora. Il militare dà prova della sua esperienza sul campo di battaglia e sfrutta un punto cieco: una sala nascosta molto simile a un bunker fornito di armi e monitor della sorveglianza. L’azione decisiva è però quella di staccare qualsiasi telecamera all’interno della banca, separando così la mente dal suo braccio.
‘Colpire dritto al cuore’, ecco il piano della guardia. Denver, Rio, Monica e gli altri iniziano a puntare il dito gli uni contro gli altri perché in uno stato di paura e caos è difficile ragionare. È molto più facile incolparsi. Il tema del tradimento è ancora una volta centrale e ci fa credere per diversi istanti che Rio abbia davvero rivelato informazioni preziose durante le torture subìte da Alicia.
Così mentre lo scontro dilaga e mentre Nairobi riprende le forze al fianco di Bogotà, Gandìa contatta Tamayo. La conversazione tra i due uomini ci convince che la legge in questa serie non ha la minima importanza. Tutti fanno ciò che vogliono e persino la polizia si rivela incapace di affidarsi alle regole. Sembra che l’unica cosa importante sia vincere, e per farlo i personaggi sono disposti a qualsiasi cosa.
Tuttavia non possiamo negare che nella confusione ci siano personalità davvero interessanti.
Una di queste è proprio l’ispettore Alicia Sierra. Sin dalla stagione precedente abbiamo assistito a un’indole severa, sadica e impossibile da piegare con parole dolci o con la pietà. Alicia è un capo nel suo lavoro ed è pronta a tutto. Lei si dimostra sia il degno avversario del Professore, sia l’intrigante controparte di Lisbona. Ma è in questo episodio de La Casa de Papel 4 che finalmente ci permette di sbirciare di più nella sua vita, precisamente durante l’interrogatorio con Raquel.
Ci siamo sempre chiesti di chi fosse il bambino che porta in grembo o se qualcuno fosse davvero riuscito ad amare una donna senza scrupoli come lei. Ebbene sì, ma quel marito è morto e questa perdita l’ha resa un guscio vuoto che solo nel lavoro riesce a trovare consolazione e rifugio.
Io diventavo grassa e lui magro, io rosa e lui giallo. Si è consumato. In me cresceva la vita…e in lui cresceva la morte. Il cancro è così.
Alicia Sierra
Certo, è una vita patetica e un modo di reagire che sembra essere sbagliato e che neanche giustifica la cattiveria dimostrata nei confronti di Rio. Tuttavia la rende decisamente interessante ai nostri occhi.
Ne La Casa de Papel 4 ci sono differenti momenti che potrebbero definirsi epici e divertenti.
A tal proposito importante diventa l’ennesimo scontro tra Denver e Arturito. I faccia a faccia tra i due sono stati decisamente ricchi di tensione sin dall’inizio della stagione, ma il momento di questo episodio in cui il ragazzo terrorizza il viscido ometto è il più apprezzato finora. È vero che Denver non ha agito nel migliore dei modi, ma è impossibile negare la soddisfazione provata quando l’impresa di Arturo di ergersi contro la banda viene stroncata sul nascere e lui è costretto a nascondersi nuovamente tra gli ostaggi.
Dunque, questa puntata de La Casa de Papel 4 è ricca di alti e bassi. Ancora una volta punta tutto sul ritmo serrato e su dialoghi eccessivamente metaforici credendo forse che queste scelte possano rendere la serie tv più forte. In realtà non fanno altro che suscitare domande a cui è impossibile dare una risposta e questo determina dei piccoli buchi di trama. Basti pensare alla sotto trama di Benito Antonianzas, che riesce spesso e con grande facilità a recarsi nella stessa cabina telefonica per avvertire il Professore, senza che nessuno dei tanti poliziotti ossessionati dalla rapina se ne accorga. Ma fortunatamente rispetto ad altro queste piccolezze possono essere ignorate