Ad oggi rappresenta nel panorama italiano attoriale, e più in generale culturale, uno dei più importanti personaggi che l’Italia possa vantare: Lino Guanciale ha saputo conquistarsi l’ammirazione e la stima del grande pubblico di teatro e fiction televisive, il quale ha avuto modo di apprezzare il suo talento nei suoi numerosi impegni artistici.
Lino Guanciale nasce in Abruzzo, più precisamente ad Avezzano, il 21 maggio 1979 e trascorre nella sua città natale tutta la sua infanzia, adolescenza e prima giovinezza. I suoi genitori, suo padre un medico e sua madre un’insegnante, specie agli inizi desideravano che il proprio figlio intraprendesse una strada diversa da quella poi da lui scelta ma nonostante questo, Lino li considera la sua principale fonte di ispirazione e d’orgoglio per la passione e dedizione da lui dedicata al suo lavoro. Il noto attore, infatti, pur essendo un uomo estremamente eclettico e quindi coltivando molti interessi, non ha potuto resistere al richiamo del palcoscenico e ha deciso di inseguire il suo sogno. Lino Guanciale, che abbiamo visto recentemente impegnato ne L’Allieva, una fiction in cui interpreta l’affascinante Claudio Conforti, è oggi un artista impegnato su più fronti, dello spettacolo e non, e questo lo rende un personaggio estremamente interessante quanto tutto da conoscere.
Dalle numerose interviste a cui Lino si rende disponibile e dal suo profilo Instagram utilizzato specie per condividere le campagne dei suoi molteplici progetti, si riesce a scoprire qualcosa di più su di lui. Ecco 10 curiosità che nonostante la sua riservatezza e la parsimonia con la quale condivide dettagli della propria vita privata, sono venute fuori.
1) Il teatro, primo grande amore di Lino Guanciale
Lino Guanciale non ha mai fatto mistero del fatto di essere stato, sin da piccolo, molto affascinato dal mondo della recitazione e dai suoi meccanismi di retroscena, specie dal teatro. Sin da piccolo, ha frequentato il cinema della sua città natale e ha nutrito una profonda ammirazione per quest’arte. Gli interessi del giovane Lino erano molti, tra loro profondamente diversi, come quello per la medicina, influenzato dalla profonda stima da lui nutrita per suo padre medico e per il giornalismo, essendo un grande amante della scrittura. In un’intervista, ha raccontato inoltre di essersi abbonato, a soli quindici anni, al cinema d’essai Impero di Avezzano. A guidarlo nella scelta poi del suo lavoro è stato l’insegnamento dei suoi genitori: mettere passione in ciò che si fa nella vita.
E Lino ha colto il meglio di questi profondi valori decidendo di inseguire la strada che sin da piccolo sentiva più sua, quella del mestiere dell’attore. La sua prima volta su un palcoscenico è stata a 19 anni, dopo aver frequentato un laboratorio di recitazione. Grazie a quella esperienza, ha infatti compreso il suo grande potenziale e dopo lo ha portato a trasferirsi nella Capitale per frequentare la celebre Accademia nazionale d’arte drammatica dove si diploma nel 2003. L’impegno dedicato ad accrescere la sua formazione teatrale è stato intenso e questo lo ha portato a vincere il prestigioso Premio Gassman. A mano a mano, Lino Guanciale è riuscito a farsi strada e fare in modo che in molti fra i grandi nomi del settore si accorgessero di lui tra cui Gigi Proietti (Romeo e Giulietta), Luca Ronconi, Massimo Popolizio, Claudio Longhi. Tuttavia, non si è limitato soltanto a questo. Lino ha lavorato anche per il cinema inVallanzasca – Gli angeli del male, con un regista internazionale come Woody Allen in To Rome with Love mentre più recentemente nei film I peggiori e La casa di famiglia.
Il suo successo però si è consolidato presso il grande pubblico per le numerose fiction Rai e a cui ha preso parte e che hanno appassionato, puntata dopo puntata, il pubblico italiano, tra cui Che Dio ci aiuti, La dama velata con Miriam Leone, Non dirlo al mio capo e ancora, La porta rossa e la fiction del momento di questa emittente che è L’Allieva.
2) Lino Guanciale è promotore di cultura teatrale
Ad oggi, oltre ai numerosi spettacoli come “La classe operaia va in paradiso” e “Ragazzi di vita” messi in scena in numerosissimi teatri di tutta Italia durante questo 2020 e al continuo impegno con la sua compagnia, affianca l’attività di insegnante di arte teatrale in Università e scuole.
