4) Una protagonista in bilico tra genio e follia
Beth Harmon è la regina degli scacchi, ma non sempre questo titolo è facile da portare.
Il talento della protagonista è innegabile, chiunque abbia la malaugurata sventura di scontrarsi con lei lo impara presto a proprie spese. Quello che però molti avversari non vedono, è ben visibile agli spettatori: Beth Harmon è sì un genio, ma è dotata di una mente talmente modellata da e per il gioco degli scacchi che non riesce più a pensare al di fuori della competizione.
La regina degli scacchi ci trasporta nella testa di Beth, ci fa vedere qual è il costo della sua ossessione, qual è l’origine della sua dipendenza. La ragazza può fare affidamento sul suo talento naturale, ma questo è un’arma a doppio taglio e spesso finisce per isolarla, renderla inafferrabile per chi le gravita attorno. Essere Beth vuol dire imparare a convivere con la solitudine, l’incomprensione, la continua pressione per essere diversa, per essere migliore. Perciò non stupisce che qualunque spettatore, anche senza saper giocare a scacchi o senza mostrare alcuna attitudine geniale, riesca a capire cosa voglia dire sentirsi come Beth.