Il ritorno de La Casa de Papel è ormai vicinissimo. L’atteso gruppo di criminali più seguito di Netflix sta per arrivare, pronto a sbalordirci ancora una volta. Le avventure della terza parte saranno infatti parecchio emozionanti, non solo per le vicende affrontate, ma anche per l’introduzione di nuovi personaggi.
Eppure, non possiamo fare a meno di pensare a colui che ha reso la prima stagione indimenticabile. L’uomo capace di tutto e di niente, il manipolatore seriale con il cuore di un coniglio. Il direttore più odiato di Netflix, l’antagonista degli “eroi” della serie tv: Arturito Román.
Ammettiamolo. Senza questo personaggio, La Casa di Carta avrebbe avuto quasi la metà del successo ottenuto. E i motivi sono molteplici. Arturo Román è un personaggio detestabile, sotto ogni punto di vista. Dall’aspetto alla sua personalità, ogni parte di lui è costruita secondo un’unica funzione: non essere il favorito di nessuno. Nel corso della rapina è praticamente l’unico a intervenire, cercando qualsiasi modo per svignarsela e fuggire, combinando unicamente guai. È subdolo, superficiale e straordinariamente vigliacco. Riesce a manipolare un sacco di ostaggi, spingendoli a compiere azioni pericolose pur di scappare dalla zecca di stato.
È un ruolo difficile da mandare giù, quello di Arturito. La sua presenza ne La Casa de Papel è stata spesso contestata per degli ottimi motivi.
Lo abbiamo odiato praticamente tutti, eppure non possiamo negare che le sue intromissioni all’interno della storia siano state tanto spassose quanto importanti. Trasformato nel corso della serie in un vinto, un perdente, egli non può che ricalcare i tratti del tipico bulletto. Dirigente della zecca di stato spagnola, è immediatamente messo alle strette dalla segretaria Mónica Gaztambide, che gli confida la sua gravidanza. E subito dopo, con l’avvento dei rapinatori, perde totalmente qualsiasi potere sia concentrato nelle sue mani. Diviene una delle pedine dei criminali, incapace di ribellarsi a una simile sottomissione.
Probabilmente questo evento, per quanto tragico sia stato, potrebbe essere visto come una lezione appresa dal caro Arturito. Dopo essersi comportato per una vita da prepotente con i meno forti, egli si è ritrovato dalla parte opposta. L’istinto è ciò che ha sempre guidato le azioni del direttore, un istinto spesso errato e senza alcun giudizio.
La sua goffaggine e la sua codardia ci hanno fatto ridere, soprattutto quando finalmente ha ricevuto una lezione dalla squadra dei Dalì (ecco il significato della maschera). Nel finale di stagione ha, infatti, rischiato di essere fucilato dalla polizia per errore. E le sue sventure probabilmente non sono terminate lì. Pensando al futuro di Arturito non possiamo che trovarci di fronte una scena pietosa, quanto ridicola. In seguito a una simile rapina egli non potrà che aver perso il proprio posto di lavoro. Inoltre, in seguito al tradimento scoperto in diretta dalla moglie, a causa di un lapsus, sicuramente sicuramente avrà persino divorziato.
Per questi motivi siamo convinti che nella terza parte de La Casa de Papel il suo ruolo potrà rivelarsi ancora una volta interessante.
La relazione con Monica, per quanto potesse essere tossica e unicamente passionale, potrebbe essere al centro dello sviluppo del suo personaggio. Potrebbe infatti essere proprio l’incapacità ad andare avanti a spingerlo verso la squadra di criminali. In particolar modo, l’ossessione nei confronti dell’ex amante e del figlio non voluto potrebbe renderlo cruciale ne La Casa de Papel. La donna, difatti, nel finale di stagione sparì insieme a Denver divenendo, a sua volta, una fuggitiva. E conoscendo il nostro Arturito, non possiamo che aspettarci qualsiasi forma di vendetta attuata nei suoi confronti, probabilmente considerata la “causa” della vittoria dei rapinatori e, quindi, della sua rovina.
L’attore che lo interpreta, Enrique Arce, fa già parte del cast della nuova stagione. Abbiamo quindi la certezza che il suo personaggio ritornerà per infastidire ancora una volta Denver, Monica e noi spettatori. E magari, questa volta, sarà ancora più deciso di prima nel voler catturare e fermare il gruppo de La Casa de Papel. Per quanto odioso e noioso possa essere stato, Arturito è stato la miccia esplosiva di uno show già fenomenale. Senza di lui la storia sarebbe risultata spesso piatta, una telenovelas un po’ ricca d’azione.
I suoi interventi hanno reso tragica e drammatica la narrazione, a tratti persino divertente.
Gelosia, vendetta, rabbia, vergogna: sono emozioni che Arturo Román ha provato nelle prime due parti della serie tv e che, probabilmente, farà sue ancora una volta. Assuefatto dal passato, il suo intervento potrebbe rivelarsi fondamentale nella terza parte dello show. E noi non vediamo l’ora di scoprire cosa avrà in serbo per noi.