Il talentuoso attore italiano crede fermamente nell’importanza del teatro, nel suo ruolo di “palestra di vita” da riscoprire, infatti in un’intervista ne ha parlato in tale termini:
Il teatro è uno spazio condiviso. É una delle poche roccaforti della comunicazione concreta e in presenza. In quanto tale, è uno dei valori culturali di cui abbiamo più bisogno oggi. C’è bisogno che le persone sappiano che esiste. e’ passato nel dimenticatoio come una forma di comunicazione elitaria, per sua natura riservata a pochi. Non è necessariamente così. Esiste il modo per fare un teatro popolare che sia fortemente educativo.
3) A ognuno i suoi idoli
Tutti abbiamo modelli a cui ispirarci e personaggi che rappresentano figure fondamentali per la nostra formazione, nonché fonti di ispirazione.
Oggi vi sveliamo i tre personaggi femminili e i tre maschili con cui Lino Guanciale, per svariati motivi, vorrebbe avere l’occasione di incontrare per poter aver l’onore di una chiacchierata. Partiamo con il primo gruppo tutto al femminile. La prima, senza dubbio, sarebbe la sua insegnante di Accademia e attrice di grande talento sconosciuta ai più, Marisa Fabbri. Purtroppo però, è venuta a mancare prima che il giovane Lino si diplomasse ed è per questo motivo che vorrebbe incontrarla per sapere cosa pensi del suo lavoro odierno. Al secondo posto, Eleonora Duse, per la sua fama di prima attrice teatrale italiana così celebre e ammirata. E poi Nicole Kidman, modello per lui fin da ragazzo.
Passiamo ai personaggi maschili. Il primo è Vittorio Gassman, uno dei più importanti attori italiani di tutti i tempi e di cui Lino ha ricevuto un premio prestigioso in Accademia senza però avere la possibilità di confrontarsi con lui, morto qualche anno prima. Accanto al primo, un importante personaggio teatrale come Carmelo Bene e poi, per ultimo, Thomas Mann perchè è stato il primo scrittore di cui, a partire dagli scritti, Lino ha cercato di immaginare il suo studio e di ricostruirne il personaggio. Insomma, tutti nomi importanti quelli appena citati che rendono conto della grande attrazione che le diverse forme di cultura esercitano su Lino Guanciale.
4) La passione per il rugby
Prima di dedicare completamente la sua vita agli studi teatrali e interpretare protagonisti di fiction italiane dal successo internazionale come La porta rossa, Lino Guanciale, da grande amante dello Sport qual è, ha giocato a rugby per molti anni, anche a livelli alquanto importanti come quello della sezione Nazionale Under-16 e Under-19. Considerato come uno sport estremamente educativo e formativo, Lino ha più volte raccontato di aver appreso dalla sua pratica a vivere secondo alcuni principi e valori che lo hanno guidato poi anche la sua attività di messa in scena in quanto attore teatrale e nella vita, in generale. In un’intervista ha dichiarato:
“Pensate alla regola che proibisce di passare la palla in avanti: per me è una splendida metafora della vita e di quello che dovrebbe essere la democrazia. Tu da solo non ce la puoi fare, sei costretto a cercare l’appoggio degli altri, mettendo da parte la propensione all’affermazione individualistica per un bene comune. E poi la palla ovale… Questo sport vuole porti di fronte a più difficoltà possibili e per quanto tu sia bravo non saprai mai davvero dove andrà quando rimbalza. Così impari ad accettare l’imponderabile e a essere pronto a gestire qualunque situazione per raggiungere un obiettivo”.
5) Un “boy scout anarchico”
Per anni, Lino Guanciale è stato uno scout e questo conferma che da sempre abbia nutrito una particolare passione per l’esplorazione e le esperienze di gruppo:
Sono nato ad Avezzano ma ho vissuto a Collelongo, paese di cinquemila abitanti da cui viene la mia famiglia paterna, tutta di contadini: mio padre è il primo a essersi laureato. Ho assorbito i valori di una comunità piccola, dove la solidarietà esiste ancora, senza contare i 13 anni di scout. Mio fratello, scout anche lui, ora fa lo psicologo. […] Mi definisco un boy scout anarchico!
