Amore e ragione. Ragione e amore. Due estremi entro i quali si consuma tutta la nostra esistenza. La nostra, non quella del Professore. A lui questo contrasto di forze non si applica. La Casa de Papel ci ha mostrato, a partire dalla prima stagione, il volto di un personaggio straordinario e per certi versi anomalo, una maschera impenetrabile, tutta rigore e sistematicità. Una mente brillante, calcolatrice, che si è sempre mossa entro le coordinate di un sistema logico granitico e infallibile.
Il Professore è un giocatore di scacchi. Abile manovratore di pedine che sa fiutare il rischio e riesce a sfruttarlo a proprio vantaggio. Una macchina che sembra abitare una sola estremità della vita: quella dominata dalla ragione. Ma, dietro la maschera, c’è davvero un mondo fatto solo di deduzioni logiche, probabilità, calcoli meticolosi?
Addentrandoci nelle trame palpitanti de La Casa de Papel, scopriamo che il Professore non è affatto incapace di amare. Tutt’altro.
La rapina alla Zecca di Stato l’ha partorita una mente geniale certo, ma la sua genesi va cercata nell’amore piuttosto che nella ragione. È per un’idea romantica che il Professore elabora il suo piano. L’amore per suo padre, la fede nella Resistenza, il rispetto per un ideale rivoluzionario e destabilizzante: queste sono le molle che spingono Sergio Marquina a vestire i panni del Professore. E lui ne è perfettamente consapevole.
Quello che invece non aveva messo in conto è Raquel. Se fino a quel momento, infatti, amore e ragione avevano trovato una qualche strana forma di convivenza, dopo di lei tutto cambia. Raquel ha fatto saltare gli schemi, ha scalfito il volto imperturbabile di Dalì e ha rischiato di mandare a monte tutto.
Non puoi mettere a rischio il piano per una donna, Andrés.
Era la prima regola del Professore, la stessa che aveva cercato di imporre anche a Berlino. Perché l’amore sconvolge e disorienta e lasciarsi trasportare dai sentimenti durante uno dei più strabilianti attacchi allo Stato del nuovo millennio, potrebbe accorciare il confine tra vita e morte.
Eppure, il cuore obbedisce a delle leggi che non sempre la ragione comprende. Lisbona è il paradiso abbagliante del Professore, la vita che piano piano inizia a scorrergli nelle vene. E che lo rende vulnerabile.
L’ultima puntata della terza parte de La Casa de Papel ci consegna l’immagine di un uomo logorato dal dissidio amore-ragione. Che però, alla fine, lascia vincere l’amore.
Mi dispiace Raquel, mi dispiace tanto davvero. Ascoltami, io ho un po’ di anni e tu sei il mio primo amore. Non so come comportarmi, non so come parlare, ma so che ho bisogno di te nella mia vita. […] Raquel, ora tutto è più bello perché sei con me. Perché sono innamorato.
Qualcosa si è inceppato nella rigida dottrina del Professore. L’amore si è insinuato tra gli ingranaggi, allagando tutto. Cuore e ragione hanno rimescolato le carte in gioco, compenetrandosi a vicenda e marchiando ancora di più una personalità lasciata in balia di forze opposte.
Te lo dico ora perché non so dirtelo in faccia e perdonami, perché nella discussione di prima ti stava parlando lui, il disadattato che non sa godersi la vita, il Professore. Però Sergio... Raquel, voglio solo passare con te tutta la mia vita.
Amore contro ragione. Ragione contro amore. Sergio Marquina contro il Professore. Scacco al re.
Il finale della terza parte de La Casa de Papel non lascia presagire niente di buono. La banda è con l’acqua alla gola, all’interno del Banco la situazione sembra essere sfuggita di mano e l’ispettore Sierra ha messo a segno il primo importante punto nella guerra tra Stato e tute rosse. Il Professore è stato braccato e poi smascherato. L’hanno colpito nel suo punto debole e lui ha ceduto. Il blindato in fiamme davanti al Banco di Spagna è il primo vero passo falso della banda di Dalì. E del Professore.
Colpa dell’amore? Sconfitta della ragione? Possibile che la mente geniale che sta dietro alla banda più temibile di Spagna abbia commesso un errore per amore di una donna? Probabile certo, ma forse non sarà questo a sconfiggerlo. Sempre che qualcuno riesca veramente a sconfiggerlo. Sierra ha stravolto le regole del gioco, è vero, ma la guerra non è finita qui. Perché se Sergio Marquina ha perso la lucidità, il Professore ha solo bisogno di riorganizzare le pedine in campo e fare la prossima mossa.
Amore e ragione, d’altro canto, sono solo facce della stessa medaglia. È il caos che è incontrollabile ed è quello che deciderà le sorti del Professore e del suo piano.