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20 teorie creative sul contenuto del bigliettino che il Professore ha dato al figlio di Berlino

la casa de papel
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La Casa de Papel è quella serie tv spagnola dove un gruppo di scappati di casa, dai nomi di città, con la tuta rossa e la maschera di Dalì, fanno rapine che Lupin scansati.

Partita, in realtà benissimo, col passare delle stagioni ha esagerato un pochino, lasciandosi comunque guardare (principalmente perché vuoi capire dove gli autori vogliano andare a parare).

Sappiamo tutti, come si conclude la quinta e ultima stagione e chi non lo sa, se vuole evitare spoiler smetta di leggere.

La Banda guidata dal Professore, dopo mille peripezie, morti e feriti, riesce a far uscire l’oro dalla Banca di Spagna, ma, colpo di scena, il figlio di Berlino e la sua fidanzata nonché sua ex matrigna, rubano tutti i lingotti al professore con una messa in scena degna dello stesso. Sulle tracce di Rafael si mette Alicia Sierra, ormai bff del Professore, lo trova, gli consegna un bigliettino da parte dello zio e tutti vissero ricchissimi e contenti.

Il finale spiega bene il piano ma tralascia la narrazione del messaggio del Professore al nipote; non negate che vi siete subito chiesti cosa ci fosse scritto, lo abbiamo fatto anche noi e abbiamo elaborato varie ipotesi, tutte ironiche, ma non troppo, perché il successo di una serie passa anche per l’ironia che se ne fa e la Casa de Papel è certamente una serie molto celebre.

Iniziamo.

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1. La ricetta della Paella della Nonna (La Casa de Papel diventa un nuovo format televisivo)

500 gr di calamari, 1 kg di cozze, sale quanto basta e soprattutto tanto amore.

Ma quanto sarebbe stato brutto se nel bigliettino ci fosse scritta la ricetta della Paella dell’abuela?

Un simbolo di casa, di famiglia, di amore, di condivisione, un modo per ricordare al piccolo Rafael che “chi non mangia in compagnia o è un ladro o è una spia“. Ah.

2. I “complimenti per la fidanzata”

Se il Professore fosse stato più simile caratterialmente al fratello Berlino, forse un bel bigliettino con scritto “complimenti per la fidanzata” sarebbe stato plausibile.

Se non puoi convincere tuo nipote a restituirti i soldi lodando il suo intelletto magari ci riesci lusingandolo con i complimenti sul suo savoir-faire.

3. Prezzo oro al grammo

In un’ottica meramente razionale, che facilmente può sposarsi con la personalità del Professore, un bel fogliettino con scritto il prezzo dell’oro al grammo (circa 50€) potrebbe essere una soluzione al mistero del codice non decodificato. Quanti erano i lingotti che hanno tirato fuori dalla Banca di Spagna? Troppi per chi come noi ha preferito darsi alla scrittura dopo aver scoperto le divisioni a due cifre; Rafael, però, è ingegnere e ha capito subito che pure se divideva il bottino diventava ricco quanto Elon Musk.

4. Il disegno di una bambolina voodoo

Al punto 4 c’è una teoria più folkloristica, meno pragmatica, meno scientifica, una più legata a timori atavici: la paura del malocchio.

Un semplice disegnino simpatico ma sufficientemente minaccioso per ricordare al bel ragazzo dai riccioli d’oro che se non si comporta bene sono già pronti gli spilli per vendicarsi!

5. Le coordinate Bancarie

Il Professore, a differenza di Berlino, si perde poco nelle arti e nelle chiacchiere, è abituato a ottimizzare i tempi e potrebbe aver semplicemente scritto l’iban del suo conto corrente alle isole Cayman, un freddo BRASKYKYXXX. Ma questa ipotesi non è divertente.

6. “Non è tutto oro quello che luccica”

Sergio ama fare i “mind-games” e con la frase “non è tutto oro quello che luccica” avrebbe potuto far pensare al nipote che ha preso i lingotti farlocchi e, per questo motivo, indurlo a ridarglieli.

In questo caso è meglio non riportare l’eventuale risposta di Rafael.