6) Un testimonial impegnato
Congiuntamente alla voglia di continuare a scoprire continuamente nuove realtà, l’attore avezzanese ha deciso di “utilizzare” la propria immagine pubblica per lanciare importanti messaggi. Il suo impegno oggi si declina principalmente come testimonial della UNHCR, Agenzia dell’Onu per i Rifugiati. Lino Guanciale, come spesso lui stesso ha condiviso sul suo account Instagram, ha compiuto di fatto diversi viaggi in vari posti del mondo colpiti dalla indigenza e sull’orlo della morte, come il Libano e l’Etiopia da cui è nata una toccante testimonianza:
Ti aspetti di cambiare, desideri fortemente che avvenga qualcosa di talmente forte da trasformarti il cuore, da renderlo nuovo, migliore. Poi torni a casa e quello che succede è strano, strano davvero. […] Nessuno è venuto via con me verso l’occidente dei sogni. Nessuno. Sono ancora là, aspettano. O stanno provando a scappare ancora. Per questo parli e parli e parli e racconti a più gente possibile cosa hai visto. Perché è l’unica cosa che puoi fare per sentire vivi davanti a te quegli occhi e quelle voci. […] C’è bisogno di mettersi in gioco, c’è bisogno di solidarietà internazionale, c’è bisogno di diplomazia seria, umana, tesa a costruire alternative efficaci sia nei paesi di prima accoglienza, sia qui da noi in Europa.
7) Le ossessioni di Lino Guanciale
A volte pensiamo di essere gli unici ad avere delle stranezza, ebbene Lino Guanciale col suo racconto ci ha assicurato che non è affatto così:
Sono pieno di tic. Prima di ogni ciak schiocco le dita, come il mio personaggio, l’avvocato Vinci (Non dirlo al mio Capo) che lo fa di continuo quando è nervoso. Quando sono nervoso io devo compiere gli stessi gesti in numero pari. […] E prima di ogni ciak ripeto una frase per 13 volte. E’ il numero della maglia che indossavo quando giocavo a rugby. Mi porta fortuna.
8) Tifa Fiorentina
Lino Guanciale ha raccontato del tuo tifo per la Fiorentina con un bizzarro aneddoto:
Mio padre è tifoso della Fiorentina, è del 47 e abruzzese come me. C’è un’enclave abruzzese che dopo lo scudetto della Fiorentina degli anni ’50 e la Finale Coppa Campioni con il Real Madrid ha cominciato a tifare Fiorentina. E quindi ancora sono fiorentini tanti della classe di mio padre. E mi hanno fregato. Quando ero bambino, ero convinto fosse la squadra migliore del mondo!
9) Grande appassionato di letteratura
L’attore avezzanese si è dichiarato da sempre un grande appassionato di letteratura, infatti, in quarantena, non si è lasciato sfuggire l’occasione, oltre che che per guardare numerosi film d’autore, per affrontare molte letture e cercare di instillare questo interesse anche nei più giovani, specie attraverso la condivisione sulle piattaforme social. Ne è nato infatti un hashtag (#baronirampanti) che lo ha accompagnato durante la lettura integrale dell’opera di Italo Calvio, “Il Barone Rampante” e diffondere, in generale, pillole di poesia e altri testi da lui letti in questo periodo. Questo “esperimento” è stato molto seguito dai suoi followers di tutta Italia e, per questo motivo, l’iniziativa verrà portata avanti dal momento che Lino ha confermato di aver scoperto un modo di usare i social per lui molto stimolante.
10) La sua (felice) vita sentimentale
Lino Guanciale è stato sempre. e continua ad essere anche oggi, una persona estremamente riservata e che in questi anni non ha dato modo alle voci sulla sua vita sentimentale di essere confermate o smentite.
Lo scorso luglio, a sorpresa, Lino ha sposato Antonella Liuzzi, originaria di Noci, in provincia di Bari. Distante dal mondo dello spettacolo, la giovane sposa è docente del Master in Corporate Finance dell’Università Bocconi di Milano. Ed è proprio a Milano che i due si sono conosciuti, lontano dai riflettori appunto. In un’intervista durante la quarantena, Lino aveva dichiarato:
Sto bene, sto trascorrendo la quarantena nella mia nuova casa a Roma con la mia compagna e siamo contenti di riuscire a godercela un po’. Lei lavora in smart working, io utilizzo i social per condividere con il pubblico la mia passione per la lettura, e insieme cuciniamo, vediamo vecchi film capolavoro e qualche serie tv.
La loro storia d’amore vissuta ancora con grande discrezione, dopo i festeggiamenti a Polignano a Mare, appare andare a gonfie vele e i due appaiono più innamorati che mai!