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Se Il Professore vince, è merito suo o demerito di Raquel?

La casa di carta
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Prodotta dalla rete privata Antena 3 e portata al successo da Netflix dopo un enorme passaparola tra i fan, La Casa de Papel è stata una delle sorprese di questo 2018. In pochissimo tempo è riuscita a ritagliarsi un notevole spazio nei gusti dei telespettatori e nelle discussioni quotidiane. La Serie Tv ha fatto parlare di sé sia sui giornali che nel dibattito social animato da una passione quasi viscerale. Visti i temi trattati – banche, crisi finanziaria, BCE – ha coinvolto anche gli ambienti politici (trovate qui un articolo in cui la Nairobi della serie attacca Matteo Salvini). Insomma stiamo parlando di un miracolo televisivo, dato che non è una produzione statunitense in lingua inglese.

Perché una Serie Tv spagnola ha avuto tanto successo?

Questa domanda non ha una risposta unica. Innanzitutto per l’intreccio semplice, nonostante la sua complessa costruzione: un gruppo di 8 rapinatori entra nella Zecca di Stato e inizia a stampare banconote. Poi per la caratterizzazione dei personaggi e per alcune trovate geniali, come la canzone Bella Ciao o le maschere di Dalì. Ma torniamo ai protagonisti di questa Serie Tv, puntando i riflettori in particolare sul Professore e sull’ispettore Raquel Murillo.

Il Professore

Al secolo Sergio Marquina, da tutti conosciuto come Il Professore, quest’uomo è dotato di una intelligenza incredibile. Stiamo parlando di un idealista, un intellettuale che lotta contro i poteri forti. Il nonno, che aveva combattuto con i partigiani italiani contro i nazifascisti, aveva insegnato al piccolo Sergio la canzone Bella Ciao inculcandogli queste idee di libertà e ribellione.

Il Professore de La Casa De Papel è un androide: freddo, deciso e calcolatore. Non lascia niente al caso, è sempre concentrato e ha una soluzione per tutto. Durante i 5 mesi in cui ha addestrato il gruppo di rapinatori, non ha solo svolto il compito di insegnante, ma anche quello di psicologo. Ha lavorato nell’inconscio di tutti loro, ha cercato di renderli partecipi dell’impresa, li ha fatti diventare partigiani. Il Professore è un Superman delle rapine: uomo normale nella vita di tutti i giorni, supereroe dalla voce distorta dentro al suo hangar. Ha pianificato tutte le possibili mosse della polizia, pensando per anni a come rendere perfetta la rapina del secolo.

Non ha fatto però i conti con i suoi sentimenti e con la possibilità di innamorarsi. Lui, che dal primo episodio de La Casa de Papel aveva vietato qualsiasi tipo di rapporto ai membri della banda, è incappato nel più classico degli errori, finendo per amare il suo nemico.

Raquel Murillo

Il personaggio di Raquel Murillo, l’ispettore capo a cui viene assegnato il caso, è strutturato in modo profondamente diverso. Sin dalle prime puntate de La Casa de Papel, capiamo che Raquel è una donna concreta, ma anche intuitiva. La vediamo usare la sua preparazione e la sua intelligenza per cercare di entrare in contatto con l’uomo e ottenere il rilascio degli ostaggi. Lei sta facendo semplicemente il suo lavoro, ma dietro alla maschera che indossa c’è molto altro: mette in gioco se stessa.

La donna si fa portatrice, nel corso de La Casa de Papel, di tematiche importanti ed estremamente attuali. È una madre single, sta attraversando un periodo difficile dovuto al divorzio e si divide fra casa e lavoro. Riesce a conciliare il ruolo di mamma con quello di ufficiale responsabile all’interno della polizia. Combatte – come tutte le donne al mondo d’oggi – contro un ambiente lavorativo fatto dagli uomini per gli uomini. Grazie alla sua professionalità si guadagna il rispetto dei colleghi, ma non sfugge comunque a battute, frecciatine, discriminazioni e approcci al limite della molestia.

Raquel affronta la vicenda della rapina a muso duro, dalla parte della legge, con gli unici strumenti di cui dispone: intelligenza e forza di volontà.

