1) Beth Harmon
Beth Harmon è la regina degli scacchi.
A differenza di altri casi in cui il protagonista della serie non è anche percepito come il suo miglior personaggio, la miniserie Netflix ha incentrato la sua intera storia su di lei, al punto che tutto il resto, nonostante sia molto ben caratterizzato, finisce per essere uno sfumato contorno che si muove attorno alla sua luce. La tenacia di Beth è di ispirazione per chiunque incroci il suo cammino e per lo spettatore, una determinazione sorretta da una dote innata che in pochissimi hanno: il talento.
Sono le sue prodigiose capacità a spingerla sempre avanti anche quando è ancora una bambina sola nel mondo, anche quando nella nuova scuola viene derisa perché diversa, anche quando perde ancora una volta l’unico punto di riferimento che per un po’ la vita le aveva concesso, una madre. Persino quando crolla, schiacciata sotto il peso di una vocazione che la obbliga a essere grande anche quando non ne ha le forze, Beth si risolleva grazie alla spinta del suo dono.
“È il tuo destino. Afferralo”, sono le parole di Borgov, il campione del mondo in carica appena sconfitto.
Il destino di Beth è sempre stato quello di brillare. Ma la scena conclusiva de La Regina degli Scacchi ci regala l’immagine di una giovane donna che per un attimo si sveste dai panni di campionessa del mondo e, per la prima volta, si concede il lusso di fermarsi a contemplare il suo successo: dopo la sua più importante vittoria Beth passeggia tra le strade di Mosca, acclamata dalla gente che si riunisce nei parchi per giocare a scacchi. Poi, quasi a ricordarci che la sua passione prescinde da qualunque gara o ambizione, dalla vetta appena raggiunta Beth scende per sedersi di fronte a un anziano signore qualunque, e gli rivolge una semplice parola: