Per i grandi ci si aspetta sempre un degno finale, epico, quasi devastante. Così l’anima, e tutto ciò che nel tempo questo personaggio è stato, può diventare parte indelebile delle nostre menti. Ancora di più di quanto sia già accaduto in passato. Per Jessica Fletcher non è stato così. La Signora in Giallo si è conclusa esattamente come nessuno si aspettava. Normalmente.
Nessuna svolta, nessun’ultima esaltazione della protagonista. Non è nemmeno tornata a casa, a Cabot Cove, dove si sono svolte le puntate migliori, quelle più familiari che ci hanno scaldato il cuore. Per l’ultima puntata l’abbiamo salutata a San Francisco, lontana dall’ambiente che ormai è diventato anche un po’ nostro. Eppure proprio la normalità della trama e il consueto incontro con Jessica hanno reso la fine più dolce, come un arrivederci a nuove avventure. Solo ora, la normalità non è stata sintomo di mediocrità, ma di una storia meravigliosa che ci ha permesso di ricordarla sorridendo.
La Signora in Giallo, diventata negli anni La Signora Fletcher, ha lasciato tracce importanti, nelle pieghe dei nostri ricordi e sul volto di Angela Lansbury. Oggi, a novantasei anni, rappresenta ancora quello che è stato per dodici anni. Il sorriso che gentile si impone sulla melodia sincera della sigla e l’immortalità del tempo che passa solo nei segni di un volto sempre bellissimo.
La puntata finale è Death by Demographics. Nessun riferimento al fatto che si tratta della fine se non nelle parole del conduttore radiofonico Howard Deans, che introduce Jessica Fletcher come ospite dell’ultima settimana de ‘Il libro del giorno’. Ovviamente il libro che viene presentato è quello scritto della signora Fletcher, Un caso e mezzo di omicidio. E dove c’è Jessica, c’è ovviamente anche un efferato delitto, lo abbiamo imparato con il passare degli anni. Questa volta però la puntata è incentrata sul tentato omicidio del conduttore che prenderà il posto di Howard.
La sua sottile impertinenza e la forza che da sempre contraddistingue i suoi legami affettivi portano la signora Fletcher a indagare per scagionare l’amico dall’accusa che la polizia muove contro di lui.
Non poteva però passare troppo tempo prima che ci scappasse il morto. Infatti poco dopo, il migliore amico, nonché manager, di T.T. Baines viene ucciso nella sua stanza. I sospetti non possono che ricadere ancora su Howard. Da qui parte l’indagine vera e propria di Jessica che come sempre non lascia nulla al caso inimicandosi anche un paio di dipendenti della radio.
Al di là della trama e della scoperta dell’assassino, che si scoprirà essere proprio T.T. Baines, quello che rimane della puntata è indubbiamente lei. Negli ultimi titoli di coda della serie c’è ancora una volta il suo sorriso, fatto con irriverenza e umiltà. Ed è esattamente quello che deve essere ricordato, più dei casi, più delle trame. Basta il suo essere sempre sul pezzo, la sua coerenza e la sua eleganza. Sarà forse questo il segreto de La Signora in Giallo: grazie anche alla costruzione degli episodi riesce a essere sempre attuale. Spinge molti di noi ad apprezzarla ancora oggi, trasmette leggerezza (come descritta da Calvino, non come quella che molto spesso si intende) e familiarità. Come se Angela Lansbury non fosse mai cambiata, come se non fosse mai invecchiata.
La Signora in Giallo è finita come nessuna serie dovrebbe finire, ma esattamente come questa serie avrebbe dovuto. Quest’ultima puntata ha consacrato l’idea di un’icona che non tramonterà mai. Jessica Fletcher, come chi la interpreta, sono ricordate così come tutti gli episodi si sono conclusi, con il sorriso di una scrittrice meravigliosa e di una donna ancor più iconica.