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La Casa de Papel – Le PAGELLE della terza stagione

La Casa de Papel
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Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sulla terza parte de La Casa de Papel. Potrebbe contenere tracce di Game of Thrones e Bruno Pizzul.

Bum bum, ciao.

Ciao, una manciata di ore e via. Mangiata, ‘sta terza parte. Macché, sbranata. Senza manco avere il tempo di digerirla. Una sveltina, ‘sta Casa di Carta. Con lo schiaffone in chiusura, altro che bacetti e coccole. Bum, iniziata. Bum, finita. E tanti saluti per chissà quanto, con buona pace di chi si sarebbe abbuffato con altri venti episodi.

Ci mancherà, tutto questo. Perché non sarà mai un capolavoro e non ci andrà manco vicino. Sarà anche un vaneggio con buchi di trama tanto assurdi da sembrare delle prese per i fondelli pianificate attentamente dagli autori. Sarà pure una tamarrata in cui si disquisisce allegramente di defecate umane con il solo fine di ributtare in mezzo a caso un personaggio morto, ma quanto si fa guardare.

Ca**o se si fa guardare, La Casa de Papel. A patto di spegnere il cervello e far finta di credere a tutto quello che si vede. Puro e semplice intrattenimento. Una sveltina senza impegno che lascia l’amore della vita ai capisaldi della golden age. Un po’ come queste pagelle. Semiserie, molto semi.

A basso contenuto di voti veri e propri e con tante minchiate. Praticamente quello che abbiamo fatto qualche mese fa con quel coito interrotto di Game of Thrones, le ricordate? Quindi definiamo subito questo articolo per quello che è: una presa in giro. Col pretesto di scrivere delle pagelle faremo tutto meno che dare dei veri voti. Delle valutazioni grottesche sì. Dei premi assurdi pure. Per non parlare delle previsioni sui prossimi ingressi nella banda.

Voti veri, però, non ce ne saranno. Diamo un bel diesci d’ordinanza a quel vecchio bastardo di Berlino, mille al fondoschiena di Tokyo e chiudiamo la questione.

Pagelle finite, iniziano le “pagelle”.

Pronti? O siete andati a rivedervi lo strip regalato a Rio? Noi, nel, dubbio, partiamo.

Il grande e irreprensibile Marsiglia, che non sapevamo facesse anche parte della banda, è già carico a molla.

LE “PAGELLE” DELLA TERZA PARTE DE LA CASA DE PAPEL

IL RIASSUNTO DE LA CASA DE PAPEL CHE NON MERITAVATE E DI CUI NON AVEVATE BISOGNO

Prima di passare agli (in)attesissimi premi facciamo un punto della situazione, riassumendo quello che è successo in queste otto puntate de La Casa de Papel. Lo faremo sintetizzando all’osso ogni passaggio, in modo da portarlo a casa il prima possibile.

La banda è felice. La rapina alla Zecca è riuscita, tutti sono ricchi sfondati e dispersi felicemente in ogni angolo del mondo. Ma Netflix voleva andare avanti e quindi Arturito fa il mental coach (?), Tokyo fa una minchiata (!) e Rio fa una minchiata per colpa di Tokyo. Tokyo fa la bella vita, Rio viene arrestato (!!). Tokyo capisce di essere stata Tokyo e va dal Professore per provare a liberare l’amato.

Il Professore aveva pianificato tutto e riunisce la banda. Il Professore è uno zemaniano (??) e pensa che la miglior difesa sia l’attacco (???). Ma Zeman non ha mai vinto una ceppa in carriera e il nuovo piano, ideato anni addietro da Berlino e da una sua versione pezzotta ancora più misogina, fa acqua da tutte le parti (!!!).

Bum bum, stop. Facciamo finta di dare qualche voto.

La cappella da letto di Berlino – VOTO PAOLA MARELLA

Ma con tutte le città del mondo per dare il nome ad un bambino proprio Cincinnati? – VOTO 3

Tutti vogliono ballare con il Professore ma lui ha le stesse movenze del bambolotto Ken – VOTO 0

Ahh… come giocava Martin, Palermo – VOTO 236 (gol in carriera)

Bum bum, go.

Profilerano i doppioni. Arturito diventa un informatico che cerca di sedurre una segretaria parlando dei suoi problemi intestinali. Raquel e Prieto un colonnello stereotipato e un’ispettrice psicopatica. Rio, torturato dalla psicopatica, diventa 65 pakistani.

Il Professore affitta un camper e vuole darsi alla meth, mentre il grande e irreprensibile Marsiglia sembra esser venuto fuori da un vecchio FaceApp di Jaime Lannister. Marsiglia è il leader di una serie di personaggi a ca**o che saltano fuori ovunque. Lui, con Bogotà. Che vuole farsi Nairobi. Che vuole farsi Helsinki. Che si fa Palermo. Che forse si faceva e che sicuramente voleva farsi Berlino che si faceva Tatiana. Chi è Tatiana?

