La Casa de Papel è una delle serie tv che, negli ultimi anni, ha fatto molto parlare di sé. Nel bene o nel male, infatti, è conosciuta praticamente da tutti. C’è chi la ama, chi la odia e coloro che pensano sia “sopravvalutata”. Se c’è una cosa su cui, tuttavia, tutti potremmo essere d’accordo è questa: ha suscitato un enorme scalpore.
Tokyo, Denver, Rio, Nairobi e tutti gli altri membri della banda ci hanno fatti quasi sentire uno di loro. Abbiamo tifato per la Resistenza, abbiamo cantato con loro la celebre Bella Ciao e abbiamo tenuto le dita incrociate nei momenti di suspence.
Come ben sappiamo, il Professore ha pensato a tutto. O quasi.
Ci sono stati dei momenti, infatti, in cui persino lo stoico Sergio Marquina ha dovuto fare i conti con alcuni imprevisti. La maggior parte dei contrattempi, tuttavia, sono stati causati proprio dagli stessi membri della banda.
Quali sono stati quelli più stupidi e ingenui?
1) Tokyo anticipa i tempi dell’azione
Che Tokyo fosse una bomba a orologeria è stato chiaro fin dal primo episodio de La Casa de Papel.
Dall’istante esatto in cui l’abbiamo conosciuta, abbiamo capito che con molta probabilità avrebbe causato dei problemi.
Vogliamo parlare, per esempio, di quando ha agito d’impulso non rispettando i tempi imposti dal Professore?
All’inizio della prima stagione, la banda avrebbe dovuto simulare un inefficace tentativo di fuga dalla Zecca di Stato. Tokyo, però, ha impulsivamente accelerato il tutto finendo per ferite un agente e permettendo alla polizia di colpire Rio.