9) Anche i ladri vanno in Paradiso
La morte di Nairobi scrive una delle pagine peggiori de La Casa de Papel: concepita in nome dello shock value e sopravvenuta in maniera totalmente anticlimatica, più che alla disperazione spinge lo spettatore a chiedersi se fosse realmente necessaria ai fini della trama (e ce lo siamo chiesti anche noi in questo articolo). A restituirle parte del pathos che le è mancato ci pensa quella che, pur presentandosi con le sembianze di un flashback, si configura come una vera e propria reunion tra i membri della banda che hanno perso la vita nel corso delle due rapine messe in atto.
Distesa su un prato verde, immersa in una luce che sparge tutt’intorno un’aura di pace e beatitudine, Nairobi rivede in successione Oslo, Mosca e Berlino e la sua morte, nello spazio di quei momenti, fa male nel modo in cui si suppone che la perdita di un personaggio tanto amato debba fare.