Marsiglia è un vecchio ripetitore della Omnitel – VOTO MEGAN GALE

L’abat-jour elettrico con le candele del monastero fiorentino – VOTO PAOLA MARELLA (al quadrato)

Il piano fa sempre più schifo, ma funziona. I ladri regalano 140 milioni di euro agli spagnoli e gli spagnoli sono con loro. Nessuno riconosce inspiegabilmente alcuni tra i ricercati più pericolosi del mondo e la banda entra nella Banca di Spagna. Vogliono l’oro, lo prendono. Vogliono i segreti di Stato, li prendono. Vogliono il Governatore, lo catturano. Il Governatore è protetto da cinque guardie e una è un nazista, ma si difende meglio da solo.

Palermo s’acceca, il Professore è un Grande Fratello ma a un certo punto s’acceca. Tutti litigano con tutti, Denver è il papà dell’anno. Lo Stato è in scacco, Rio è libero. Rio entra, ma ha un microfono. Tokyo si spoglia, Rio la molla. Marsiglia fa un giretto in bici e ha un furetto. Tolgono il microfono a Rio e lo mettono al furetto. Il furetto è l’eroe. Lo Stato è preso per i fondelli, Arturito entra per fanservice, lo Stato entra nella Banca di Spagna ma canta Bella Ciao e poi esce.

L’incurante mancanza di dignità di Arturito – VOTO -1000 (gradi Farenheit)

L’entusiasmo lavorativo di Nairobi non è la stessa cosa senza il signor Torres – VOTO 10.000 (a Nairobi. Ma pure al signor Torres)

Stoccolma rimbalza Arturito, Denver rimbalza Tokyo rimbalzata da Rio, Il Professore e Raquel si rimbalzano a vicenda. Dei contadini rimbalzano il poliziotto che voleva rimbalzare il Professore con Raquel mentre Raquel viene rimbalzata da due contadini. Il Professore fa il ninja, il piano sta andando a puttane. Raquel viene arrestata, il Professore crede che sia morta e il piano va a puttane.

Nairobi viene fregata dall’ispettrice psicopatica e quasi muore, ma arriverà un plot armour. La polizia s’incazza, la banda s’incazza ancora di più. Parte il carro armato, parte il bazooka. Il piano è partito, è partita la rapina. È partita una guerra.

il professore

La perfetta scelta dei tempi di Rio nel mollare Tokyo – VOTO 2

Polizia e servizi segreti spagnoli hanno la stessa credibilità del commissario Basettoni -VOTO FATE UN PO’ QUELLO CHE VI PARE

La Sierra, incinta di otto mesi, fa sparare contro Nairobi davanti agli occhi del figlio – VOTO MADRE DEL SECOLO

Con la scusa della rapina 0 La Casa de Papel avrà anche una quinta e una sesta parte – VOTO LUIGI DI MAIO

LA CASA DE PAPEL, TERZA PARTE – GLI OSCAR DEL BANCO

Passiamo agli ambitissimi premi. Dopo la terribile esperienza con Game of Thrones, nella quale ci siamo arrabattati per mesi alla ricerca disperata di un budget per produrre gli agognati riconoscimenti, a ‘sto giro abbiamo preso una decisione che metterà d’accordo tutti: visto che questi sono ricchi sfondati li pagheranno loro con gli spicci (un milione di euro) che avrebbero usato per fare colazione ad Aruba. E buona parte di questi verranno consegnati dal grande e irreprensibile Marsiglia, così accumula minutaggio.

JORAH MORMONT AWARD

Premio dedicato al friendzonato più friendzonato de La Casa de Papel, consistente in una riproduzione della camicia gialla lurida di Jorah Mormont.

In oro zecchino, tanto pagano gli stron*oni.

Candidati: Palermo (da Berlino), Nairobi (da Helsinki) e Angel (da Raquel).

Consegna il premio: il grande e irreprensibile Marsiglia.

Vince a mani bassissime Angel (troppo basse, Angel. Alzale un po’ che stiamo in pubblico), artista nel prendere spunto dal maestro Mormont e indossare la stessa camicia per tre anni di fila.

FACCIAMOLI SCOP*RE. COSÌ, DE BOTTO AWARD

Premio dedicato alla miglior scop*ta a caso de La Casa de Papel, consistente in un appuntamento al buio con Angel.

Candidati: Tokyo con Rio (obbligati dal Professore), il Professore con Raquel (nel bel mezzo di uno spiegone su uno dei passaggi chiave del piano) e Palermo con Helsinki (in un’improbabile threesome con un orso tatuato).

Consegnano il premio: gli sceneggiatori de Gli Occhi del Cuore.

Vincono dopo una dura lotta il Professore e Raquel, protagonisti di una delle scene più insensate della terza parte. Ma a quanto pare non hanno la benché minima intenzione di ritirare il premio.

