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La Favorita del Re (Diane de Poitiers) – La Recensione: il potere, a tutti i costi

La Favorita del Re
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Disponibile su Sky dal 31 gennaio 2024 e su Now, La Favorita del Re (Diane de Poitiers) è una miniserie Sky Exclusive in quattro puntate. Un’opera che riporta sul piccolo schermo la storia di Diane de Poitiers, amante per oltre 20 anni di Enrico II di Francia. La serie è diretta da Josée Dayana (Il conte di Montecristo, I Miserabili, Le relazioni pericolose). La trama vede protagonisti Isabelle Adjani, nel ruolo di Diane, e Hugo Becker in quello del re di Francia. Ma anche la nostrana Gaia Girace (L’amica geniale) nel ruolo di Caterina de Medici.

Per più di 20 anni, Diane de Poitiers è stata l’amante e consigliera fidata del più giovane Enrico II. Secondogenito del sovrano di Francia, il principe sale al trono per una serie di sfortunati eventi. Diane si ritrova così a dover difendere la sua posizione nel cuore e nella corte del nuovo re, quando vengono annunciate le nozze con la ben più giovane Caterina de Medici. Tra intrighi, tentativi di omicidio, rivoluzioni religiose e passioni, la serie segue l’ascesa e la caduta di una donna. Una di quelle considerate tra le più belle e influenti dell’epoca.

La Favorita del Re
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La Favorita del Re (Diane de Poitiers) – Un sontuoso adattamento, intriso di magia

Girata nei magnifici Castelli della Loira, questo period drama è un sontuoso adattamento che riesce a ricreare le atmosfere del Rinascimento francese. Lo fa con i meravigliosi costumi curati da Dominique Borg e un impegno produttivo non indifferente, a cui aggiungiamo un cast internazionale. Un cast che vanta, tra gli altri, Gerard Depardieu nel ruolo di Nostradamus.

Come già altri prodotti del genere, La Favorita del Re (Diane de Poitiers) oltre a ricostruire la storicità dei personaggi e degli eventi, racconta della forte influenza che il misticismo e la magia ebbero nelle corti rinascimentali. Come si afferma nella serie, “ogni nobile a corte ha almeno un astrologo al suo servizio”. E quest’aria di mistero e magia avvolge la reputazione della protagonista.

Diane, infatti, era considerata una donna dalla bellezza leggendaria, la cui avvenenza sembrava accrescersi con il trascorrere degli anni. La sua pelle di luna era per molti il risultato di stregoneria e magia. Tanto da provocare l’inquisizione francese e far piovere accuse sul suo capo.

La Favorita del Re
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La bellezza e il mantenimento di essa è una delle tematiche ricorrenti nella miniserie.

Le cortigiane di Francia restano tali e mantengono il loro potere fintanto che la loro bellezza resta intatta. Una posizione pericolosa, perché in qualsiasi momento può giungere una candidata più avvenente (e giovane) e privare la rivale di titolo e ricchezze. Così, risultava ai più ancor più sorprendente come Enrico II, di 20 anni più giovane di Diane, continuasse a tenerla come sua amante. Pur con la presenza di Caterina de Medici a corte. Un rapporto complesso, che vedrà le due donne di Enrico II diventare anche alleate, quando apparirà Filippa Ducci, amante italiana del re e madre di una figlia illeggittima del sovrano. Tuttavia, a corte non c’è amicizia, non ci sono rapporti di solidarietà femminile. La miniserie lo rende ben chiaro: il potere prima di ogni cosa, e mai come in questo caso vale il moto mors tua vita mea.

A dar vita ai personaggi storici de La Favorita del Re troviamo Isabelle Adjani, che interpreta la sua Diane con convinzione, dando vita a una donna appassionata, per nulla ingenua. Nonostante il languido sguardo. Hugo Becker è Enrico II e forse il personaggio meno interessante nella parure di gemme che brillano sullo schermo, messo in ombra dalla sua amante. Gaia Girace è Caterina de Medici, ma nel broncio della giovane sovrana c’è tanto anche della Lila Cerruti che le ha dato fama in Italia.

…che però non ammalia come dovrebbe

la favorita del re
La Favorita del Re

Per quanto l’imponente produzione, i costumi e la ricostruzione storica sia di pregevole valore e meriti di essere riconosciuta, La Favorita del Re (Diane de Poitiers) manca del tutto il suo obiettivo. Se magia, bellezza e potere sono considerati la ricetta vincente per ottenere ciò che si vuole, come lascia intendere la serie, il risultato non è raggiunto. Non basta, infatti, una messa in scena così sontuosa per dar vita al mondo complesso di quel periodo e anche i conflitti religiosi, che giocarono un ruolo importante nella vita del sovrano e della sua corte sono trattati con superficialità, quasi una postilla a piè pagina.

Dialoghi scialbi, corpi ingessati in abiti preziosi e una regia piatta contribuiscono ad annoiare il pubblico e rendono dimenticabile la miniserie. Non c’è passione neppure tra i due interpreti principali, né nelle interpretazioni dell’intero casta, tanto che La Favorita del Re (Diane de Poitiers) risulta così una trasposizione fredda e per nulla coinvolgente.