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La regina degli scacchi è l’ultimo grande successo in casa Netflix. Nonostante non sia stata pubblicizzata come altre serie della piattaforma streaming, la miniserie tratta dal romanzo omonimo di Walter Tevis e incentrata sulle vicende della giovane campionessa di scacchi Beth Harmon (Anya Taylor-Joy) è diventata un vero e proprio fenomeno mondiale, complici il passaparola e la reazione positiva quasi unanime da parte della critica.
Le ragioni per cui questo piccolo gioiello merita l’attenzione che sta ricevendo sono numerose (e potete scoprirle leggendo la nostra recensione), ma quello che abbiamo cercato di capire qui è piuttosto quali sono gli elementi che stanno alla base del successo de La regina degli scacchi e che hanno fatto sì che diventasse una miniserie cult in così poco tempo.
1) Un cast capace di catturare l’attenzione del pubblico

Il cast de La regina degli scacchi è costituito da attori di grande talento, tra i quali accanto a volti nuovi possiamo trovare alcune facce ben note al grande pubblico.
Tra queste ultime sicuramente un posto di rilievo lo occupa Anya Taylor-Joy, che nei panni di Beth Harmon ci ha regalato un’interpretazione tanto convincente quanto emozionante. Taylor-Joy è famosa per aver preso parte a numerosi progetti televisivi e cinematografici, tra cui le recenti partecipazioni alla serie Peaky Blinders e al film Emma.
Inoltre ai fan di Harry Potter non sarà sfuggita la partecipazione alla miniserie di Harry Melling (che nella famosa saga cinematografica intrepreta il cugino babbano del maghetto Dudley Dursley) nei panni di Harry Beltik, uno dei primi sfidanti e poi dei più cari amici della magnetica Beth.
Infine come dimenticare Thomas Brodie-Sangster (nei panni di Benny Watts)? L’encomiabile carriera del giovane attore è iniziata nell’infanzia e include ruoli di rilievo in film quali Love Actually, la saga di The Maze Runner, la miniserie capolavoro di Netflix Godless e persino Game of Thrones.