VOLEVO ESSERE MARK CALTAGIRONE AWARD

Premio dedicato a chi esiste senza esistere e avrebbe preferito non esistere esistendo davvero, consistente in una statuetta invisibile che a seconda dei punti di vista esiste e non esiste.

Candidati: il finto ostaggio che si eccita con Tokyo ubriaca, il grande e irreprensibile Marsiglia, il poliziotto che si eccita ascoltando Rio e Tokyo.

Consegna il premio: Tatiana. Chi è Tatiana?

Vince il poliziotto, appena uscito da un terribile remake di un terribile Pierino. E vince a prescindere pure Tokyo che alla fine della fiera fa ingrifare un po’ tutti.

ARTURITO AWARD

La Casa de Papel

Premio dedicato al più minchione de La Casa de Papel, già conosciuto in passato come Jon Snow Award, consistente in una statuetta in bronzo che raffigura Jon Snow con questa faccia di bronzo.

Candidati: Arturito, l’informatico Miguel e Tokyo.

Consegna il premio: Jon Snow, in collegamento da una landa desolata dispersa oltre la Barriera.

Vince chiaramente quello strano essere con le tendenze manipolatorie di Ditocorto e il Q.I. dell’eroe che gli ha consegnato il premio.

TEMPTATION ISLAND AWARD

Premio dedicato agli eroi de La Casa de Papel che hanno resistito alle tentazioni più disparate, consistente nell’isola in cui girano Temptation Island. Tanto paga Pantalone.

Candidati: Monica (tentata da Arturito), Denver (tentato da Tokyo) e Nairobi (tentata da Bogotà).

Consegna il premio: il grande e irreprensibile Marsiglia.

Vince Denver, capace di portare a termine un’impresa che sarebbe risultata impossibile per chiunque altro al mondo.

MIGLIOR GUEST STAR AWARD

La Casa de Papel

Premio dedicato alle migliori comparsate nella terza parte de La Casa de Papel, consistente in un minutaggio nella quarta superiore dell’80% rispetto a quello avuto nella terza dal grande e irreprensibile Marsiglia.

Candidati: il furetto Sofia, Mosca e il contadino con gli occhiali che rischia di mandare in vacca il piano del Professore.

Consegna il premio: un nuovo membro della banda che salterà fuori a caso nella quarta parte senza che noi ne conoscessimo l’esistenza.

Vince senza ombra di dubbio il furetto, il vero MVP della stagione. Ma non scherza anche Mosca, inserito in un flashback con un pretestuosissimo e iconico dialogo sugli escrementi umani.

IL TOTO… NUOVI MEMBRI DELLA BANDA

La Casa de Papel

L’abbiamo capito fin troppo bene, anche se non è ancora ufficiale: La Casa de Papel avrà anche una quarta parte. E non escludiamo a priori che possa saltare fuori qualche altro nuovo membro a caso nella banda, con un ruolo più o meno importante.

Non escludiamo a priori manco che possa avere il nome di un’importante città italiana, viste le ambientazioni fiorentine e il grande successo riscosso da Palermo. Grazie ai potentissimi mezzi di Hall of Series abbiamo ottenuto i profili dei primi candidati, buoni per tutte le stagioni.

E non parliamo di Simona Ventura, alias Chivasso, ma di:

VOGHERA

Casalinga annoiata dal passato torbido, la temibile Voghera avvicinerebbe La Casa de Papel all’esercito delle donne che si sono stancate dopo quarant’anni delle avventure di Jessica Fletcher e che non sognano più la notte quel mandrillo del tenente Colombo.

PORDENONE

La Casa de Papel

Parla inspiegabilmente con la voce di Bruno Pizzul. E rimpiazzerebbe finalmente Tokyo come voce narrante.

OSTIA LIDO

‘N calippo, ‘na bira e una tamarraggine trascinante che le permetterebbe di diventare la migliore amica di Tokyo e Nairobi.

CAMPOBASSO

Nessuno pensa esista realmente. Potrebbe essere al massimo il capoluogo fittizio di una regione fittizia. E proprio per questo risulterebbe pericolosissima.

BUGGERRU

Pastore il cui vero nome è Patagarro Cuccureddu. Parlerebbe prevalentemente in sardo, uno spagnolo molto più efficace dello spagnolo di Oslo.

CERIGNOLA

La Casa de Papel

Settantenne dall’aspetto fisico molto simile a quello di Lino Banfi, in passato protagonista dell’indimenticabile Scuola di Ladri, e dalla voce identica a quella di Albano, darebbe vita a delle gag irresistibili da b-movie anni Settanta, riuscendo nello stesso tempo a mettere in fuga l’esercito spagnolo con la riproposizione in loop di Felicità.

Bum bum, ciaone.

Antonio Casu

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