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Il trash de La Casa de Papel è un solido patto con lo spettatore

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La Casa de Papel, serie televisiva spagnola creata da Álex Pina, ha destato l’attenzione degli spettatori fin dalla sua prima stagione nel 2017. Originariamente concepita come una miniserie, la trama ha successivamente preso una piega inaspettata, portando alla produzione di multiple stagioni. Questa evoluzione imprevedibile ha alimentato il dibattito e la curiosità degli spettatori. Sempre più verso un declino qualitativo, si è collocata senza alcun dubbio nel filone del trash. (qui parliamo approfonditamente della prima vincente stagione).

Nonostante la qualità discutibile delle ultime stagioni, la serie ha comunque mantenuto un’incredibile presa sulla fanbase. Dimostrando il suo impatto e la sua risonanza nel panorama televisivo contemporaneo. Il suo viaggio da progetto “sperimentale” per la televisione spagnola a fenomeno di culto, è una testimonianza della sua capacità di connettersi profondamente con gli spettatori. Questo attraverso una formula narrativa inusuale ma irresistibile. Oggi analizziamo il fenomeno e cerchiamo di capire quali siano le caratteristiche che hanno conquistato lo spettatore.

La trama che ha funzionato

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Il poster de La Casa di Carta

La Casa de Papel si distingue per la sua trama, ai tempi sicuramente originale, che segue un gruppo di criminali. Ciascuno designato con nomi di città, sono uniti sotto la guida enigmatica del “Professore” per orchestrare il colpo perfetto alla Zecca di Spagna. In un intricato intreccio di thriller, azione e dramma, la prima e stagione bilancia gli elementi di suspense con scene adrenaliniche. Riesce a creare un’esperienza coinvolgente e qualitativa per gli spettatori.

I personaggi, costruiti con maestria, sono tanto complessi quanto affascinanti, ognuno portatore di una storia e di motivazioni uniche. La profondità psicologica dei protagonisti aggiunge un livello di interesse e connessione emotiva. È quasi impossibile non affezionarsi alle dinamiche tra Denver e Monica. Oppure non odiare inizialmente Arturo. Il tutto trasforma la serie in un viaggio non più solo criminale, ma anche umano. Che tiene incollato lo spettatore al piccolo schermo e alle dinamiche relazionali in continua evoluzione. Tuttavia, con l’uscita delle stagioni non previste, qualcosa è andato storto (qui ti parliamo dei momenti peggiori).

Il fenomeno Trash de La casa de Papel

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Il professore ne La Casa di Carta

Nonostante le controversie sulla sua qualità, La Casa de Papel ha abbracciato con fierezza il concetto di trash, innescando un vivace dibattito sulla televisione contemporanea. La serie si è distinta per l’utilizzo di dialoghi melodrammatici, colpi di scena eccessivi e situazioni davvero improbabili. Ad esempio, la strategia della squadra di utilizzare nomi di città come alias contribuisce a un’estetica deliberatamente esagerata, ma estremamente apprezzata e iconica. La morte apparente di uno dei personaggi principali, che poi ritorna in modo spettacolare, rappresenta un colpo di scena tipicamente trash.

Questi elementi, lungi dal compromettere la serie, l’hanno trasformata in un’esperienza televisiva coinvolgente. Conferendo un tono kitsch che ha reso La Casa de Papel una discussione culturale inaspettatamente vivace e ha consolidato il suo ruolo nella cultura popolare. La serie ha efficacemente dimostrato che l’adozione del trash può essere un veicolo intrigante per il successo e la rilevanza culturale. Inoltre, la sua capacità di giocare con gli stereotipi e le convenzioni narrative tradizionali ha aggiunto uno strato di sottigliezza e consapevolezza. Creando una fusione unica tra stile trash e narrazione intelligente. Lo spettatore ne è dunque consapevole, e sceglie volutamente di interrompere la Suspension of disbelief durante la visione.

La fidelizzazione dello spettatore di La casa de Papel

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Berlino ne La casa de Papel

Il successo duraturo di La Casa de Papel è profondamente radicato nel suo rapporto intimo con lo spettatore. Una connessione che ha superato le sfide della sua percezione come serie trash. La capacità della trama di coinvolgere emotivamente il pubblico è evidente attraverso esempi significativi. Pensiamo alla tragica morte di Nairobi (davvero inaspettata), che ha scatenato un’ondata di emozioni e dibattiti tra gli spettatori. L’intensa relazione tra Tokyo e Rio, esplorata con vulnerabilità e autenticità. Ha inoltre contribuito a creare un legame affettivo con il pubblico, trasformando questi personaggi in simboli della serie. La ribellione contro l’autorità e il sistema finanziario rappresenta un ulteriore elemento che ha incuriosito il pubblico globale, creando un senso di identificazione e solidarietà. (qui analizziamo le scene più trash).

Questo coinvolgimento empatico ha generato una fedeltà spettatoriale notevole. Trasformando una serie considerata trash in un fenomeno culturale sostenuto da un pubblico appassionato. Dimostrando che la profondità emotiva e la connessione personale superano le critiche esterne e garantiscono il successo a lungo termine.

Un patto con lo spettatore

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Il cast in La casa de Papel

La Casa de Papel ha saputo bilanciare magistralmente gli elementi trash con una profonda connessione emotiva. Ad esempio, pensiamo al confronto con Breaking Banks. Una serie americana simile, che dimostra che la capacità di La Casa de Papel di offrire personaggi complessi. Ma anche dinamiche intriganti e colpi di scena spettacolari va oltre il cliché criminale, consentendo alla serie spagnola di distinguersi nel panorama televisivo. Nel contesto delle serie trash spagnole, invece, La Casa de Papel emerge come un fenomeno straordinario. Ad esempio, Los Hombres de Dinero, serie spagnola che abbraccia il trash, ma non ha raggiunto il livello di successo che ha caratterizzato La Casa de Papel. Quest’ultima ha saputo sfruttare la sua trama con basi veritiere e il coinvolgimento emotivo, creando una formula vincente che ha superato le frontiere nazionali.

La serie ha stabilito una sorta di patto con lo spettatore, che ha accettato ciò che stava guardando consapevole della sua qualità.  Mentre alcune produzioni spagnole potrebbero limitarsi a cliché eccessivi, questa serie ha dimostrato che il trash può essere trasformato in un elemento distintivo. Contribuendo a posizionare la serie come un punto di riferimento non solo nel panorama televisivo spagnolo ma anche a livello internazionale. In questo confronto, emerge chiaramente come La Casa de Papel sia riuscita a elevarsi al di sopra delle convenzionali serie trash. Stabilendo nuovi standard per il genere. La serie è al momento disponibile su Netflix con 5 stagioni e 41 episodi (puoi guardarla qui) e uno spin-off su Berlino (qui trovi più informazioni).