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La Casa de Papel 4×08 – Questa guerra la vinceremo noi

La casa de papel 4
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Siamo giunti all’ultimo episodio de La Casa de Papel 4 e di carne sul fuoco ce n’è ancora molta: troppi nodi devono essere ancora sciolti e troppo incerti sono ancora i futuri dei Dalì nelle mani del Professore, che, dalla sua cisterna governa e dirige le sorti della banda e della sua amata Lisbona. Ce la farà il nostro eroe a trarre tutti in salvo anche questa volta?

Alicia Sierra compare sui nostri schermi, spietata come la ricordavamo e assolutamente priva di qualsiasi barlume di senso di colpa. Senza elemosinare dettagli cruenti racconta in mondovisione delle torture inflitte a Rio e di come Tamayo e il governo spagnolo fossero ben consci di cosa stesse accadendo nel bel mezzo del deserto algerino. Gettata poco prima come carne da macello sul palco di fronte a un’orda di giornalisti assetati di domande, Alicia calibra la sua vendetta prima dando in pasto all’opinione pubblica i suoi stessi colleghi e poi cominciando lei stessa ad indagare sulle tracce del Professore.

Troppo scaltra per sottostare agli ordini di qualcuno, Alicia prende in prestito da Clark Kent un paio di occhiali e da Elliot Alderson l’immancabile cappuccio nero per seguire le sue piste in totale anonimato. Ok, rivediamo un attimo l’aggettivo ‘scaltra’.

La casa de papel

Dentro il Banco di Spagna intanto la banda è sempre più lacerata dalla morte di Nairobi e l’ordine del Professore di tenere in vita Gandìa desta più di qualche scontento all’interno del gruppo.

Spari, urla e moltissime lacrime, inascoltati e ormai esausti i nostri protagonisti cadono in preda a un totale sconforto che seppur da un lato li distrugge dall’altro li aiuta a ricostruire vecchie amicizie e nuove alleanze. Eccoli lì Rio, Stoccolma e Denver il cui legame ora pare riabilitato e Helsinki e Palermo la cui storyline volge finalmente verso un lieto fine, quello di chi perso tutto si accontenta di chi ha accanto e vuole tenerselo stretto; non è molto ma è già qualcosa.

La vita di Gandìa è necessaria per la buona riuscita del piano e come ogni volta da quando conosciamo La Casa de Papel, il senso del suddetto piano non sarà chiaro fino al suo totale svolgimento, fino alla fine.

Piano Parigi, ecco il suo nome, che altro non è che il tentativo di salvataggio che il Professore o Raquel avrebbero messo in atto qualora uno dei due fosse stato catturato. Una fuga attraverso un cunicolo scavato dai minatori delle Asturie, uno scambio di persona e uno scacco matto alla polizia. Se vi state chiedendo perché tutto ciò ci suoni così familiare basta fare un salto indietro alla seconda stagione, o per meglio dire al finale della prima parte de La Casa de Papel e troverete qualcosa di molto simile allo scenario appena descritto.

Nessuna certezza fino alla fine ne La Casa de Papel 4, se non quella della sua ricorsività.

La casa de papel 4

Mentre Lisbona testimonierà davanti al giudice rivelando interamente il suo piano, cosa che nella seconda stagione mi fece addirittura sussultare, ma che oggi sa di già visto,al Banco ci viene mostrato il litigio e poi sparatoria tra Manila e Arturito, scena che non giustifica la durata superflua dell’ultima puntata de La Casa de Papel 4, 10 minuti di cui avremmo fatto volentieri a meno.

Alicia Sierra intanto è sulle tracce del nostro Professore e in totale look da spia, che ricordiamo, risiede in un semplice paio di occhiali dalla montatura spessa e un cappuccio sopra la testa, scoprirà il nascondiglio del nostro Professore pronta come non mai a stanarlo con le mani in pasta.

Il piano Parigi prosegue nel suo nonsense regalandoci le battute di Marsiglia che molto probabilmente sono una delle chicche di questa stagione. In macchina con la musica sparata a mille in buon Marsiglia beve birra analcolica fingendosi ubriaco con il solo intento di coprire con la musica l’incessante trapanare dei minatori delle Asturie.

Come un puzzle ogni tassello comincia a prendere il suo posto nel grande tavolo della strategia con la semplice differenza, rispetto alle scorse volte, che i pezzi li conosciamo a menadito e non ci mettiamo molto a completarlo man mano che la narrazione prosegue.

la casa de papel 4

Gandìa intanto inesorabilmente vive e tra l’ultimatum impostogli dalla banda, ‘Vivere o morire’, decide di lottare ancora una volta per la sua salvezza, come il più inarrestabile dei cattivi pronto a tutto pur di rimanere ancora sulla scena.

Ora lo scontro a fuoco sul tetto della Banca di Spagna mostratoci all’inizio della settima puntata comincia a prendere senso e non senza qualche difficoltà viene sciolto l’inganno. Fumogeni e pallottole a salve: è tutta una messinscena per distrarre Tamayo dall’arrivo di Lisbona che ora, ormai salva, è pronta a raggiungere i suoi compagni.

L’aereo militare che sorvola la Banca è pilotato da Marsiglia che è giunto per trarre in salvo tutti. Ora la banda è riunita, ma nonostante le migliori intenzioni e la promessa di non uccidere mai un ostaggio, ci scappa il morto e stiamo parlando di Gandìa.

Questa volta, dovendo scegliere tra vivere e morire il perfido villain ha preferito rischiare mettendo a dura prova la pazienza di Bogotà che, in una violenta colluttazione mette fine alla vita dell’omicida della sua amata Nairobi.

Tutto è bene quel che finisce bene: la polizia ha perso il controllo della situazione e tutti i protagonisti sono nuovamente insieme.

La banda festeggia sorridente a suon di ‘Nairobi’ come se fosse un mantra da ripetere per scacciare la paura ma mentre tutto sembra volgere finalmente verso un lieto fine, là in basso, in quella cisterna inespugnabile qualcosa è andato storto.

Un attimo prima la commozione nel sentir la propria famiglia esultare, un attimo dopo i sudori freddi alla vista di Alicia Sierra che, come una gatta, è entrata nella fortezza del professore e impugnando saldamente una pistola.

‘Scacco matto figlio di put****’

Questa scena l’abbiamo già vista alla fine della prima stagione ma non so perché, non credo che questa volta finirà con un romantico incontro in un’isola paradisiaca e tanti progetti per eludere lo stato da coltivare insieme.