La prima stagione della serie La Ruota del Tempo era stata accolta da giudizi contrastanti. I fan della saga letteraria si erano divisi tra l’entusiasmo di vedere sullo schermo la serie che tanto amavano e la delusione di fronte ai numerosi cambiamenti apportati. Al tempo stesso gli altri spettatori, pur rimanendo affascinati da una storia che dimostrava di porre subito le basi di una grande epopea, non erano affatto convinti da alcuni elementi, in primis dagli effetti speciali decisamente al di sotto di altri prodotti dello stesso genere. Inoltre un passaggio che deluse non poco, dopo un inizio tutto sommato convincente, fu la battaglia di Tarwin: caotica e non del tutto chiara per chi i libri non li aveva letti, con molti dettagli lasciati senza risposta e il tutto accompagnato da un livello registico non all’altezza.
ATTENZIONE: Seguono SPOILER su i primi tre episodi de La Ruota del tempo
Già dai primi trailer della seconda stagione era evidente che gli effetti speciali sarebbero stati di un altro livello. I primi 3 episodi confermano la miglior resa visiva che, abbinata a location più curate e affascinanti (c’è anche l’Italia e precisamente la Puglia e la Basilicata) convince molto più della prima stagione. Prima di entrare nel concreto della recensione diciamo brevemente che, senza alcun dubbio, La Ruota del Tempo ha fatto un passo avanti. Chi è particolarmente affezionato ai libri, ed era già rimasto deluso di fronte ai cambiamenti apportati, sicuramente non cambierà opinione. Al contrario, tutti gli altri potrebbero accogliere positivamente questi nuovi episodi, a patto che si accetti che la serie debba ancora inserire tanti tasselli prima di prendere davvero il via. In attesa delle prossime 5 puntate, che ci diranno se la serie ha davvero intrapreso la strada giusta o continuerà a scricchiolare. Naturalmente continuano a esserci alcuni problemi, come quelli derivati dalla necessità di concentrare più libri di notevoli porzioni, nonché molto densi di informazioni, in un tempo ridotto. A differenza della prima stagione però, pur dovendo mantenere una narrazione ricca, lo spettatore viene accompagnato gradualmente, ricevendo informazioni fondamentali per la conoscenza della lore del mondo narrato.
La Ruota del Tempo è una delle saghe fantasy più apprezzate della storia del genere e la prima stagione della serie non era stata totalmente all’altezza delle aspettative. La seconda (per ora) è migliore pur confermando che, rispetto ai libri, intende proseguire con alcune differenze.
Come il finale della prima stagione e i trailer lasciavano presagire, il Tenebroso non è stato affatto sconfitto. Ecco dunque che la serie divide la narrazione tra protagonisti sparsi in varie parti del mondo di Robert Jordan. Questa divisione consente allo spettatore di conoscere maggiormente territori e popoli di questo universo, aspetti che fino a prima non erano del tutto chiari. La possibilità di concentrarsi singolarmente sui protagonisti è un pregio poiché all’inizio della serie. i ragazzi venivano già avvicinati da Moiraine e coinvolti nelle vicende narrate. Un maggiore minutaggio dedicato singolarmente a tutti loro, giova particolarmente alla caratterizzazione.
Una delle principali linee narrative è quella che riguarda l’addestramento di Egwene e Nynaeve. Le ragazze stanno seguendo un percorso destinato a esprimere il loro talento. Nynaeve in particolare conferma di essere dotata di un talento immenso, il quale le garantisce maggiori attenzioni rispetto alle altre novizie, nonostante non riesca inizialmente a fare alcun progresso. Le attenzioni riservate all’amica provocano gelosia in Egwene che, pur impegnandosi e svolgendo diligentemente il percorso di novizia, non riesce a emergere. Ciò causa una distanza maggiore tra le due ragazze, e un avvicinamento di Nynaeve a Liandrin. L’Ajah Rossa ha in mente metodi meno ortodossi per portare l’allieva a esprimere il proprio talento. Liandrin sarà evidentemente grande protagonista di questa stagione: le sue macchinazioni e il suo lato oscuro prenderanno il sopravvento. È sempre lei a tenere rinchiuso Matt, tenendo sotto osservazione l’evoluzione di un ragazzo il cui potere non è ancora del tutto chiaro. L’unica a comprendere davvero il potenziale del ragazzo è Moiraine, la quale ha perso i poteri e vive in un paesaggio bucolico continuando a nutrire una grande preoccupazione per il Tenebroso. Sembra che oramai i rapporti tra lei e Lan siano del tutto deteriorati e, nonostante l’assenza dei poteri, non ha smesso di portare avanti i propri piani, i quali vengono tenuti nascosti a Lan stesso. Contemporaneamente Perrin ha intrapreso la missione di recuperare il corno di Valere, avvinandosi momentaneamente al Tenebroso e trovandosi in una situazione di grande pericolo. Infine, il personaggio dal destino più enigmatico è Rand, il quale conduce lo spettatore alla scoperta di luoghi nuovi mentre si ritrova coinvolto in una relazione con Selene, una donna decisamente enigmatica.
