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Gli occhiali del Professore e i capelli raccolti di Raquel
Chi è davvero il Professore? Sergio Marquina? No, è Clark Kent. Un uomo timido, sensibile e fragile, capace di diventare un supereroe senza che nessuno, o quasi, se ne renda conto. Il confronto non è casuale e viene rimarcato anche all’interno di La Casa de Papel. Se da una parte abbiamo un cervellone impacciato con le donne e, apparentemente, anonimo, dall’altra troviamo un genio in grado di compiere grandi imprese (anche fisiche, “degne di Chuck Norris”) senza mai perdere la propria semplicità. Sembrava quasi di vederli sovrapposti, ogni volta che toglieva o metteva gli occhiali. Un gesto normalissimo, che in un contesto del genere diventa iconico. Salva, il passionale romantico pronto a tutto, li toglie. Sergio, la mente folle che ha organizzato il piano criminale più geniale della storia delle serie tv, li mette. Un uomo, due anime affini.
Lo stesso si può dire di Raquel, novella Sara Tancredi che si innamora di un uomo che le vicissitudini avrebbero dovuto tenere a debita distanza. Ma lei non è solo l’ispettrice che lega i capelli ogni volta che deve focalizzarsi sul lavoro e scovare il famigerato Professore. È anche una donna passionale, con un matrimonio alle spalle finito malissimo e una figlia da crescere. Disillusa, e allo stesso tempo romantica. Pronta a buttarsi tra le braccia di uno sconosciuto che potrebbe essere l’amore della vita. Raquel è tanto forte quando lega i capelli quanto fragile nel momento in cui li scioglie. Lei come Sergio, il grande nemico che la catapulta da un giorno all’altro in una meravigliosa storia d’amore. Insensata, e travolgente.