7. Una minaccia di racconti di infanzia

Nell’ipotesi che i due non si siano accordati e che né la nonna, né i complimenti, né le minacce di riti tutt’altro che apotropaici siano sufficienti ad ottenere l’oro, il Professore potrebbe giocarsi la carta del racconto di qualche increscioso episodio infantile; noi immaginiamo una roba del tipo: ” Ricordati che se non dividiamo dico a Tatiana che quando eri piccolo ti chiudevi nella cameretta per ascoltare Julio Iglesias“. Senza offesa per Julio che è un bravissimo cantante, siamo certi che Tatiana, la pianista snob, potrebbe storcere il naso dinanzi tutto questo pop e rimpiangere Berlino che canta Umberto Tozzi.

8. “E ti vengo a cercare”

E in tema di musica e di messaggi allusivi con “e ti vengo a cercare“, preso in prestito dal Maestro Battiato, il Professore potrebbe cercare di convincere il nipote con le maniere forti.

Per la serie: ti ho trovato adesso, ti troverò altre mille volte e saranno guai, meglio quindi risolverla pacificamente.

9. ” It’s not Penny’s Boat” (La Casa de Papel strizza l’occhio a “Lost”)

It’s not Penny’s boat” è la frase che ha fatto innamorare molti di noi delle serie tv.

La frase di Charlie in “Lost” legata a uno dei momenti più alti della serialità, viene presa in prestito da Sergio, che diciamoci la verità, ha proprio la faccia di chi, quando non è impegnato a progettare colpi, si ammazza di serie.

“It’s not Penny’s boat” è il simbolo della cooperazione e dell’aiuto, in “Lost“, diventa la scelta definitiva: la decisione di morire accettando il proprio destino e di dedicare gli ultimi istanti della propria vita alla salvezza del prossimo, in la Casa de Papel e nello specifico nel bigliettino che il Professore ha dato al figlio di Berlino assume il significato di “sacrifica parte del tuo bottino in nome della nostra famiglia”.

10. “Meglio investire nel mattone” (La Casa de Papel per “Abitare”)

La nostra decima teoria prevede un Professore abile venditore, uno di quelli di nuova generazione che punta alla creazione dei problemi del cliente, la loro agitazione e la loro risoluzione. Il Professore nel bigliettino, da buon pater familias ,ricorda al nipote che sì l’oro è un bene rifugio, ma vuoi mettere avere la casa di proprietà? Un bell’ attico a Plaza Mayor, un pied-à-terre a Parigi… Soprattutto ora che ha trovato la fidanzata e che è tempo di mettere su famiglia!

11. La sequenza di Fibonacci

La sequenza di Fibonacci è una successione di numeri interi in cui ciascun numero è la somma dei due precedenti, eccetto i primi due che sono, per definizione, 0 e 1.

Il Professore potrebbe aver scritto la famosa serie di numeri come suggello nerd a una rapina al rapinatore studiata a tavolino o semplicemente perché la somma dei vari numeri da l’effettivo ammontare della parte di oro che gli spetta.

12. ” Missione compiuta” ( La Casa de Papel diventa un po’ “Mission Impossible”)

La dodicesima teoria non è divertente ma probabilmente è quella più verosimile: il furto dell’oro da parte di Rafael potrebbe essere stato parte del piano, un bluff del Professore che doveva far credere persino alla sua banda che il bottino fosse realmente stato rubato.

Come sappiamo, Sergio rivela a Palermo che nessuno all’interno del Banco de España doveva sapere dove si trovasse l’oro una volta fuori ed è per questo che coinvolge Rafael nel piano chiedendogli di sotterrare l’oro e tenerlo al sicuro dalla polizia.

13. “… E adesso dividiamo”

Sul filone di cui sopra, con un ” … e adesso dividiamo“, il Professore mette nero sul bianco la riuscita della missione e sancisce il momento in cui si può dividere il bottino.

Non sappiamo bene in che tipo di rapporti fossero zio e nipote e non sappiamo che accordi avessero preso verbalmente ma come dicevano i savi latini: “verba volant scripta manent” e il Professore lo sa che la prudenza non è mai troppa.

14. “Grazie per aver sostituito tuo padre”

Altra ipotesi plausibile è che Rafael abbia sostituito Berlino nel piano.

Ai tempi della sua progettazione, infatti, Berlino era vivo e vegeto e, sebbene malato, stava pianificando il piano con tutta l’intenzione di prendervi parte.

