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Tokyo: analisi di un’eroina che nessuno desidera avere intorno

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Era il 3 settembre quando su Netflix usciva la prima parte dell’ultima stagione de La Casa de Papel. Sembra passata un’era geologica ma in realtà sono trascorsi solamente due mesi dal primo capitolo del finale di una delle serie tv prodotte dalla piattaforma streaming californiana. Una produzione, quella spagnola ideata da Álex Pina, tra le più amate e allo stesso tempo discusse degli ultimi anni nel panorama seriale mondiale. Il successo d’altra parte è un’arma a doppio taglio: da un lato suscita ammirazione, dall’altro i milioni di fan che hanno iniziato a seguire le vicende di Tokyo e compagni hanno alzato sempre l’asticella delle aspettative. Non è questo l’articolo in cui affronteremo il problema (se volete approfondire il discorso trovate tutto qui), non è questo il tribunale che stabilirà se La Casa di Carta sia un fenomeno trash oppure una serie tv di valore.

Oggi siamo qui per parlare di uno dei personaggi della produzione spagnola che, come il suo contenitore, è uno dei più amati e allo stesso tempo odiati all’interno del drama con le maschere di Salvador Dalì. Al secolo Ursula Corberò, conosciuta da tutti come Tokyo, l’attrice spagnola è la pietra dello scandalo di tutta la serie tv che la vede protagonista insieme al Professore e a tutti gli altri membri della banda. Nonostante le sia stato affidato il ruolo di voce narrante, Tokyo è il personaggio più odiato di tutta La Casa di Carta (insieme al povero Arturito). Per quale motivo? Tralasciando il fatto, non proprio trascurabile, che l’attrice non spicca per espressività, gli autori hanno affidato a Tokyo il ruolo di antieroe per eccellenza. La ragazza è praticamente la responsabile di quasi tutti i problemi della produzione spagnola. È egoista, istintiva, capricciosa e molesta. Per colpa della sua irrefrenabile impulsività, nel corso delle 5 stagioni, vengono uccisi alcuni tra i personaggi più amati dal pubblico, Rio viene arrestato e la riuscita dei vari piani del Professore viene messa a rischio. Ma cosa c’è davvero dietro alla figura di Tokyo?

Tokyo, pesante è il capo di chi porta la corona

Diciamo la verità, essere il protagonista di una serie tv non è mai facile, e questo discorso vale anche per la nostra Tokyo. Se volessimo provare a psicoanalizzare la bellissima ladra che ha rubato il cuore di Rio e a milioni di spettatori, ci vorrebbe il miglior psicologo in circolazione. Quella di Silene Oliveira è una personalità fortemente instabile sia dal punto di vista comportamentale sia per quanto riguarda la sfera affettiva. Tokyo non riesce a controllare i propri impulsi e spesso si comporta in maniera pericolosa per sé e per gli altri. Dalla dipendenza affettiva all’insofferenza per i legami sentimentali, Tokyo sembra per certi versi sembra affetta da un disturbo di personalità borderline, sia per il fatto che ha relazioni interpersonali instabili e ambivalenti, sia per il fatto che anche lei come molti altri membri della banda ha condotto fino a quel momento una vita familiare insana.

L’odio verso questa antieroina viene poi dal fatto che, per una geniale scelta da parte della produzione, è la voce narrante de La Casa de Papel. E se da un lato è più facile riconoscersi in una bella e maledetta, che in un narratore genio, perfettino, saputello e disadattato come il Professore, dall’altro il carico delle aspettative sulle azioni di Tokyo si trasforma in un fardello insopportabile. La donna è una di quelle persone nate sbagliate, una delle tante nel mondo. E questa è una caratteristica che permette allo spettatore di immedesimarsi in lei più facilmente rispetto ad altri characters de La Casa de Papel. Tutti infatti ci sentiamo in alcune situazioni inadatti e inappropriati, così come capita alla stessa ladra. Ma i nati e le nate sbagliate, allo stesso tempo, hanno un talento, hanno sangue freddo quando serve e sono veloci: molto veloci. Perché non pensano alle conseguenze e reagiscono immediatamente in ogni situazione. E questo è quello che permette a Tokyo, come scopriamo nella stagione 5, di entrare a far parte della banda del Professore. E questo è quello che da una parte ci fa amare il personaggio e dall’altra ce lo fa odiare con tutto il cuore.

tokyo

Uno spin-off dedicato a lei?

Tutto questo clamore intorno al personaggio di Ursula Corberò non è passato ovviamente inosservato. Se le vicende di Tokyo ne La Casa de Papel si sono chiuse al momento della sua morte, nell’episodio finale della prima parte della quinta stagione, il futuro della protagonista sembra definitivamente delineato. L’ideatore de La Casa di Carta, Álex Pina, non ha escluso di poter continuare a raccontare la storia della banda del Professore, o comunque di alcuni dei suoi componenti, in futuro. Proprio in virtù dello stile della serie e delle tecniche narrative utilizzate come quella del flashback, La Casa de Papel si presterebbe a una continuazione e a numerose reinterpretazioni. Le possibilità di uno spin-off, insomma, sono quasi infinite e qualsiasi personaggio potrebbe tornare (qui parliamo delle dichiarazioni di Pedro Alonso su Berlino). Prima far morire Tokyo comunque, gli sceneggiatori ci hanno fatto conoscere meglio il suo passato, quando era Silene Oliveira ed era follemente innamorata di René, morto durante una rapina, quasi per farci comprendere il suo gesto estremo e per giustificare tutte le azioni che la donna ha compiuto nelle 5 stagioni della serie tv.

Ma quanti dettagli della vita precedente di Tokyo non ci sono stati ancora rivelati? E perché, se è morta, continua a essere la voce narrante della serie? Molti dubbi dovranno essere sciolti dai 5 episodi finali ma, per il momento, tutto fa pensare che il personaggio interpretato da Ursula Corberó possa essere il candidato ideale per un prequel. Uno spin off che possa approfondire quel microuniverso che è Tokyo. Una donna, un’antieroina che nessuno desidera avere intorno, ma che è necessaria per lo sviluppo delle vicende. La ladra, in fondo è solo un capro espiatorio, un eroe che è vissuto troppo a lungo e che per forza di cose è diventato un “cattivo”. Non è forse il caso di scomodare Nolan e quel capolavoro de Il Cavaliere Oscuro, ma per certi versi il destino di Tokyo è stato ancora peggiore. Ormai morta, sacrificatasi per uccidere i membri della squadra speciale entrati nella Banca di Spagna, ma ormai sopravvissuta troppo a lungo per essere riabilitata e amata. Alcuni poi, sotto sotto, avranno versato una lacrima nel momento del suo sacrificio, ma forse troppo simili a lei non ammetteranno mai di aver sentito un tremendo morso allo stomaco.

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