Mentre è impegnata al lavoro, lascia la figlia alla madre affetta dal terribile morbo di Alzheimer, che costringe Raquel a disseminare la casa di foglietti per ricordarle dove si trova e cosa deve fare. Molte donne si identificano in Raquel perché è lo specchio delle loro vite. L’ispettore de La Casa de Papel rappresenta l’immagine del gentil sesso moderno. L’unica sua debolezza è quella di fidarsi degli uomini sbagliati, dettaglio non da poco visto che finirà tra le braccia del Professore.

Il rapporto tra i due

Veniamo ora al punto cardine del nostro articolo, ovvero il rapporto che nasce tra l’ispettore e Il Professore (qui invece analizziamo quello tra l’uomo e Berlino). Ci siamo chiesti quali sono i meriti dell’uno o i demeriti dell’altra nella vittoria finale e nella riuscita della rapina. Ma iniziamo ad analizzare come nasce il loro rapporto.

Tutto quello che scaturisce dal primo incontro nella caffetteria sarà un susseguirsi di doppi giochi e sentimenti reali. L’uomo non avrebbe mai pensato di innamorarsi di chi provava a metterlo in galera. D’altro canto, nemmeno la donna immaginava che la persona con cui aveva una relazione sarebbe stata la voce alterata con la quale parlava durante il giorno. La debolezza di entrambi è proprio nell’amarsi. La donna sta attraversando un momento difficilissimo: è un cerbiatto ferito, una preda facile per qualsiasi cacciatore. Dall’altra parte troviamo però un uomo che imbraccia il fucile per la sua prima battuta nel grande bosco dell’amore. Il Professore è un bambino che assaggia per la prima volta il cioccolato, è inesperto.

Ci troviamo quindi di fronte a due soggetti che si amano, ma non vogliono capirlo. Ne La Casa de Papel sono due le scene emblematiche che ci mostrano questo rifiuto all’amore: quella della macchina della verità e il monologo del Professore nell’hangar contro l’economia moderna. In entrambe vediamo come i due non vogliano accettare di essersi innamorati ed essere al contempo nemici giurati. Lo stesso Sergio nel suo rifugio dice alla donna: “È stata l’unica falla di un piano perfetto”.

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Le conseguenze dell’amore

Ma andando a scavare fino in fondo senza soffermarsi alla superficie delle cose, possiamo vedere che non c’è un vincente e un perdente, ma solo una certezza. Tutti e due i personaggi accettano la condizione di innamorati arrivando a liberarsi dai pesi gravosi che gli affliggono anima e cuore. Anche in questo caso la vera vincitrice – come in tutta La Casa de Papel – è quella spinta, quello slancio di libertà e ribellione.

Il Professore è pronto a rischiare di far saltare tutto, andando contro una delle poche regole che si era imposto di rispettare. Allo stesso tempo Raquel si “converte”, da poliziotta integerrima ad aiutante dei cattivi. La scelta dell’ispettore di stare al fianco di Sergio e rinnegare il proprio ruolo è distante da qualsiasi nota patetica e melensa, in quanto si configura come il risultato di una profonda e graduale elaborazione dei fatti. Dopo la fase del dolore e della rabbia, Raquel vanifica ogni pensiero dogmatico e si lascia andare a un sentimento ancestrale. Il Professore mostra un bagaglio emotivo complesso, riuscendo a impressionarci in ogni interazione con la donna: quando spiega la sua immissione di liquidità e quando le racconta tutto durante l’interrogatorio con la macchina della verità.

E soprattutto quando le gira le spalle sotto tiro e le confessa, quasi sottovoce, che lei è stata l’unica falla in un piano perfetto. Una variabile imprevedibile che l’ha condannato all’infelicità.

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La Libertà, l’unica vera vincitrice

In conclusione possiamo dire: non c’è demerito nelle azioni della donna e non c’è merito in quelle dell’uomo. Non è Il Professore a essere convincente con Raquel e non è la donna a essere debole verso l’uomo che ama. Esiste un’unica vincitrice, esiste un solo merito: quello slancio ideale di libertà che è tipico della natura umana. Quella voglia di ribellione che impregna ogni frame del La Casa de Papel e che ne ha determinato il successo globale. Quel fiore del Partigiano morto per la Libertà.

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