A volte sembra che il Coronavirus sia giunto tra noi per darci una serie di lezioni che stiamo imparando giorno per giorno. Tra queste ne abbiamo imparata una che era scontata già da molto prima del Covid-19, ma su cui ora forse ci soffermiamo maggiormente. Un po’ perché abbiamo tutti più tempo e un po’ perché questa pandemia ha colpito davvero la vita di tutti. E cioè che il virus, come ha detto qualche esperto, non è razzista. Può colpire tutti. Bianchi, neri, gialli. Musulmani, cattolici, buddhisti. Ricchi, poveri e famosi. Dunque anche tra questi ultimi si allarga il numero di persone colpite da questo nemico invisibile. Stavolta con la nostra Raquel Murillo, alias Lisbona de La Casa di Carta.
Lo annuncia la stessa Itziar Ituño, attrice interprete del personaggio, con un lungo post sul suo profilo Instagram scritto in euskera (la lingua basca), in castigliano e portoghese.
Nel post possiamo vedere una sua foto e leggere una dichiarazione intima seguita da un accorato appello a chiunque la segua:
“Ciao a tutti! È ufficiale, da venerdì pomeriggio ho dei sintomi (febbre e tosse secca) e oggi abbiamo ricevuto la conferma del test epidemiologico. Si tratta di Coronavirus. Il mio caso è lieve e sto bene, però è molto molto contagioso e davvero pericoloso per le persone più deboli. Questa non è una cavolata, siate coscienziosi, non prendetela alla leggera. Ci sono dei morti, molte vite in gioco e anche se non sappiamo ancora fino a quando andrà avanti tutto questo è arrivato il momento di prendersi ognuno la responsabilità per il bene comune. È tempo di solidarietà e generosità! Di restare a casa e proteggere gli altri. Ora mi toccano 15 giorni di quarantena e dopo si vedrà. Prendetevi cura di voi stessi!”
L’attrice protagonista de La Casa di Carta si unisce dunque all’ampio coro di voci che chiede in tutta Europa, e soprattutto in Italia, di restare a casa.
La Ituño è stata chiara come molti dei tanti vip che hanno riempito le bacheche dei nostri social con un hashtag che passerà alla storia: #iorestoacasa. È tempo di assumersi le proprie responsabilità e pensare al prossimo quanto a se stesso, è il succo del discorso. E noi non possiamo che abbracciare virtualmente e a distanza il condivisibile appello di chi, come la nostra coraggiosa Lisbona de La Casa di Carta, si trova ad affrontare la malattia in prima persona.
Il mondo si è fermato. Si sono fermati i paesi, le aziende, i ristoranti, i bar e alcune delle nostre più amate serie tv, come The Witcher e Peaky Blinders. Davvero non possiamo fermarci anche noi, per qualche settimana, per il bene di tutti?
#iorestoacasa.