La Tata è il nostro ricordo felice, rumoroso e colorato.
Sit-com degli anni ’90, la Tata ha come protagonista Francesca Cacace (Fran Drescher), venditrice di cosmetici porta a porta, che diventa, per caso, la babysitter dei figli di un noto produttore di Broadway, Maxwell Sheffield, purtroppo rimasti orfani di madre. La vita della famiglia dell’alta borghesia di New York, viene scombussolata e ravvivata dall’arrivo di Francesca e di tutta la sua strampalata famiglia.
Sebbene la versione italiana sia stata, a tratti, stravolta dal doppiaggio (qui potete vedere le differenze della versione italiana da quella originale), la Tata è stata una sit-com di enorme successo molto prima che ne fosse possibile il binge-watching.
Per te che sei fan già dai tempi del tubo catodico e per te che non hai avuto ancora modo di guardarla, ecco: 10 motivi per amare la Tata.
10. L’effervescenza della Tata
Francesca Cacace, la protagonista de la Tata ha una risata contagiosa e un sorriso capace di illuminare una stanza quando ci entra; è un antidoto contro il grigiore.
Fran Drescher dà vita ad un personaggio indimenticabile, carismatico, simpatico e col coraggio di essere sé stesso.
La Tata non è mai meschina, è empatica, è autoironica; anticipa le battute di chi può scherzare sui suoi outfit vistosi, la sua voce nasale, il suo background culturale. Francesca è soprattutto il cuore etico dello spettacolo, rimanendo piacevolmente reale nei suoi modi fuori le righe.
09. Le esilaranti battute
Molto è cambiato dal 1993 ma le esilaranti battute de La Tata sembrano ancora attuali. La sit-com è irresistibile e persino le battute più dirette e pungenti riescono ad essere leggere.
Si riesce a scherzare anche su fatti di cronaca, al tempo, attuali (vi dice niente l’affaire Bill Clinton e Monica Lewinsky?) e anche le numerose celebrità che fanno un cameo nello show scherzano su sé stesse, come Elizabeth Taylor sui suoi innumerevoli divorzi. L’arguzia, il calore de La Tata sono una compagnia meravigliosa e perchè no un modello per reinventare una vita che pensavi di aver programmato, con una aggiunta di colore, verve e risate.
08. La storia di una cenerentola moderna
Francesca è una ragazza emancipata, con i piedi per terra e con una irresistibile personalità, il destino, però, le mette di fronte la possibilità di diventare la protagonista di una fiaba: incontrare un’ affascinante principe azzurro, il produttore musicale Maxwell Sheffield, dall’accento inglese. Francesca, sin da subito proverà a conquistare quello che è poi il suo datore di lavoro, Maxwell invece cercherà di reprimere i suoi sentimenti in tutti i modi, nonostante la loro chimica sia innegabile sin dal primo incontro. Come ogni fiaba che si rispetti la Tata e il suo principe si sposeranno e avranno anche due gemelli. Dal Queens a Park Avenue per la gioia di zia Assunta.
07. Non ha paura di fare ironia sui cliché legati al nubilato e all’età
Uno dei pilastri della storia di Francesca Cacace è la perenne ricerca di un papabile marito, bello e possibilmente anche ricco. Una serie di appuntamenti e tentativi amorosi che inevitabilmente falliscono sono una delle principali fonti di risate lungo tutta la serie de La Tata.
Il nubilato della nipote è per Zia Assunta uno dei principali motivi di affanno e, per questo, cerca in tutti i modi di procurarle appuntamenti, dando vita ad esilaranti siparietti. La sit-com ironizza su come alcune donne diventino ossessionate dalla ricerca di qualcuno da sposare e su come molte di noi, fatichino ad accettare l’età che avanza: Francesca, per esempio, ha 29 anni per sei stagioni. Non scandalizziamoci ma contestualizziamo e godiamoci lo show.