Egwene, Nynaeve e Perrin sono uniti dal ricordo di Rand che credono morto. Matt e Rand vivono, per diverse ragioni,separati dal resto del gruppo
Al netto dei miglioramenti, alcuni dubbi e problemi della serie non vengono risolti. Le difficoltà a narrare e a introdurre un mondo così vasto sono evidenti. Questi 3 episodi hanno permesso di conoscere altre parti della storia de La Ruota del Tempo, altre parti del mondo e altri dettagli fondamentali per la comprensione delle vicende narrate. Eppure c’è tanto da raccontare e ci sarà ancora bisogno di altri episodi per riuscire a conoscere almeno in parte, lo sconfinato mondo de La Ruota del Tempo. Alcune modifiche apportate hanno consentito di snellire certi aspetti, ma la serie resta piuttosto pesante, lenta e ricca di informazioni da dare; informazioni comunque necessarie per conoscere tutte le basi su cui poggia questo universo narrativo. Piuttosto pesanti sono anche certe ossessioni e paure dei protagonisti che continuano a ripetersi: la gelosia di Egwene e il sentimento di solitudine e abbandono di Matt, per esempio, non sono affatto nuovi.
Gli attori, in particolare i più giovani, sembrano a maggior agio nei panni dei personaggi. Il cambio di attore per il personaggio di Matt Cauthon non è doloroso: Dónal Finn è già dentro parte. Ciò non toglie che si possa sempre migliorare, e la differenza tra gli attori di livello più alto come Rosamund Pike – comunque non alla sua migliore prova attoriale – e tutti gli altri è lampante. Forse proprio i protagonisti sono uno degli aspetti meno convincenti di questa serie: Rand, Matt, Egwene, Nynaeve, Perrin. Cinque ragazzi che continuano a essere eccessivamente afflitti da paure e traumi già noti, tutti vittime degli eventi narrati anziché veri e propri agenti; non danno prova di avere davvero carattere, eccetto che nei momenti di rabbia improvvisa che scatenano i loro poteri. Per quanto i turbamenti siano giustificati, e non sia facile affrontare simili vicende dopo essere cresciuti nell’ambiente placido dei Fiumi Gemelli, lo spettatore desidera vedere prese di posizione più nette e personaggi maggiormente carismatici. Alcuni esempi emblematici sono rappresentati da Rand, totalmente succube di una nuova relazione e Matt che, di fronte alla possibilità di fuggire, decide di non farlo finché non viene convinto dalla “compagna” di cella.
Occorre tenere a mente però che questi sono soltanto i primi 3 episodi di una serie che, in totale, ne avrà 8. Per questa ragione non bisogna avere eccessiva fretta e concedere a La Ruota del Tempo il beneficio di un ritmo più lento nei primi episodi della stagione, lentezza necessaria per porre le fondamenta di ciò che avverrà in seguito. Probabilmente il vero problema è rappresentato dal finale poco avvincente della prima stagione che avrebbe dovuto soddisfare maggiormente gli spettatori e che, di fronte all’inizio della stagione successiva, li avrebbe resi meno ansiosi. Bisogna quindi avere pazienza, accettare questo ritmo lento in attesa di ciò che arriverà nei prossimi episodi. Saranno proprio le prossime puntate il vero banco di prova, ciò che ci dirà quale sarà il futuro de La Ruota del Tempo. Gli effetti speciali e i costumi sono migliorati, ma bisogna ancora lavorare per rendere più accattivanti i protagonisti, donando loro un’anima forte e distintiva. Qualcosa ci lascia ben sperare, come l’influenza che Logain forse avrà su Rand e l’anteprima del quarto episodio che ci svela i piani di Egwene e Nynaeve.