Alla morte del fratello, il Professore avrebbe scelto il nipote come sostituto dello stesso perché nessuno meglio di lui avrebbe potuto farlo.

L’ipotesi 14 quindi prevede un semplice ringraziamento: “grazie per aver sostituito tuo padre” .

15. ” Non c’era bisogno di mettere in piedi tutto questo teatrino”

Assumendo che Rafael facesse parte del piano, perché mai avrebbe dovuto fare tutta quella messa in scena della finta rapina al Prof. e compagnia? Perché buon sangue non mente e in casa Marquina le cose o si fanno in grande o non si fanno proprio.

Immaginiamo un bigliettino con su scritto: ” Non c’era bisogno di mettere in piedi tutto questo teatrino” con una faccina ammiccante tipo 😉 e xoxo alla Gossip Girl.

15. ” Ma non era meglio il posto fisso?” ( La Casa de Papel in “Quo Vado”)

Il buon Checco Zalone, avvalorato da Lino Banfi, insegna: l’obiettivo della vita è il posto fisso.

Fare il ladro è un mestiere che da adrenalina, questo lo possiamo immaginare anche noi temerari del Divieto di Sosta, però che stress! Zero ferie pagate, nessuna finta malattia possibile, una vita sempre con un piede dietro le sbarre, insomma uno sbatti!

Senza contare che Rafael per conseguire la sua laurea in ingegneria si è dovuto sorbire Analisi 1,2,3, scienze delle costruzioni…

Sarebbe stato bello se zio Sergio avesse scritto nel biglietto :” Ma non era meglio il posto fisso?” .

Di certo, nemmeno dopo 40 anni di lavoro in fabbrica Rafael avrebbe accumulato tanto tfr.

16. ” Anche io, in prima elementare, ho rubato la fidanzata a tuo padre”

La sedicesima teoria che ci è venuta in mente è una tecnica del professore per creare una connessione col nipote e farsi bello ai suoi occhi: ” anche io, in prima elementare, ho rubato la fidanzata a tuo padre” è un modo per fargli capire che sono sulla stessa lunghezza d’onda, che il piano è andato a buon fine e che ovviamente gli spetta la sua fair share.

17.”Ricordati che sono il tuo padrino di Cresima”

Proseguiamo con un bigliettino che fa leva sull’importanza della famiglia, ricordiamo infatti il   flashback in cui Sergio ha spiegato ad Andrés e Rafael i motivi per cui si è dato alle rapine: non per edonismo, non per un qualche tratto del carattere, ma perché gli viene dal sangue, perché è stato figlio di un ladro, fratello di un ladro e, si spera, padre di un ladro.

Il Professore ricorda al nipote il loro legame familiare e il ruolo che ha nella sua vita: “ricordati che sono il tuo padrino di Cresima” , per essere certo che il giovane si passi una mano per la coscienza.

19. ” Appena si sistema tutto ti sfido a Sudoku e vediamo chi è più bravo”

Sergio Marquina è un uomo complesso e soffre di qualche disturbo narcisistico della personalità come il fratello, lo dimostra, però, diversamente.

Di sicuro il Professore, a differenza di Socrate, sa di sapere e per questo non è saggio ma ladro.

Noi ce lo immaginiamo soffrire per la presa di coscienza che forse il nipote è più sveglio e intelligente di lui e fantastichiamo su un bigliettino che dice: ” appena si sistema tutto ti sfido a Sudoku e vediamo chi è più bravo” . Si accettano scommesse.

20. “Per favore, non ho versato i contributi negli ultimi 10 anni”

Concludiamo con un problema molto sentito in questo periodo: raggiungeremo mai i contributi necessari per ottenere la pensione?

Se Sergio avesse fatto il professore per davvero avrebbe potuto contare su un ritiro dalla scena lavorativa verso i 66 anni e 3 mesi di ferie al mare pagate ed invece ha scelto la libera professione.

Immaginiamo quindi un conclusione un bigliettino che più che un messaggio è un grido d’aiuto: “Per favore, non ho versato i contributi negli ultimi 10 anni” .

Noi ne abbiamo inventate davvero di ogni, ma secondo voi cosa c’era scritto nel bigliettino che il Professore ha dato al figlio di Berlino?