Attenzione: evitate la lettura se non volete imbattervi in spoiler sul finale di La Casa de Papel (versione originale, non quella di Netflix)
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Cos’è una rapina? Se si cerca sul dizionario il significato del termine, si trova la seguente definizione: “Azione delittuosa, consistente nella sottrazione di cosa mobile altrui, effettuata con la violenza o con minacce, allo scopo d’impossessarsene”. È una risposta valida, ma non i tutti i casi. Quando si parla di La Casa de Papel, per esempio, la rapina è un’azione rivoluzionaria che riprende in toto la definizione canonica, salvo eliminare la parola “altrui”. I soldi, in questo caso, rappresentano un bene pubblico che trasforma l’impossessamento in esproprio.
Lo Stato siamo noi, spesso vessati e presi in giro dallo Stato stesso: un colpo da un miliardo di euro nella Zecca spagnola diventa quindi l’atto politico di un manipolo di ultimi per i quali non si può non fare il tifo, manco fossero il Camerun contro il Brasile. È una questione di prospettive, e di contesti. Il significato di un’azione, un oggetto, una canzone o una parola non è mai unitario, e può mutare a seconda delle esigenze. Come quello di un simbolo, da analizzare da più punti di vista e vedere nel suo senso più puro. E allora facciamoci qualche domanda: chi era Salvador Dalí? Cos’è un origami? E una dittatura, oggi? Che senso possono avere degli occhiali, una chioma raccolta o una casa di carta? Scopriamolo insieme.
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Salvador Dalì
Lo sappiamo: le scelte casuali non fanno parte della natura del Professore, e la selezione delle maschere con le quali i rapinatori hanno compiuto l’impresa ne è un’ottima dimostrazione. Perché Dalí? Raquel ha cercato vanamente una risposta, noi forse l’abbiamo trovata. Perché non Velázquez, Picasso, Warhol o chissà chi altro? Potremmo puntare il dito sull’irriverenza creativa dell’artista catalano, tanto simile a quella di nove sognatori che sono riusciti a mettere in scacco uno Stato intero, ma probabilmente non troveremmo altro che la punta dell’iceberg. La verità è un’altra: domandarsi chi fosse Salvador Dalí è inutile. È necessario comprendere chi fosse realmente, soprattutto sul piano politico.
Racchiudere in uno schema preciso un personaggio così complesso non è semplice, ma una cosa è certa: fu un sostenitore ideologico del regime autoritario di Francisco Franco, in posizione antitetica rispetto alla Resistenza rappresentata dall’impresa della banda. Mascherarsi col suo viso è un ottimo modo per sbeffeggiare le idee che ha incarnato e hanno messo in ginocchio la Spagna per 36 anni. Non è tutto: gli autori de La Casa de Papel hanno giocato a più riprese sulla relatività del tempo nel contesto di una rapina del genere, grazie alla quale cinque giorni si sono dilatati oltremisura e corrispondono idealmente ad anni di vita. Ricordate cosa ha detto Denver alla sua Monica al momento della proposta di matrimonio? Dalí, autore dell’immortale La persistenza della memoria, avrebbe sicuramente apprezzato.