06. La Tata ci ha insegnato il Girl Power
Ne la Tata il patriarcato non esiste; la famiglia Cacace è guidata da donne forti, dalla personalità strabordante; donne che parlano e ridono a voce alta e dicono la loro, che si vestono come vogliono, che non hanno paura di esprimere una opinione, che sono libere sessualmente, che, pur mantenendo la loro femminilità e pur restando ottime madri, sono emancipate e non sono assolutamente sottomesse alle figure maschili che, anzi, di fianco a loro perdono colore. Sono le donne a muovere i fili, si aiutano e si sostengono tra loro. Yetta, Assunta e Francesca sdoganano il Girl Power con grande efficacia.
05. Le Guest Star
Nel corso delle sue 6 stagioni la Tata ha ospitato tantissime Guest Star, ognuna delle quali, seguendo lo spirito della sit-com, interpreta un personaggio che non si prende mai troppo sul serio.
Tra le tante abbiamo; Michael Bolton, Ray Charles nelle vesti di un fidanzato di Yetta, Celine Dion, Whoopi Goldberg, Elton John, Donald Trump, Pamela Anderson che interpreta la nuova fidanzata dell’ex di Francesca e molti altri!
04. La sigla
La sigla de la Tata è iconica: un cartone animato che in breve spiega come Francesca da commessa in un negozio da sposa diventata la bambinaia della famiglia Sheffield. La canzone originale si intitola The Nanny Named Fran di Ann Hampton Callaway, si riconosce sin dalle prime note ed è senza dubbio tra le sigle di serie tv più famose di tutti i tempi; sebbene sfidiamo chiunque a ricordarsene il testo!
All’inizio la produzione aveva scelto come theme song “If My Friends Could See Me Now“, canzone del musical Sweet Charity, per fortuna poi ha cambiato idea. Non è solo il motivetto super accattivante ed orecchiabile a rendere la sigla così potente; ma anche i disegni super colorati, che rappresentano i personaggi principali, hanno contribuito al successo della stessa.
“She’s the lady in red when everybody else is wearing tan…”
03. Il rapporto tra Niles e C.C. Babcock
Colonne portanti di tutta la serie sono senza dubbio Niles (Daniel Davis) e C.C. Babcock (Lauren Lane), uno il maggiordomo di casa Sheffield e l’altra la socia in affari di Maxwell, innamorata di lui ma eclissata dall’arrivo di tata Francesca. Eterni e sagaci nemici, si scontrano in ogni episodio, ed è difficile dire chi alla fine vinca queste battaglie di sarcasmo. ciò che è certo è che entrambi danno vita a scambi di battute memorabili e che entrambi amano odiare l’altro. Si sa, però, che le migliori storie d’amore iniziano così.
02. Gli outfit de la Tata
È innegabile: lo stile di Francesca Cacace è iconico. Indipendentemente dall’anno in cui tu decida di guardare questa serie, c’è almeno un capo di abbigliamento che è tornato di moda da allora, che si tratti della gonna a scacchi, dei girocolli (che sono tornati di moda già due volte dalla prima messa in onda), crop-top o un bomber rosa imbottito: ogni outfit sembra essere migliore dell’altro. Inoltre, la tata è la regina delle stampe e del color block. E vogliamo parlare dei capelli? Il suo cotonato è un marchio di fabbrica, un alleato per gudagnare centimetri.
01. La famiglia de la Tata
Senza alcun dubbio, al successo della sit-com ha contribuito, in maniera preponderante, la famiglia ciociara Cacace: Zia Assunta, Yetta e, il grande assente ma sempre presente, Zio Antonio. Nella versione originale, però, Francesca (vero nome, Fran Fine) è ebrea e gli zii sono i genitori; questo, però, cambia poco perchè nonostante le modifiche i personaggi sono favolosi. Eccessivi, fuori le righe, dagli outfit stravaganti, contribuiscono a rendere la sere tv un capolavoro di comicità leggera e scanzonata.
Assunta con la suo ossessione per il cibo, il suo essere invadente e il suo essere terribilmente preoccupata che la nipote le rimanga zitella è un po’ la zia del sud di tutti noi e Yetta, smemorata, fumatrice incallita, libertina e pailettata è la nonna che tutte noi vorremmo essere. Zio Antonio non si vede mai in volto ma è funzionale a tantissime gag.
Insomma la famiglia Cacace è un uragano che regala momenti di puro divertimento.